Anche i numeri sono contro il milan
Inviato: 01 mag 2007, 15:25
Nei 10 precedenti di vittorie casalinghe in andata di semifinale di Champions League ben 9 volte ha passato il turno la squadra che aveva vinto dopo i primi 90'. Ma non esistono precedenti con un parziale di 3-2
MILANO, 1 maggio 2007 - Dalla statistica si vorrebbero sempre ricevere messaggi di incoraggiamento e di speranza ma nel caso delle semifinali di Champions League il Milan e anche il Liverpool vorrebbero che i precedenti venissero smentiti. Accade infatti che da quando la Champions ha adottato la formula attuale, nelle 12 edizioni già andate in archivio nelle 24 sfide di semifinale ci siano state, nel primo turno, 10 vittorie della squadra che ha giocato in casa , 8 pareggi e 6 vittorie in trasferta. Il dato che preoccupa è quello secondo cui la squadra che ha vinto in casa la prima partita nove volte su dieci si è qualificata per la finale.
ECCEZIONE L’unica eccezione si è verificata nel 2003 quando la Juventus perse la prima sfida a Madrid per 2 a 1 ma vinse la gara di ritorno a Torino per 3 a 1, qualificandosi per la finale (poi perduta ai rigori contro il Milan). Ad attenuare lo scoraggiante bilancio complessivo c’è però un’importante considerazione numerica. In sette delle nove situazioni che hanno poi determinato il passaggio del turno da parte della vincitrice della prima sfida il punteggio conteneva un margine di almeno due reti: ci sono stati infatti quattro 2 a 0, un 3 a 1 e due 4 a 1. Non c’è stato – ed è il caso del Milan – nessun 3 a 2, che tra le sconfitte viene considerata tra le meno proibitive da rovesciare. Ci sono stati invece (e qui il riferimento riguarda il Liverpool) due 1 a 0. Nel 1997 ne fu vittima il Manchester United sconfitto a Dortmund dal Borussia e poi battuto in casa con lo stesso punteggio nella gara di ritorno mentre due anni fa l’Arsenal, dopo aver sconfitto appunto per 1 a 0 il Villareal in casa, ha passato il turno pareggiando per 0 a 0 in trasferta. Fin qui la statistica, che non fa pronostici e consente le eccezioni. Rino Tommasi
MILANO, 1 maggio 2007 - Dalla statistica si vorrebbero sempre ricevere messaggi di incoraggiamento e di speranza ma nel caso delle semifinali di Champions League il Milan e anche il Liverpool vorrebbero che i precedenti venissero smentiti. Accade infatti che da quando la Champions ha adottato la formula attuale, nelle 12 edizioni già andate in archivio nelle 24 sfide di semifinale ci siano state, nel primo turno, 10 vittorie della squadra che ha giocato in casa , 8 pareggi e 6 vittorie in trasferta. Il dato che preoccupa è quello secondo cui la squadra che ha vinto in casa la prima partita nove volte su dieci si è qualificata per la finale.
ECCEZIONE L’unica eccezione si è verificata nel 2003 quando la Juventus perse la prima sfida a Madrid per 2 a 1 ma vinse la gara di ritorno a Torino per 3 a 1, qualificandosi per la finale (poi perduta ai rigori contro il Milan). Ad attenuare lo scoraggiante bilancio complessivo c’è però un’importante considerazione numerica. In sette delle nove situazioni che hanno poi determinato il passaggio del turno da parte della vincitrice della prima sfida il punteggio conteneva un margine di almeno due reti: ci sono stati infatti quattro 2 a 0, un 3 a 1 e due 4 a 1. Non c’è stato – ed è il caso del Milan – nessun 3 a 2, che tra le sconfitte viene considerata tra le meno proibitive da rovesciare. Ci sono stati invece (e qui il riferimento riguarda il Liverpool) due 1 a 0. Nel 1997 ne fu vittima il Manchester United sconfitto a Dortmund dal Borussia e poi battuto in casa con lo stesso punteggio nella gara di ritorno mentre due anni fa l’Arsenal, dopo aver sconfitto appunto per 1 a 0 il Villareal in casa, ha passato il turno pareggiando per 0 a 0 in trasferta. Fin qui la statistica, che non fa pronostici e consente le eccezioni. Rino Tommasi