di yuzzu il 04 giu 2007, 16:32
VALENCIA (Spagna), 4 giugno 2007 - Una giornata a riflettere su cosa non è andato nelle prime tre regate, che sono diventate un incubo per gli allunati, della finale di Louis Vuitton Cup. Tre sconfitte sempre più esanti: fino al 1'38" della terza prova. Fardello numerico, ma anche psicologico. Il tarlo che i kiwi abbiano una barca più veloce si è diffuso rapido come un virus nel popolo di Luna Rossa. Le domande a cui è difficile dare una risposta aumentano. E in questa babilonia d'incertezze trovare un appiglio per sperare nella rimonta diventa complicato. Conviene allora esaminare quello che è accaduto in questi tre giorni di giubilo per i colori della Nuova Zelanda.
1. Dean Barker e compagni sono molto più lucidi e concentrati rispetto alle sfide con gli spagnoli. Non sbagliano nulla in partenza o in manovra, poi non concedono un metro a Luna Rossa in regata, marcandola in maniera asfissiante.
2. Il rapporto team meteo-Grael non funziona come durante le semifinali. Il risultato è che le prime tre chiamate (scegliere la parte del campo, destra o sinistra) si sono rivelate sbagliate. E consola poco sapere che quasi sempre i neozelandesi avrebbero fatto la stessa scelta degli italiani. Il risultato è che Luna Rossa si è trovata per tre volte dalla parte sbagliata.
3. James Spithill ha infilato Dickson più volte, ma con Barker si è trovato in difficoltà, almeno nella seconda regata, quando per prendere la destra a tutti i costi ha pagato un tributo altissimo.
4. I demeriti di Oracle hanno esaltato i meriti di Luna Rossa, questo nello sport capita sempre. E anche adesso gli errori degli allunati fanno sembrare marziani inarrivabili i kiwi.
5. Velocità della barca. Tutti dicono che siano simili, quella neozelandese, allora, si trova sempre dalla parte giusta del vento. Le premesse erano molto diverse, ma il rischio di un altro cappotto (come 7 anni fa in finale di coppa America) è alto. Per cambiare la serie ci vuole una magia. Già dalla quarta regata.