MADRID, 18 giugno 2007 - E ora la domanda è una sola: Capello resterà al Real Madrid? Mentre prosegue la festa madridista per la vittoria della 30ª Liga della storia del club, tengono banco i discorsi sul futuro dell'allenatore italiano. Nelle interviste che hanno preceduto la decisiva sfida col Maiorca, Capello aveva lasciato trasparire l'intenzione di continuare la sua avventura da tecnico dei blancos. Non ha voluto rivelare i contenuti del suo colloquio con il presidente Ramon Calderon e i dirigenti della società, ma ha fatto sapere di essere fiducioso. Ieri sera, dopo il fischio finale, non ha aggiunto parole significative su quale sarà il suo destino nella prossima stagione. Si è limitato a dire "chiedetelo al presidente", frase che di per sé non chiarisce nulla. Di certo, durante quest'ultima annata Capello di nemici se ne è fatti tanti. Anche quelli che oggi saltano sul carro del vincitore e si complimentano per l'inaspettato trionfo. Ma l'allenatore è ora in una posizione di forza: ha riportato la vittoria in un ambiente depresso, che non sollevava un trofeo importante da più di tre anni. Come si fa a cacciare via uno così?
SCHUSTER - Ma non si può mai dire. E Bernd Schuster, per non sbagliare, si porta già avanti: "Sono pronto a guidare il Madrid nella prossima stagione. Mi preparo da molto tempo - ha dichiarato l'attuale allenatore del Getafe sul sito della federcalcio tedesca -. Ho rifiutato un paio di proposte che mi sono arrivate dalla Bundesliga, la situazione ad oggi, 18 giugno, è che sono l'allenatore del Getafe e ho un contratto valido anche per la prossima stagione. Come finalisti di coppa del Re siamo già qualificati per la prossima coppa Uefa. È un risultato straordinario, che abbiamo raggiunto dopo un lungo cammino. Il Getafe è l'unica certezza, ma se il Real mi chiamasse andrei di corsa".
I PROTAGONISTI - L'aver portato a termine positivamente la rincorsa sul Barcellona, però, sembra aver cementato ancora di più lo spirito di gruppo di un Real che più volte, nei primi mesi del Capello-bis, era sembrato sul punto di spaccarsi. Il primo a tributare gli onori al tecnico italiano è il pichichi della Liga Ruud Van Nistelrooy: "La chiave del successo stata la bravura del mister - ha detto l'olandese al fischio finale della gara col Maiorca -, che ha dato molta tranquillità alla squadra e ha saputo resistere alla pressione. Per me è una grande festa, il migliore anno nella mia vita". Sulla stessa lunghezza d'onda le parole di capitan Raul, tornato ad alti livelli dopo un periodo opaco: "Abbiamo lottato e sofferto molto, ma questa vittoria è una grande ricompensa. È stato un anno complicato, ma questa la vittoria più bella, di un gruppo, di una squadra che ha avuto fede e ha vinto. Nell'ultimo tratto della stagione abbiamo dimostrato di essere i migliori". Entusiasmo alle stelle anche per due veterani della difesa, Roberto Carlos e Salgado. "A partire dal 30 giugno non ci sarò - è stato il commento del brasiliano - ma è una bella maniera di andare via, credo che la tifoseria meritasse una gioia. Far parte del Real significa questo, ascoltare le critiche e sapere alzare la testa e puntare diritti all'obiettivo". "Abbiamo vinto col cuore, con molta voglia, lottando fino all'ultimo minuto - gli ha fatto eco Michel Salgado -. Ho sempre detto che questo sarebbe stata la migliore Liga e così è stata. La più agognata e la più bella. Abbiamo capovolto la situazione quando ormai sembrava tutto perduto".
FESTA E INCIDENTI - Il popolo madridista, durante la notte, si è riversato a Plaza de Cibeles e nelle vie del centro della capitale. Una festa infinita, proseguita fino al mattino. Con qualche problema, come sempre avviene in questi casi: oltre 100 feriti e circa 10 arresti per gli incidenti che si sono verificati nella notte. Secondo quanto riferito dai media spagnoli, un gruppo di tifosi ha attaccato le forze dell'ordine con lanci di bottiglie e bengala e la polizia ha risposto con cariche di alleggerimento e lanciando proiettili di gomma. Negli scontri sono rimaste ferite numerose persone e per 22 di loro si è reso necessario il ricovero in ospedale. Incidenti si sono verificati anche nella vicina città di Alicante. La festa a Madrid, cui hanno preso parte circa 200mila persone, si è svolta prevalentemente in modo pacifico. I tifosi hanno accolto con grande entusiasmo la squadra allenata da Fabio Capello, che è giunta nella piazza a bordo di un bus scoperto poco prima dell'una di notte accompagnata dai fuochi d'artificio e dai cori di ringraziamento. Ma qualche imbecille, si sa, c'è sempre. Da domani, comunque, sarà già tempo di pensare al futuro. E tutti pendono dalle labbra di Capello.