TORINO - Dopo lunghe ore di trattative nella sede della Juventus, è arrivata alla fine la telenovela del rinnovo contrattuale di Alessandro Del Piero. Il fantasista bianconero ha firmato per tre anni, sino al 2010. Guadagnerebbe così 4 milioni netti nel 2009 e gli anni successivi 3,5 milioni. Non ci saranno paletti tecnici, nel senso che il posto tra i titolari non è garantito a prescindere e non ci sarà un preparatore personale come lui aveva chiesto.
"Oggi ho compiuto una scelta decisiva per la mia carriera e per la mia vita. La Juventus mi ha dato tanto ed è qui che voglio continuare a vincere", ha commentato il giocatore. "La trattativa che ci ha portato alla firma - ha aggiunto - è stata lunga, a tratti complessa, ma ci tengo a sottolineare l'impegno, da una parte di Jean Claude Blanc e di Alessio Secco e dall'altra di mio fratello Stefano e del dottor Dario Tosetti, presidente del Family Office che mi assiste da dieci anni". "Sono sereno e fiducioso - ha concluso Del Piero - perché condivido un progetto che sono certo ci permetterà di tornare a regalare grandi soddisfazioni ai nostri tifosi".
La svolta nella trattativa si è avuta quando la società bianconera ha ritirato l'ipotesi del contratto a rendimento per il secondo anno, e il giocatore ha accettato una riduzione dell'ingaggio. E' stata necessaria la presenza di due fiscalisti, richiesti ciascuno dalle rispettive parti, per la stesura materiale del contratto, e questo spiega il dilungarsi della trattativa.
Al giocatore è stato riconosciuto il ruolo di personaggio anche simbolico, facendo una eccezione alla rigida politica sui parametri d'ingaggio della Juventus e togliendo la clausola, che Del Piero riteneva inaccettabile, del contratto a rendimento.
Lo stesso Del Piero ha riconosciuto l'impegno economico che la proprietà è disposta ad assumersi (compie 33 anni il prossimo 9 novembre) e ha accettato una posizione più defilata nella lista dei grandi big bianconeri.
A un certo punto è arrivato anche Claudio Ranieri, che si è trattenuto circa un'ora nella sede bianconera. In realtà l'intervento del tecnico potrebbe essere stato richiesto in risposta a un'altra clausola posta dal giocatore, cioè quella di effettuare una preparazione atletica individualizzata, come succede a molti altri campioni in Italia. Non sarebbero invece state affrontate questioni tecniche relative all'utilizzo e al ruolo in campo del giocatore, ritenendo che in questo Ranieri debba avere piena libertà di scelta.