Reggio, addio alla Viola
Inviato: 17 lug 2007, 19:30
REGGIO CALABRIA, 17 luglio 2007 - Ormai se ne può parlare al passato. La gloriosa Viola è scomparsa dallo scenario nazionale del basket. L'attuale dirigenza non è riuscita a garantire i requisiti richiesti, decretando di fatto la scomparsa del club che per 40 anni ha entusiasmato gli amanti della pallacanestro meridionale . E' stata la stessa società a darne notizia con un laconico comunicato "La Nuovo Basket Viola Reggio '98 Ssrl comunica di aver inviato ad integrazione della domanda già presentata il 29 giugno scorso, ulteriore documentazione secondo le prescrizioni ricevute dalla Com.te.c.. Non essendo, però, riuscita ad assolvere a tutti gli adempimenti richiesti si rimette alle decisioni dell'organo competente". Parole pesanti come il piombo con cui si scrive la parola fine su una bella favola cominciata quarant'anni fa per opera di Giuseppe Viola, che volle dedicare la squadra al fratello prematuramente scomparso, grande appassionato di basket. Una storia finita per mancanza di imprenditori capaci di scommettere sul basket; una lunga storia conclusasi dopo diversi anni di sofferenze e disagi economici. Sono lontani i tempi in cui, prima Gianni Scambia e poi Santo Versace, diedero il giusto apporto per rendere la Viola grande. Tempi in cui la squadra reggina navigava nella parte nobile del tabellone di A1, nelle cui fila transitavano campioni affermati o giovani di sicuro successo.
SUCCESSI DEL PASSATO - La Viola finisce proprio quando due tra i migliori atleti, che hanno indossato la maglia neroarancio, raggiungono i massimi livelli. Due dei tanti campioni che hanno calcato il parquet del Palapentimele: Benjamin Eze, che ha vinto da protagonista il tricolore in Italia con la Montepaschi Siena, e Manu Ginobili, che si è aggiudicato il titolo Nba per la terza volta. Sono solo due esempi di una serie molto lunga che trova momenti di esaltazione assoluta. Ad esempio il 28 agosto 2004 quando ad Atene si celebra il Viola-day. Nella finale che vale l'oro olimpico ci sono ben 6 protagonisti in campo che hanno fatto grande la squadra dello Stretto; Ginobili, Sconochini, Montecchia e Delfino da un lato; Recalcati e Rombaldoni dall'altra. Ma in riva allo Stretto non sono passati solo i due freschi titolati del 2007. La Viola è stata una vera fucina di campioni a partire da Kim Hughes per finire a Sasha Volkov e Dean Garrett. Ma dai parquet reggini è passato anche Kobe Bryant, figlio di Joe che nella stagione 1986/1987 vestì la casacca della squadra reggina. Sono in molti a ricordarlo zampettare con la squadra di minibasket della Viola assieme al figlio del grande Kim.
UNO SGUARDO AL FUTURO - Difficile guardare avanti in questo momento di buio assoluto. Ma qualcuno dovrà pur farlo per dare alla fame di basket di Reggio una risposta convincente. Da scartare sono tutte le ipotesi che prevedono grossi investimenti di capitale, considerato che non si sono racimolati i circa 350 mila euro necessari per saldare i debiti contratti nella scorsa stagione; situazione che ha portato alla cancellazione di oggi. E' necessario trovare imprenditori disponibili ad impegnarsi; non affidandosi esclusivamente ai contributi pubblici che non possono coprire l'intero fabbisogno di una stagione. C'è da ricostruire un movimento che in questo momento è distrutto. "Il basket degli ultimi tempi ci ha fornito esempi importanti di piazze storiche che sono risorte, su tutte Pesaro e Caserta". La speranza arriva da Carlo Recalcati, attuale coach azzurro che proprio con la Viola ha vissuto un periodo esaltante. Periodo che non tanto presto si rivivrà a Reggio Calabria.
SUCCESSI DEL PASSATO - La Viola finisce proprio quando due tra i migliori atleti, che hanno indossato la maglia neroarancio, raggiungono i massimi livelli. Due dei tanti campioni che hanno calcato il parquet del Palapentimele: Benjamin Eze, che ha vinto da protagonista il tricolore in Italia con la Montepaschi Siena, e Manu Ginobili, che si è aggiudicato il titolo Nba per la terza volta. Sono solo due esempi di una serie molto lunga che trova momenti di esaltazione assoluta. Ad esempio il 28 agosto 2004 quando ad Atene si celebra il Viola-day. Nella finale che vale l'oro olimpico ci sono ben 6 protagonisti in campo che hanno fatto grande la squadra dello Stretto; Ginobili, Sconochini, Montecchia e Delfino da un lato; Recalcati e Rombaldoni dall'altra. Ma in riva allo Stretto non sono passati solo i due freschi titolati del 2007. La Viola è stata una vera fucina di campioni a partire da Kim Hughes per finire a Sasha Volkov e Dean Garrett. Ma dai parquet reggini è passato anche Kobe Bryant, figlio di Joe che nella stagione 1986/1987 vestì la casacca della squadra reggina. Sono in molti a ricordarlo zampettare con la squadra di minibasket della Viola assieme al figlio del grande Kim.
UNO SGUARDO AL FUTURO - Difficile guardare avanti in questo momento di buio assoluto. Ma qualcuno dovrà pur farlo per dare alla fame di basket di Reggio una risposta convincente. Da scartare sono tutte le ipotesi che prevedono grossi investimenti di capitale, considerato che non si sono racimolati i circa 350 mila euro necessari per saldare i debiti contratti nella scorsa stagione; situazione che ha portato alla cancellazione di oggi. E' necessario trovare imprenditori disponibili ad impegnarsi; non affidandosi esclusivamente ai contributi pubblici che non possono coprire l'intero fabbisogno di una stagione. C'è da ricostruire un movimento che in questo momento è distrutto. "Il basket degli ultimi tempi ci ha fornito esempi importanti di piazze storiche che sono risorte, su tutte Pesaro e Caserta". La speranza arriva da Carlo Recalcati, attuale coach azzurro che proprio con la Viola ha vissuto un periodo esaltante. Periodo che non tanto presto si rivivrà a Reggio Calabria.