Valentino Rossi è già proiettato sulla prossima stagione, con i test della nuova moto iniziati a pieno regime. Il lavoro del 'Dottore' è 'disturbato' dalla polemica aperta dalla Michelin, accusata di essere alla base dei problemi della Yamaha di quest'anno. "Non capiamo le critiche rivolte all'esterno - commentano i francesi -: era molto meglio Biaggi, magari entrava nel motor-home arrabbiato ma poi non trapelava nulla".
Una moto che non curva, sembra ballonzolare qua e là per la pista di Motegi, squadrata con occhi di brace da un pilota che proprio non ne può più. L'immagine giapponese di Valentino piegato sulla Yamaha, quasi a chiederle di spiegargli perché l'ha abbandonato, è solo l'ultima della serie, quella della pagina conclusiva di un album stagionale che ha replicato in continuazione la medesima istantanea. Poi, il rientro ai box e ancora sguardi feroci, da copione. Quello che è cambiato nel week-end dagli occhi a mandorla è stata la reazione della Michelin al canonico comunicato stampa in cui la Yamaha tirava in ballo gli pneumatici francesi per spiegare la resa del 'Dottore'. Il silenzio lascia il posto alla stizza e alle accuse, frontali e provocatorie. "Quando l'ho letto - afferma Jean Philippe Weber, capo del 'Bibendum' -, non potevo crederci. Cosa è successo? Posso dire che le termocoperte sulla moto di Valentino sono state messe e tolte tre volte, con sicuri effetti sulla temperatura delle gomme. E in più credo che l'assetto fosse troppo rigido: noi li avevamo avvisati".
Accuse rispedite al mittente, dunque, condite da una considerazione acida nei confronti del centauro di Tavullia. "Quello che non capiamo sono queste continue critiche rivolte all'esterno - prosegue Weber -: in questo senso, il migliore era Max Biaggi. Magari veniva nel camion e si arrabbiava tantissimo, ma poi non trapelava nulla". Un nuovo fronte per Rossi, alle prese con il battesimo della moto che dovrà riportarlo all'iride. Il percorso da seguire, secondo l'interessato, è chiaro: bisogna spazzare via la paura. "La Ducati ha rischiato e ha vinto, ora tocca anche a noi percorrere questa strada". A prescindere dalla Michelin e da altri condizionamenti esterni, insomma, la Yamaha deve puntare dritto al titolo ed essere aggressiva, fin dallo sviluppo della nuova 'ragazza'.