Forza Italia blocca la proposta di legge di Alleanza nazionale che reintroduce la contrattazione collettiva dei diritti televisivi nel calcio e tra i due partiti è gelo. All'attacco anche l'opposizione, che denuncia il nuovo conflitto di interessi di Silvio Ber-lusconi. Il premier, però, si difende: «Di questo episodio non sono al corrente».
An aveva presentato la sua proposta fin dall'agosto del 2004. Primo firmatario, il deputato Andrea Ronchi, attuale portavoce del partito. Insieme a lui Mario Landolfi, ministro delle Comunicazioni. Obiettivo: tornare alla vendita collettiva per evitare che a spartirsi la torta dei proventi tv siano solo Juven-tus, Milan e Inter, finora beneficiari di ricchi contratti individuali.
Tutto comincia lo scorso 14 dicembre, quando la commissione Cultura di Montecitorio inizia a discutere il testo di An. Quando il successivo 26 dicembre la Juventus sigla con Mediaset un accordo record da 250 milioni di euro, la proposta di legge Ronchi torna d'attualità. Ignazio La Russa, capogruppo di An alla Camera, scrive a Pier Ferdi-nando Casini, presidente della Camera, per chiedere la ca-lendarizzazione in aula del provvedimento. Richiesta appoggiata pure dall'opposizione. E così è: ieri Casini porta in Conferenza dei capi-gruppo la proposta di An di esaminare il testo in commissione in sede legislativa per
accorciare i tempi dell'approvazione. Ma Forza Italia si mette di traverso e, visto che per la legislativa serve l'unanimità dei gruppi, stoppa tutto.
Immediate le reazioni dell'opposizione, che parla senza mezzi termini di «conflitto di interessi» di Berlusconi. Stavolta, però, alla protesta del centrosinistra si unisce la replica stizzita di An, che accusa Forza Italia, per bocca dello stesso Ronchi, di essersi assunta la «responsabilità politica» dell'affossamento del testo, visto lo scampolo di legislatura. Per La Russa la scelta di Forza Italia è «miope» e sarebbe auspicabile un ripensamento «per non dare il destro all'opposizione di parlare di conflitto di interessi». Landolfi, che ha espresso «rincrescimento» per l'episodio, parla di «occasione perduta per porre un freno alle spese folli che da qualche tempo stanno riducendo lo sport più popolare d'Italia ad una competizione limitata a pochi intimi».
Forza Italia si difende e rispedisce al mittente le accuse. Ferdinando Adornato, •presidente della commissione Cultura della Camera, ricorda che l'indagine conoscitiva di Montecitorio sullo sport del 2004 si era conclusa con una proposta bipartisan -«compresa An» - che auspicava «una soluzione diversa, un premio economico ai club minori che valorizzano i giovani talenti italiani». Martedì sera Elio Vito, capogruppo forzista alla Camera, ha preannunciato agli altri capigruppo della Casa delle Libertà che il giorno dopo Forza Italia avrebbe posto il veto sulla proposta Ronchi. E a nulla sono senati i tentativi degli alleati.
In serata sull'argomento è intervenuto Berlusconi durante la registrazione di "Porta a Porta". Sollecitato da Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione comunista, che ricordando quanto avvenuto a Montecitorio ha definito l'episodio un «gigantesco conflitto di interessi», il Cavaliere ha risposto così: «Sinceramente di questo episodio non sono al corrente. Non so quale sia la materia del contendere. Credo che si tratti di cose che riguardano i problemi del calcio, ma - come lei sa - non sono più il presidente del Milan».