Motociclismo: è morto Norifumi Abe
Il pilota nipponico aveva 32 anni
Il campione giapponese di motociclismo Norifumi Abe è morto a 32 anni in un incidente stradale. Soprannominato Norick, Abe aveva vinto il gran premio del Giappone di MotoGP nel 1996 e nel 2000, e quello del Brasile nel 1999. Il tragico schianto è avvenuto domenica a Kawasaki, grande città limitrofa a Tokyo. Il campione è finito con la sua moto contro un autocarro che stava compiendo un'inversione proibita.
Quella zazzera sempre al vento, persino lasciata penzolare fuori dal casco durante le gare. Norik era così, un pilota e un uomo sempre pronto al sorriso se non alla risata fragorosa, voglioso di stupire e regalare spettacolo alla platea dei motociclisti, gente un po' 'matta', un po' come lui. Abe guidava appeso alla moto e a un filo, per questo aveva conquistato Valentino, ancor prima di incontrarlo. Era un'alba di Tavullia, quando Rossi lo vide in televisione e finì in punta di divano, preso da quel giapponese che guidava sul bagnato come se credesse che la pista fosse perfettamente asciutta. Quel giorno a Suzuka Norifumi fece sorpassi su sorpassi, con Valentino a chiedersi come facesse a restare in piedi, prima di annuire sorridente quando il pilota giapponese finì disteso sulla pista di casa. Ma tanto bastò, divenne una sorta di eroe. Quando sbarcò nel Motomondiale prese il soprannome di 'Rossifumi', un po' perché stava sempre con i centauri del Sol Levante, un po' perché non dimenticò mai quella mattina davanti al televisore.
Adesso avrà gli occhi umidi, pensando a uno schianto senza senso e senza colpe. Norik Abe se n'è andato sulla strada, a cavalcioni di una moto. Il trentaduenne di Tokyo è deceduto in seguito a un incidente avvenuto nei pressi della capitale, a Kawasaki. Uno scontro con un autocarro che stava compiendo un'inversione a 'U' in una strada in cui questo tipo di manovra era vietata. Nessuna chance di scartare, evitare bruscamente il camion e mostrare la zazzera tremolante, che scappava lontana. Stavolta se n'è andato per sempre, lasciando gocce di nostalgia negli occhi di chi aveva avuto il piacere di vedere il suo sorriso sempre pronto a spuntare sul volto e di chi, come 'Rossifumi' si era innamorato di quel suo modo di guidare, sempre al limite.
Fonte: TGCOM 09/10/07