Moderatore: Redazione
I Viaggi di Gulliver (Gulliver's Travels, 1726)
E' il suo libro più famoso. Scritto in forma di romanzo d'avventura è in realtà una spietata satira della razza umana, della civiltà e dei rapporti anglo-irlandesi (i connazionali sono i selvaggi Yahoo).
Lemuel Gulliver, medico su una nave mercantile, fa naufragio sull'isola di Lilliput, dove tutto, a cominciare dagli abitanti, è grande un quindicesimo delle persone e degli oggetti quali li conosciamo noi. Nella seconda parte invece Gulliver visita Brobdingnag, dove il rapporto è rovesciato e dove il medico diventa trastullo della figlia del re, che lo tiene tra i suoi balocchi. Nella terza parte Gulliver visita Laputa e il continente che ha come capitale Lagado, dove la satira si rivolge contro filosofi, storici e inventori. Nell'isola di Glubdubdrib, poi, Gulliver evoca le ombre dei grandi dell'antichità e dalle loro risposte ne scopre i vizi e le meschinità; mentre presso gli Struldbrug, immortali, si accorge che la massima infelicità dell'uomo sarebbe la prospettiva di non porre mai fine al tedio di vivere. Nella quarta parte, infine, la virtuosa semplicità dei cavalli Houyhnhnm è messa a contrasto con la nauseabonda brutalità degli Yahoo, bestie dall'aspetto umano.
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite