È Kobe il re dell'All Star Game
Inviato: 19 feb 2007, 22:05
LAS VEGAS, 19 Febbraio 2007 - All'All Star Game divertirsi è un obbligo. Questa volta però le stelle della Nba non offrono una performance memorabile. La Western Conference mostra tutta la sua superiorità sulla squadra della costa est, prende subito il largo e alla fine vince in scioltezza una gara sicuramente non memorabile con il punteggio di 153-132.
Il primo tempo è un monologo della Western Conference. Kobe Bryant prova a rimanere concentrato e Amare Stoudemire vuole dimostrare proprio a tutti di essere davvero tornato ai suo livelli. L’East non riesce a tenere il ritmo degli avversari perché sbaglia troppo, anche da distanza ravvicinata (Shaq, per esempio, litiga più volte con il canestro), e così a fine primo tempo l’Ovest è già avanti di 20 punti (79-59). Dwyane Wade e compagni nei primi due quarti tirano con un pessimo (almeno per gli standard dell'All Star Game) 43% dal campo. Nell’intervallo il Thomas & Mack Center si scalda per le performance di Toni Braxton e Christina Aguilera e quando si torna a giocare LeBron James prova a tenere a galla la squadra dell’est che però anche nel terzo quarto non fa cose straordinarie rimanendo così a distanza siderale. Il pubblico comincia a sbadigliare e nemmeno un paio di schiacciate di Kobe riescono a riportare l’entusiasmo sugli spalti.
Visto che non succede nulla di trascendentale allora ci prova lo showman per eccellenza, Shaq, a dare qualcosa da raccontare agli spettatori di Vegas. O'Neal tenta un improbabile coast to coast e improvvisa un uno contro uno sul perimetro alla Kobe Bryant con Mehmet Okur. La sua conclusione però non trova la retina. Così proprio Kobe offre un pizzico di suspense negli ultimi minuti. Con il risultato in cassaforte da tempo Bryant e Stoudemire si contendono il premio di Mvp, Kobe tiene la palla con frequenza e così si regala diverse opportunità per rimpinguare il suo bottino. Amare però non si scompone e non cerca di rovinare i piani di Bryant che così viene nominato miglior giocatore dell’incontro. Il tabellone alla fine dice 153-132 a favore dell’Ovest e il leader dei Lakers chiude con 31 punti, sei assist e sei recuperi. La squadra di Mike D’Antoni mette a referto 69 canestri dal campo, stabilendo così un nuovo primato per l’All Star Game. Le stelle non si sono risparmiate ma sicuramente la partita di Las Vegas non rimarrà nella storia per la sua spettacolarità. Las Vegas, comunque, ha centrato la sua missione: far divertire giocatori, dirigenti e addetti ai lavori e dimostrare a David Stern e soci che una franchigia Nba la Sin City la può davvero ospitare.
Eastern Conference: James 28 (7/12, 4/8), Howard 20. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Billups, James 6.
Western Conference: Bryant 31 (10/15, 3/9), Stoudemire 29, Anthony 20. Stoudemire, Anthony 9. Assist: McGrady 11, Parker 10.
Il primo tempo è un monologo della Western Conference. Kobe Bryant prova a rimanere concentrato e Amare Stoudemire vuole dimostrare proprio a tutti di essere davvero tornato ai suo livelli. L’East non riesce a tenere il ritmo degli avversari perché sbaglia troppo, anche da distanza ravvicinata (Shaq, per esempio, litiga più volte con il canestro), e così a fine primo tempo l’Ovest è già avanti di 20 punti (79-59). Dwyane Wade e compagni nei primi due quarti tirano con un pessimo (almeno per gli standard dell'All Star Game) 43% dal campo. Nell’intervallo il Thomas & Mack Center si scalda per le performance di Toni Braxton e Christina Aguilera e quando si torna a giocare LeBron James prova a tenere a galla la squadra dell’est che però anche nel terzo quarto non fa cose straordinarie rimanendo così a distanza siderale. Il pubblico comincia a sbadigliare e nemmeno un paio di schiacciate di Kobe riescono a riportare l’entusiasmo sugli spalti.
Visto che non succede nulla di trascendentale allora ci prova lo showman per eccellenza, Shaq, a dare qualcosa da raccontare agli spettatori di Vegas. O'Neal tenta un improbabile coast to coast e improvvisa un uno contro uno sul perimetro alla Kobe Bryant con Mehmet Okur. La sua conclusione però non trova la retina. Così proprio Kobe offre un pizzico di suspense negli ultimi minuti. Con il risultato in cassaforte da tempo Bryant e Stoudemire si contendono il premio di Mvp, Kobe tiene la palla con frequenza e così si regala diverse opportunità per rimpinguare il suo bottino. Amare però non si scompone e non cerca di rovinare i piani di Bryant che così viene nominato miglior giocatore dell’incontro. Il tabellone alla fine dice 153-132 a favore dell’Ovest e il leader dei Lakers chiude con 31 punti, sei assist e sei recuperi. La squadra di Mike D’Antoni mette a referto 69 canestri dal campo, stabilendo così un nuovo primato per l’All Star Game. Le stelle non si sono risparmiate ma sicuramente la partita di Las Vegas non rimarrà nella storia per la sua spettacolarità. Las Vegas, comunque, ha centrato la sua missione: far divertire giocatori, dirigenti e addetti ai lavori e dimostrare a David Stern e soci che una franchigia Nba la Sin City la può davvero ospitare.
Eastern Conference: James 28 (7/12, 4/8), Howard 20. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Billups, James 6.
Western Conference: Bryant 31 (10/15, 3/9), Stoudemire 29, Anthony 20. Stoudemire, Anthony 9. Assist: McGrady 11, Parker 10.