Colpito dal giavellotto al golden gala di Roma
Inviato: 14 lug 2007, 08:20
ROMA, 13 luglio 2007 - È ricoverato nel Policlinico Gemelli il saltatore francese Salim Sdiri rimasto ferito al costato destro dalla punta del giavellotto lanciato dal finlandese Tero Pitkamaki durante il Golden Gala all'Olimpico di Roma e finito fuori settore. I medici stanno verificando se la punta dell'attrezzo abbia provocato lesioni alla pleura oppure, ed è l'ipotesi auspicata, alla parte muscolare. Si tratta di una ferita di diversi centimetri, come ha riferito il dottor Giuseppe Fischetto, medico della Federazione di atletica leggera, che era sul posto e che è stato tra i primi a soccorrere Sdiri. Ma a rassicurare sulle condizioni è una dichiarazione dello stesso Sdiri: "Se il giavellotto mi avesse colpito 10 centimetri più a sinistra mi avrebbe colpito il polmone; 20 più in alto il collo e sarebbe stato molto peggio", ha affermato il saltatore transalpino. In questo momento si sta effettuando un'ecografia e altri esami diagnostici per verificare con esattezza i danni provocati dal giavellotto. Se il quadro clinico dovesse essere rassicurante, l'atleta potrebbe lasciare il nosocomio romano già nelle prossime ore.
HOWE SOCCORRE E VINCE - Pochi istanti dopo essere stato colpito, l'atleta, cosciente, è stato caricato su un'ambulanza e trasportato immediatamente al Gemelli. La gara del lungo, per la cronaca, è stata vinta dal nostro Andrew Howe (8.12 al quinto e ultimo tentativo), tra i primi a prestare soccorso al compagno di pedana. "È stato uno choc - commentava poi Andrew Howe - ho ancora le mani sporche di sangue gli ho tolto la punta del giavellotto dal fianco. Stavo camminando verso di lui e il giavellotto avrebbe potuto colpirmi". Nonostante la crudezza della descrizione, l'atleta francese "quando lo hanno portato via mi ha salutato dicendo 'Non ti preoccupare, Andrew, sto bene'".
PISTORIUS - In precedenza 2° in 46"90: Oscar Pistorius, al Golden Gala di Roma spinto da un applauso fortissimo, è arrivato secondo nei 400 B della serata romana, battuto da Stefano Braciola (46"72). Lentissimo alla partenza, anzi il peggiore con un tempo di reazione di 0.430 millesimi, il giovane sudafricano, alla prima sfida internazionale contro i normodotati, che corre con due protesi di carbonio al posto delle parti inferiori delle gambe, ha pagato anche le due curve, per poi uscire con grande forza nel rettilineo finale.
L'esperimento, un portatore di handicap contro dei normodotati, si è così risolto con una parziale vittoria del ragazzo sudafricano, che è accreditato di un 46"00 manuale, pur con le molte riserve espresse tecnicamente dalla gara. Curve e partenza sono il vero limite tecnico insormontabile, ma la stoffa del velocità c'è. Il tempo di 46"90 lo pone però molto distante dai limiti per partecipazioni ai mondiali: l'appuntamento con Olimpiadi e Mondiali è distante. "È stata una emozione incredibile - ha detto circondato come una star tra microfoni e taccuini Pistorius - è il sogno di una vita che si corona. La partenza lenta? Forse ero troppo agitato, troppo teso...", si è giustificato il ragazzo sudafricano.
SUPER POWELL - Grande prova di forza di Asafa Powell nei 100 metri al Golden Gala: ha vinto in 9"80. Il giamaicano ha battuto il cugino di secondo grado Derrick Atkins, conosciuto appena ieri. Una corsa perfetta quella di Powell, con tempo di reazione notevole allo sparo: 0,131. E grazie a quella fulminea partenza il giamaicano se n'è andato senza problemi, concedendosi perfino il lusso di rallentare negli ultimi dieci metri e di chiudere in surplace
HOWE SOCCORRE E VINCE - Pochi istanti dopo essere stato colpito, l'atleta, cosciente, è stato caricato su un'ambulanza e trasportato immediatamente al Gemelli. La gara del lungo, per la cronaca, è stata vinta dal nostro Andrew Howe (8.12 al quinto e ultimo tentativo), tra i primi a prestare soccorso al compagno di pedana. "È stato uno choc - commentava poi Andrew Howe - ho ancora le mani sporche di sangue gli ho tolto la punta del giavellotto dal fianco. Stavo camminando verso di lui e il giavellotto avrebbe potuto colpirmi". Nonostante la crudezza della descrizione, l'atleta francese "quando lo hanno portato via mi ha salutato dicendo 'Non ti preoccupare, Andrew, sto bene'".
PISTORIUS - In precedenza 2° in 46"90: Oscar Pistorius, al Golden Gala di Roma spinto da un applauso fortissimo, è arrivato secondo nei 400 B della serata romana, battuto da Stefano Braciola (46"72). Lentissimo alla partenza, anzi il peggiore con un tempo di reazione di 0.430 millesimi, il giovane sudafricano, alla prima sfida internazionale contro i normodotati, che corre con due protesi di carbonio al posto delle parti inferiori delle gambe, ha pagato anche le due curve, per poi uscire con grande forza nel rettilineo finale.
L'esperimento, un portatore di handicap contro dei normodotati, si è così risolto con una parziale vittoria del ragazzo sudafricano, che è accreditato di un 46"00 manuale, pur con le molte riserve espresse tecnicamente dalla gara. Curve e partenza sono il vero limite tecnico insormontabile, ma la stoffa del velocità c'è. Il tempo di 46"90 lo pone però molto distante dai limiti per partecipazioni ai mondiali: l'appuntamento con Olimpiadi e Mondiali è distante. "È stata una emozione incredibile - ha detto circondato come una star tra microfoni e taccuini Pistorius - è il sogno di una vita che si corona. La partenza lenta? Forse ero troppo agitato, troppo teso...", si è giustificato il ragazzo sudafricano.
SUPER POWELL - Grande prova di forza di Asafa Powell nei 100 metri al Golden Gala: ha vinto in 9"80. Il giamaicano ha battuto il cugino di secondo grado Derrick Atkins, conosciuto appena ieri. Una corsa perfetta quella di Powell, con tempo di reazione notevole allo sparo: 0,131. E grazie a quella fulminea partenza il giamaicano se n'è andato senza problemi, concedendosi perfino il lusso di rallentare negli ultimi dieci metri e di chiudere in surplace