l procuratore federale Stefano Palazzi ha deferito Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. Il club bianconero, che è accusato di responsabilità oggettiva e diretta in illecito sportivo, rischia fino alla retrocessione in C. Responsabilità diretta anche per Fiorentina e Lazio, che intravvedono la B, mentre il Milan è accusato di responsabilità oggettiva per la violazione dell'art. 6 imputato a Meani: rischio penalizzazione in A.
E' arrivata puntuale, poco dopo la fine della partita dell'Italia, come era stato annunciato alla vigilia, la comunicazione dei deferimenti da parte del procuratore federale. Illecito sportivo e violazione del principio della lealtà: queste le due ipotesi di reato ascritte da Stefano Palazzi ai 30 soggetti deferiti alla Caf, tra cui i club Fiorentina, Juventus, Lazio e Milan. Il primo, ovvero l'articolo 6, è quello più pesante e riguarda oltre all'illecito sportivo anche l'omessa denunzia. "Il compimento con qualsiasi mezzo di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica, costituisce illecito sportivo" recita l'articolo in questione. Meno grave l'articolo 1 sui "doveri ed obblighi generali", per cui "coloro che sono tenuti all'osservanza delle norme federali devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probita' in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva".
Secondo quanto emerge dal documento del Procuratore federale, si era creata una rete di rapporti per condizionare, fra l'altro, il settore arbitrale. "Dall'indagine espletata - si legge - è emersa l'esistenza di una fitta rete di rapporti stabili e protratti nel tempo, intercorsi tra una molteplicita' di soggetti di notevolissimo rilievo nell'ordinamento federale, fra i cui scopi e' rimasto accertato, fra l'altro, il fine di controllare e condizionare il settore arbitrale".
Queste le ipotesi di reato per i quattro club:
JUVENTUS
Ipotesi di reato: La Juventus è stata deferita per responsabilità diretta e nell'ipotesi di reato formulata da Palazzi oltre all'articolo 6, quello dell'illecito sportivo, ci sono la violazione dell'articolo 2 (responsabilità delle persone fisiche e delle società) e dell'articolo 9, che prevede "ulteriori ipotesi di responsabilita' delle societa". Rinvii a giudizio più che scontati per Luciano Moggi, indicato dalla procura di Napoli come il capo della ormai celebre 'cupola' e per Antonio Giraudo, entrambi colpevoli di essere venuti meno al principio di lealta' sportiva (articolo 1) e di aver commesso l'illecito sportivo.
Cosa rischia: retrocessione in B con forte penalizzazione o retrocessione in C.
FIORENTINA
Ipotesi di reato: per Diego e Andrea Della Valle, rispettivamente presidente onorario e presidente viola, e per l'ad Sandro Mencucci, si ipotizza la violazione dell'articolo 6 (comma 1 e 2) del Codice di giustizia sportiva. La Fiorentina è accusata di violazione dell'articolo 2 (comma 3 e 4), per responsabilità oggettiva e diretta, e dell'articolo 6 (commi 2,3 e 4). Secondo Palizzi, sono cinque le partite che i fratelli Diego e Andrea Della Valle nonché il consigliere delegato Sandro Mencucci avrebbero cercato di manipolare a favore della Fiorentina. Si tratta delle gare del campionato 2004-2005 Lazio-Fiorentina, Bologna-Fiorentina, Chievo-Fiorentina, Fiorentina-Atalanta e Lecce-Parma. I Della Valle avrebbero fatto una "proposta di combine" al presidente della Lazio, Claudio Lotito, e tramite l' ex dg della Juventus, Luciano Moggi, e il vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini, avrebbero insturato "consolidati contatti" con il disegnatore arbitrale Paolo Bergamo. Lo scopo era quello "di ottenere vantaggi conseguenti all' alterazione dei risultati". Nei maneggi ipotizzati nella relazione a carico dei viola sono coinvolti anche gli arbitri Paolo Dondarini, Pasquale Rodomonti e Massimo De Santis.
Cosa rischia: retrocessione in B.
LAZIO
Ipotesi di reato: il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato deferito per illecito sportivo aggravato. La Lazio è accusata di responsabilità diretta e presunta nella violazione dell'articolo 6 (commi 3 e 4), dell'articolo 2 (comma 4) e dell'articolo 9 (comma 3). Secondo il procuratore federale "Lotito avrebbe intrattenuto rapporti pressanti e costanti con i rappresentanti dei vertici federali affinché questi ultimi esercitassero pressioni sui designatori arbitrali dell'Aia". Scopo di questa condotta "garantirsi i favori arbitrali necessari a favorire una migliore posizione in classifica della sua squadra". Un comportamento che "si e' estrinsecato per molte delle gare nelle quali era interessata la sua societa' a partire dal 2 febbraio 2005 e fino al termine del campionato, anche quando Lotito sapeva che 'altri interessi' avrebbero ostacolato la concretizzazione dell' aiuto in favore della sua squadra".
Cosa rischia: retrocessione in B.
MILAN
Ipotesi di reato: per Adriano Galliani, vicepresidente rossonero, si ipotizza la violazione dell'articolo 1. Per Leonardo Meani, dirigente addetto agli arbitri, il tentativo reiterato di illecito sportivo. Nei confronti del club l'ipotesi formulata è la violazione, per responsabilità diretta e oggettiva, dell'articolo 2 ("le società rispondono direttamente dell'operato di chi le rappresenti ai sensi delle norme federali e sono oggettivamente responsabili agli effetti disciplinari dell'operato dei propri dirigenti, soci di associazione e tesserati"), e, per responsabilità oggettiva, dell'articolo 6 (comma 4). Per i rossoneri sotto i riflettori la partita Milan-Chievo del 20 aprile 2005.
Cosa rischia: forte penalizzazione in A