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MILANO, 19 aprile 2007 - Un risarcimento da 21 milioni di euro per danni morali, esistenziali, di immagine, patrimoniali e biologici. Secondo L'Espresso, in edicola domani, è questa la richiesta avanzata da Christian Vieri per lo spionaggio organizzato ai suoi danni dall a Telecom su richiesta del patron dell'Inter Massimo Moratti. L'attaccante, assistito dal legale milanese Danilo Buongiorno, aveva annunciato nell'autunno di non volersi accontentare delle scuse verbali (poche frasi amichevoli che Moratti gli rivolse sui giornali e in tv). All'epoca, quando scoppiò il caso della spy story telefonica che ha coinvolto uomini d'affari e politici, si scoprì che i vertici del club interista per anni marcarono stretto il loro calciatore, preoccupati dalla sua fama di "dongiovanni nottambulo" e "festaiolo".
RIVELAZIONI Per questa violazione della privacy Vieri pretende 9 milioni di euro alla sua ex squadra (sei stagioni tra il 1999 e il 2005) e altri 12 all'azienda telefonica controllata da Marco Tronchetti Provera, che tramite l'ex capo della security Giuliano Tavaroli (in carcere da settembre) avrebbe affidato l'operazione all'investigatore privato Emanuele Cipriani. Un'operazione che secondo L'Espresso si è ripetuta per "decine di personaggi più o meno famosi e semplici dipendenti (o aspiranti tali) della compagnia di telecomunicazioni. Qualche volta, per depistare eventuali indagini, il servizio di spionaggio veniva pagato su conti esteri".