<br><blockquote><i><p>San Donato Milanese (MI), 17 marzo 2005 – McAfee Inc. (NYSE: MFE), pioniere e leader mondiale nelle soluzioni per la prevenzione delle intrusioni, ha annunciato i risultati di una ricerca effettuata da una terza parte che dimostra la portata della penetrazione della criminalità organizzata in Internet. Le attività di queste organizzazioni vanno da reati classici, come estorsioni e racket, reati di frode e furti su scala europea e mondiale, fino ad inedite truffe perpetrate esclusivamente online.</p>
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L’indagine sui legami fra criminalità organizzata e Internet – la prima ricerca di così ampio respiro in Europa – è stata commissionata da McAfeeâ e condotta da un esperto indipendente di sicurezza Internet e autorevole criminologo specializzato nel campo informatico, il Dott. Peter Troxler (ricercatore presso l’ETH Zurich – l’Istituto Federale di Tecnologia Svizzero) con la collaborazione delle massime unità europee nella lotta contro i reati ad alta tecnologia in Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, Spagna e Italia.</p>
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Lo studio ha individuato una marcata evoluzione e crescita della ciber-criminalità , che dai semplici hacker isolati che lavoravano su un PC domestico lanciando attacchi contro singoli computer, ora è passata a una ‘ciber-mafia’ organizzata che mobilita migliaia di invisibili reti informatiche per perpetrare crimini su scala globale. In Russia, il ministro degli Affari Interni ha registrato 7.053 casi di crimini informatici nel 2003, quasi il doppio di quelli del 2002 (3.782); lo scorso anno quel numero è aumentato drammaticamente, con 4.995 casi registrati nella prima parte dell’anno.</p>
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La ricerca dimostra anche che questa tipologia di criminalità sta sempre più soppiantando la figura del ‘duro’ a favore del cosiddetto ‘home working’, ossia il fatto che i criminali si servono in misura crescente di ciber-lavoro minorile per lanciare attacchi on-line. In altre parole, la criminalità organizzata si è adattata velocemente al nuovo mondo hi-tech, abbandonando intimidazioni di tipo fisico a favore di armi invisibili e sofisticate, come le bot-nets – reti di sistemi controllati con 20-30.000 computer collegati illegalmente ed usati per attaccare e ricattare aziende e organizzazioni.</p>
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Altri risultati salienti emersi dal rapporto McAfee sulla criminologia virtuale:</p>
- Ciber-mafia: La ciber-criminalità sta cambiando volto, e oggi anziché hacker isolati su singoli computer si assiste all’avvento di una vera e propria ciber-mafia. Basti infatti pensare che negli ultimi due anni criminali ‘ordinari’ come gli hacker hanno trovato sempre più difficile lanciare attacchi.<br>
- Mercenari informatici: La criminalità organizzata sta pagando sul mercato nero per acquisire competenze informatiche e perpetrare reati classici, come furti, racket e frodi in rete, soppiantando i tradizionali sistemi violenti e intimidatori con le nuove armi ad alta tecnologia del XXI secolo.</p>
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Lee Fisher, Responsabile della strategia della sicurezza per McAfee, commenta: “La crescente astuzia dei ciber-criminali rappresenta un serio problema per l’applicazione della legge. Proprio come gli hacker, i criminali organizzati sono alla perenne ricerca di spazi per sfruttare il sistema e non si sono mai tirati indietro dinanzi alle sfide. Oggigiorno le autorità devono riconoscere questo nuovo pericolo ed iniziare a combatterlo, altrimenti assisteremo ad un’esplosione della criminalità virtuale dinanzi a cui gli ultimi cinque mesi sembreranno una passeggiataâ€