AREZZO - Un giovane di 26 anni, Gabriele Sandri, è morto dopo uno scontro tra tifosi in un'area di servizio lungo l'A1, nel territorio di Arezzo, colpito da un colpo d'arma da fuoco. La vittima è un tifoso laziale anche se non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto e le responsabilità sulla sua morte. Secondo quanto è emerso, il giovane tifoso è stato raggiunto da un colpo di pistola nell'area di servizio di Badia al Pino, dove si sono scontrati ultras della Lazio, diretti a Milano, e bianconeri in viaggio verso Parma.
LA VITTIMA E' UN NOTO DJ - Gabriele Sandri era un noto dj della capitale e animatore, tra gli altri, del locale "Jackie 'O" e pare fosse anche amico di alcuni giocatori biancocelesti. Si stava recando a Milano insieme a tre amici per assistere alla partita della Lazio con l'Inter. Il giovane, oltre a fare il dj, aveva un negozio di abbigliamento a Roma. Lo hanno riferito alcuni tifosi laziali che non facevano parte del gruppo che era con la vittima e che sono arrivati ad Arezzo dopo aver appreso la notizia della morte di Sandri. Gli stessi supporter hanno riferito che Sandri era un abbonato alla Lazio e che seguiva la squadra in tutte le trasferte.
L'IPOTESI CHE A SPARARE SIA STATO UN AGENTE DELLA POLSTRADA - Stando ai primi accertamenti svolti dagli investigatori alla stazione di servizio di Badia al Pino, non è escluso che a sparare possa essere stato un agente della Polstrada, che era intervenuta su segnalazione per sedare la rissa tra i tifosi biancocelesti e juventini. Gli accertamenti sono in corso e i rilievi proseguono per accertare le responsabilità. Sul posto è intervenuto il Questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe, che ha assicurato celerità nelle indagini, mentre si attende l'arrivo del sostituto procuratore di turno per procedere alla rimozione della salma.
RINVIATA INTER-LAZIO, PER LE ALTRE 15 MINUTI DI RITARDO - Mentre si sono registrati scontri tra tifosi e forze dell'ordine a Bergamo, dopo la morte del tifoso laziale, è stato decisio il rinvio a a data da destinarsi della partita Inter-lazio. La decisione è stata presa dopo una serie di colloqui tra attraverso il presidente della Lega calcio, Antonio Matarrese, con il capo della polizia, Paolo Manganelli, e con i presidenti di Inter e Lazio, Massimo Moratti e Claudio Lotito. Il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete e quello della Lega, Antonio Matarrese, preso la decisione in accordo con il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Preoccupazione è stata espressa anche dal Presidente del Consiglio Romano Prodi. Le altre partite cominceranno con 10 minuti di ritardo e il lutto al braccio diei giocatori.
QUESTORE: «STIAMO ACCERTANDO LA VERITA'» - «Stiamo accertando la dinamica di quanto è avvenuto, cosa e come sia successo». Lo ha detto il questore di Arezzo Vincenzo Giacobbe che ha espresso rammarico e dolore per la morte del tifoso: «Siamo dispiaciuti», ha affermato. Ha poi spiegato: «Una volta accertate le responsabilità chiunque sia stato sarà perseguito rigorosamente».
FERMATA UNA MERCEDES - In merito alle indagini, poi la polizia di Parma ha fermato una Mercedes i cui occupanti potrebbero essere stati coinvolti negli scontri. Le forze dell'ordine mantengono il massimo riserbo. Oggi allo stadio di Parma è attesa la Juventus: la polizia sospetta che gli occupanti della Mercedes possano essere stati i protagonisti degli scontri avvenuti nell'area di servizio di Badia al Pino.