Diritti tv collettivi

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Diritti tv collettivi

Messaggiodi Aragorn il 10 nov 2007, 13:54

MILANO, 9 novembre 2007 - "Il calcio italiano sarà più competitivo, più equo, più valorizzato a livello internazionale e attento ai vivai e ai dilettanti". L'auspicio è di Giovanna Melandri, ministro alle Politiche giovanili e alle attività sportive, e arriva nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che attua la nuova legge quadro sui diritti sportivi. "Un decreto che recepisce alcune delle riforme che ci aveva chiesto la Lega Calcio - ha aggiunto la Melandri - e che ha come primo obiettivo la valorizzazzione del prodotto Calcio in Italia. Con il passaggio alla gestione ed alla negoziazione collettiva dei diritti audiotelevisivi introduciamo un nuovo sistema sulla "contitolaritetà" dei diritti in capo alle Leghe per dare maggiore valore al prodotto e ridurre quel divario, oggi molto profondo, nell'equilibrio complessivo tra piccoli e grandi club".
NUOVA ERA - Il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha spiegato durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi che la riforma "avrà un grande impatto su tutto il sistema televisivo. Abbiamo dato grande importanza alle piattaforme emergenti. I diritti dovranno essere venduti a prezzi commisurati ai bacini di utenza. Abbiamo fatto particolare attenzione a che i diritti non venduti possano essere messi a disposizione dell'emittenza locale, a condizione di particolare favore e con forme agevolate". Inoltre con le nuove norme sui diritti sportivi si amplia il diritto di cronaca, cioè la possibilità per le emittenti (compresa la Rai) di documentare gli eventi sportivi più importanti nei telegiornali, a prescindere dalla titolarità dei diritti su quegli eventi. "I nuovi limiti - ha spiegato Gentiloni - sono di 8 minuti a giornata di campionato, 4 minuti al giorno e 3 minuti a singolo evento sportivo. Si tratta di un po' di più di quello che è già in vigore".
MODELLO UEFA - Le nuove norme entreranno in vigore a pieno regime dalla stagione 2010/2011 dopo due anni di transizione, "c'erano dei contratti già sottoscritti di cui non potevamo non tener conto", ha osservato il ministro Melandri -. Ci siamo ispirati al modello Uefa - aggiunge - e questa norma darà maggior valore al calcio italiano. La riforma ridurrà il divario, oggi assai profondo, tra piccoli e grandi club. Un divario che oggi è di 7-8 a 1 e che con il decreto legislativo si ridurrà a 4 a 1, cioè la media europea. Sono convinta - precisa - che questo avrà effetti importanti anche sullo spettacolo sportivo". Il decreto attuativo della legge delega approvato oggi recepisce la ripartizione delle risorse decisa dalla Lega calcio: il 40% dei proventi sará distribuito equamente tra tutte le societá di serie A, mentre il 30% sará ripartito tra tutte le squadre in base ai risultati sportivi conseguiti e il restante 30% secondo il bacino d'utenza.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: Diritti tv collettivi

Messaggiodi Ale il 10 nov 2007, 14:24

sara' certamente un campionato piu' bello
basta togliere 20 mln alla juve, e 10 a testa a milan inter e roma, e ridistribuirli agli altri
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