Il Palio all'Oca in volata
Inviato: 03 lug 2007, 12:24
SIENA, 2 luglio 2007 - I bambini di Siena si divertiranno moltissimo a sentire raccontare dai nonni, tra qualche anno, la corsa del Palio di questo lunedì. Terranno il fiato sospeso, sgranando gli occhi, così come ha fatto tutta Piazza del Campo per oltre 10 minuti per sapere, con certezza, quale Contrada, tra Oca e Nicchio, avesse vinto. Un arrivo al fotofinish, come non si è mai visto nell’era moderna, un testa a testa che ha creato un tourbillon di emozioni. Durante e soprattutto dopo la corsa.
FAVOLA - E a Siena, una bella favola si è trasformata in realtà, soprattutto per il popolo della Contrada dell’Oca che si è visto, in un primo momento, assegnare, poi sottrarre, per poi riavere, definitivamente, il Palio. Fedora Saura e Dostoevskij, rispettivamente i cavalli di Oca e Nicchio sono giunti a distanza di qualche centimetro al bandierino dell’arrivo, montati da Giovanni Atzeni detto Tittia che ha vinto il suo primo Palio, e Andrea Mari detto Brio, giunto secondo. Si sono spartiti, affiancati, gli ultimi metri della corsa, ma alla fine i tre giri condotti dall’Oca in testa, quasi dalla partenza, hanno avuto la propria apoteosi, seppur di pochissimo.
CONTESA - I popoli delle due Contrade si affrettano sotto il palco per prendere il Palio. L’Oca esulta, ma da Palazzo Pubblico viene esposta la bandiera del Nicchio che dà l’ufficialità. Cambio di mano del drappellone, ma soprattutto stravolgimento di gioie e dolori, con addirittura la Contrada della Torre, acerrima rivale dell’Oca, che fa Festa. Il Palio compie alcuni metri, poi da Palazzo Pubblico un clamoroso dietrofront. Via la bandiera del Nicchio, si affaccia quella dell’Oca. La festa finisce troppo presto per i nicchiaioli e ricomincia inaspettatamente per il popolo di Fontebranda, tra i cui contradaioli c’è anche Alessandro Nannini, ex-pilota di Formula1. Lui, un arrivo così, non l’ha mai visto, in nessun circuito automobilistico. Ma a Siena, si sa, tutto è possibile. Fra storia, leggenda e realtà.
FAVOLA - E a Siena, una bella favola si è trasformata in realtà, soprattutto per il popolo della Contrada dell’Oca che si è visto, in un primo momento, assegnare, poi sottrarre, per poi riavere, definitivamente, il Palio. Fedora Saura e Dostoevskij, rispettivamente i cavalli di Oca e Nicchio sono giunti a distanza di qualche centimetro al bandierino dell’arrivo, montati da Giovanni Atzeni detto Tittia che ha vinto il suo primo Palio, e Andrea Mari detto Brio, giunto secondo. Si sono spartiti, affiancati, gli ultimi metri della corsa, ma alla fine i tre giri condotti dall’Oca in testa, quasi dalla partenza, hanno avuto la propria apoteosi, seppur di pochissimo.
CONTESA - I popoli delle due Contrade si affrettano sotto il palco per prendere il Palio. L’Oca esulta, ma da Palazzo Pubblico viene esposta la bandiera del Nicchio che dà l’ufficialità. Cambio di mano del drappellone, ma soprattutto stravolgimento di gioie e dolori, con addirittura la Contrada della Torre, acerrima rivale dell’Oca, che fa Festa. Il Palio compie alcuni metri, poi da Palazzo Pubblico un clamoroso dietrofront. Via la bandiera del Nicchio, si affaccia quella dell’Oca. La festa finisce troppo presto per i nicchiaioli e ricomincia inaspettatamente per il popolo di Fontebranda, tra i cui contradaioli c’è anche Alessandro Nannini, ex-pilota di Formula1. Lui, un arrivo così, non l’ha mai visto, in nessun circuito automobilistico. Ma a Siena, si sa, tutto è possibile. Fra storia, leggenda e realtà.