LONDRA (Gb), 10 marzo 2008 - Durissimo attacco del “Daily Mirror” ai giocatori inglesi, bollati come “autentici stupidi” all’indomani della pubblicazione (con relativo video) sull’edizione domenicale del tabloid dello scandalo che ha coinvolto due giovani e possibili stelle del Southampton, Bradley Wright-Phillips e Nathan Dyer, beccati a rubare cellulari e qualche spicciolo dalle borse di tre cameriere di un locale di Portsmouth (per la verità, il figlio dell’ex stella Ian Wright avrebbe fatto solo da palo, ma la vergogna è la stessa). Un gesto infame, fatto per puro divertimento, visto che i due guadagnano migliaia di sterline alla settimana, mentre le ragazze (tutte studentesse) sono al minimo sindacale. “I giocatori inglesi non sono nati stupidi – si legge nell’articolo –, ma lo sono diventati gradualmente, trasformando i nostri campionati in un una convention di “idioti del villaggio”. Wright-Phillips e Dyer non sono nessuno, giusto una nota a piè pagina nello sport, ma sono il simbolo della dilagante epidemia di irresponsabilità che ha colpito il nostro gioco. Il problema è che nessuno dice loro “no” o osa contraddirli e il risultato di questo cocktail di gioventù, ignoranza e milioni è quasi sempre devastante”.
A conferma di ciò, le numerose storielle che girano sul conto dei viziati del pallone d’Oltremanica: sembrerebbero barzellette, invece sono tutte (drammaticamente) vere. Come quella del giocatore dello United convinto che gli servisse il passaporto per andare a giocare in Galles o i giocatori dell’Under 21 sorpresi a ridere come matti durante il giro ad Auschwitz; per non parlare di quel portiere che si comprava un’auto nuova ogni volta che vedeva un graffietto su quella in uso. Insomma, un campionario di varia stupidità che ha spinto il tabloid a fare una vera e propria formazione di questi “idioti del villaggio”. Eccola:
1) Mark Bosnich (portiere) Nel 2002, l’australiano, all’epoca al Chelsea, venne trovato positivo a un controllo antidoping e squalificato per nove mesi (la sospensione più lunga mai comminata a un calciatore inglese). Il club londinese lo licenziò in tronco e in seguito Bosnich ammise di essere stato a lungo dipendente dalla cocaina.
2) Micah Richards (difensore, Manchester City). Lo scandalo che lo ha coinvolto è di pochi mesi fa, quando finì su tutti i domenicali inglesi per aver filmato se stesso e un amico mentre facevano sesso con una teenager
3) Ashley Cole (difensore, Chelsea). Ha tradito la moglie Cheryl, cantante delle Girls Aloud, con un’anonima parrucchiera. Dopo settimane di crisi, la donna lo ha perdonato. Con riserva.
4) Glen Johnson (difensore, Portsmouth). Un anno fa si beccò 80 sterline di multa (oltre a una figuraccia universale) per aver scambiato i prezzi di un sedile del water in un negozio. Venne beccato da una guardia.
5) Kieron Dyer (centrocampista, West Ham). Un suo video a luci rosse è diventato un hit della rete.
6) Tim Cahill (centrocampista, Everton). Giusto la scorsa settimana ha pensato bene di festeggiare il gol unendo le mani a mo’ di manette, in segno di sostegno al fratello, in carcere per aver colpito un ragazzo fino a farlo rimanere praticamente cieco. Un gesto che nessuno ha gradito e che lo ha costretto a precipitose scuse.
7) Joey Barton (centrocampista, Newcastle). Per tutte le sue bravate ci vorrebbe un libro. La peggiore di tutte, quando nel 2005 in Thailandia colpì un quindicenne tifoso dell’Everton.
8) Ashley Young (ala, Aston Villa). Anche in questo caso è il web a regalarci il video sexy nel quale il ragazzo viene immortalato mentre si procura piacere da solo.
9) Craig Bellamy (attaccante, West Ham). Il suo attacco con una mazza da golf a John Arne Riise nel febbraio del 2007, durante una sessione di allenamento in Portogallo (all’epoca, giocava nel Liverpool), gli è valso il soprannome di “Nutter with the Putter”
10) Robbie Fowler (attaccante, Liverpool). Impossibile dimenticare quando finse di sniffare la riga bianca del campo, scambiandola per cocaina.
11) Bradley Wright-Phillips (attaccante, Southampton). Ha fatto il palo mentre gli amici e il compagno di squadra, Nathan Dyer, ripulivano le borse di tre povere cameriere.