di Aragorn il 05 lug 2010, 11:26
Uno dei provvedimenti più discussi dalla Figc negli ultimi anni, apre l'era delle restrizioni sugli extracomunitari in Italia. Forse causato dalla spedizione fallimentare in Sudafrica della Nazionale azzurra, il presidente Giancarlo Abete insieme al consiglio Federale della Figc ha ridotto il numero di extracomunitari tesserabili per i club di serie A, abbassando la quota da 2 a 1 per la stagione 2010/2011, mentre resta bloccato il tesseramento per la Serie B. Una decisione affrettata, ma che pare essere il primo effetto della disastrosa sconfitta ai Mondiali. Infatti ci sono diverse analogie con il provvedimento adottato dall'Italia dopo il fallimento dei Mondiali del 1966, quando la Federcalcio chiuse le frontiere agli stranieri. La norma sul tesseramento dei calciatori extracomunitari fa parte di un pacchetto di misure concrete per il rilancio della specificità del calcio italiano, approvato dal Consiglio federale. Un provvedimento necessario, a detta della Figc, per la valorizzazione dei vivai che trova in questa decisione uno dei tasselli per il rilancio dei settori giovanili. La vecchia delibera del Presidente Federale, datata 26 giugno 2009, consentiva infatti il tesseramento di un numero massimo di due extracomunitari per stagione calcistica, provenienti da un campionato estero. La nuova disposizione coglie impreparati quasi tutti i club di serie A, che attraverso il presidente di Lega hanno espresso tutto il rammarico del caso, denunciando un malessere generale. La nuova regolamentazione annuncia il tesseramento di un solo extracomunitario, sempre in sostituzione di un altro giocatore non Ue, e quindi senza possibilità di aumentare il numero attuale nell'organico societario. Tre sono i criteri per liberare il fatidico posto: la cessione all'estero, la scadenza di contratto e l'ottenimento del passaporto comunitario. Ovviamente, una soluzione esclude l'altra. È stata fatta salva la libertà di manovra di quei club che non hanno ancora superato il tetto di tre extracomunitari, anche se l'incidenza è minima, trattandosi esclusivamente di Bologna, Catania e Cagliari. Una decisione discutibile alla luce dei tesseramenti possibili nel resto d'Europa. Infatti l'Italia sceglie un provvedimento anacronistico, in controtendenza rispetto a quanto accade nell'UE. Il nuovo regolamento va ad aumentare la differenza con campionati già più evoluti come Spagna e Inghilterra, ma anche Germania, Austria, Belgio e Olanda. Infatti nella Liga spagnola è possibile tesserare 4 extracomunitari più due, mentre addirittura in Olanda, Belgio, Germania, Inghilterra, Irlanda del Nord e Svezia non ci sono limiti di tesseramento per gli extracomunitari. Anche in un campionato inferiore come quello svizzero c'è la possibilità di tesserarne 10, in Austria 7. Il provvedimento della Figc va così a minare l'attività di scouting imbastita dai club italiani negli ultimi tempi, limitandone notevolmente il campo d'azione. Un provvedimento preso inoltre a mercato inoltrato, in cui la maggior parte dei club aveva già avviato trattative con squadre extraeuropee considerando i due slot disponibili per il tesseramento. La nuova disposizione della Figc testimonia quindi una chiusura verso gli stranieri, a differenza del resto d'Europa sempre più globalizzato e a passo coi tempi. D'altronde la decisione è stata messa in discussione da tutti i presidenti delle società sportive. "Questa decisione lascia l'amaro in bocca e non risolve il problema" ha subito commentato il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta. "Questa decisione penalizza alcuni club di Serie A che avevano intavolato delle trattative che oggi non possono più concludersi, rischiando così responsabilità contrattuali", ha affermato Claudio Lotito. Più pensate il commento del patron del Palermo Maurizio Zamparini: "E' la più grande cavolata che si possa fare. E' un provvedimento fatto da incapaci. Chi ha preso questa decisione deve andare a casa".
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»