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Le scuse a Moggi incastrano Paparesta

MessaggioInviato: 19 apr 2007, 15:49
di Aragorn
Napoli, 19 aprile 2007 - Sono 31 le schede telefoniche che i carabinieri del Nucleo operativo di via in Selci a Roma hanno cercato di “tracciare” per risalire ai titolari, fino a “stabilire, a livello indiziario, che delle 31 utenze individuate, 21 erano in possesso a persone emerse nel corso delle indagini”. Il criterio è lo stesso che ha portato all'identificazione del traffico telefonico di componenti le cupole mafiose: un intreccio di verifiche tra le celle (le stazioni dalle quali parte il segnale di trasmissione per i telefonini) di transito delle telefonate e la posizione della persona che doveva essere il presunto utilizzatore di quel numero telefonico.
INTRECCI L’utilizzo delle schede svizzere da parte dei direttori di gara rappresenta probabilmente l’unica vera e grossa novità del materiale di Moggiopoli bis. Come i carabinieri siano riusciti a identificare i vari Bertini, Paparesta, Racalbuto, Dattilo, Cassarà, De Santis, Gabriele e l’assistente Ambrosino, saranno gli argomenti principali di obiezione delle difese. Alcune differenze tra gli schemi e quanto riportato viene già fatto notare ai cronisti, ma i magistrati si sentono sicuri delle loro conclusioni.
PASSO FALSO Secondo gli investigatori sarebbe quello di Paparesta, che non ha mai negato di aver telefonato a Moggi per “scusarsi” dopo l’arbitraggio di Reggina-Juventus. A pagine 41 dell’informativa 554/100 dei carabinieri si legge infatti: “Ulteriori indizi che convergono sull’arbitro Paparesta quale verosimile utilizzatore dell’utenza esaminata, emergono altresì dall’unione delle risultanze acquisite nel corso dell’attività di intercettazione già esperita durante l’indagine e i dati del traffico dell’utenza svizzera in argomento. In particolare il 7 novembre 2004, mentre Moggi era al telefono con S.G. riceve una telefonata su un’altra utenza non monitorata il cui interlocutore appare essere Gianluca Paparesta. Tale contatto trova riscontro nell’analisi del traffico telefonico dell’utenza straniera esaminata, nella coincidenza di orario e di durata della telefonata delle ore 12.11 in uscita dal numero in uso a Paparesta e in entrata a Moggi, della durata di 50 secondi”.
LA GENESI Tutto parte dall’identificazione, nel corso del lavoro di intercettazione effettuato dai carabinieri, di una utenza svizzera per una chiamata che l’ex designatore Paolo Bergamo fa il 9 febbraio 2005 a Luciano Moggi. Immediatamente fu acquisito il tabulato del traffico telefonico di quel numero della Switzerland Mobile Sunrise, dal quale risultava che il traffico era sempre diretto verso altre due utenze dello stesso gestore svizzero, il distributore ammetteva che “le schede erano state acquistate da collaboratori di Moggi, e che non erano le uniche”. A fare gli acquisti era un collaboratore della Juventus, G.B., che conferma: “... nelle volte successive in cui ho fatto questo genere di cortesia al sig. Moggi, ho sempre chiamato prima T., il quale mi faceva trovare quanto mi serviva direttamente in busta chiusa. Pagavo quanto gli era dovuto (in contanti, ndr) e ritornavo in sede con il pacchetto che consegnavo nelle mani del signor Moggi”.
ALTRE CONFERME Ulteriori conferme del “sistema” i magistrati le hanno avute anche da Dario Galati, dipendente Figc, che ha anche parlato di un “elenco” dal quale avrebbe attinto Pairetto nella scelta degli arbitri. Chiarendo di “non sapere di preciso a cosa si riferisse Pairetto”, Galati aggiunge: “Certamente non erano gli elenchi delle turnazioni settimanali degli arbitri”. Inoltre ha raccontato di come spesso le designazioni per gli anticipi di B non fossero fatte per sorteggio.
BORRELLI E GUSSONI Intanto ieri in Procura a Napoli è arrivato l’Ufficio indagini. Francesco Saverio Borrelli, accompagnato dai vice Loli Piccolomini, De Feo, Ricciardi, e il segretario Martucci sono stati ricevuti dai pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice. Oltre due ore di colloquio ma gli 007 federali non hanno ricevuto il materiale relativo all’indagine. Arriverà oggi e comincerà l’esame, presumibilmente solo i primi giorni di maggio sarà possibile iniziare con le prime audizioni. Sempre oggi il presidente dell’Aia Gussoni incontra sia Borrelli che Abete per decidere la strategia sugli arbitri: sospendere i più coinvolti e far ripartire gli altri è la sua volontà.
Maurizio Galdi