chi li ha visti
Inviato: 23 nov 2007, 12:22MILANO, 22 novembre 2007 - Se va bene, qualche scampolo di partita. Se va così e così, 90 minuti in panchina ad aspettare una chance. Se va male, tribuna oppure poltrona di casa. Dura la vita dei "non titolari", soprattutto se si tratta di uomini o ragazzi che hanno vestito la maglia della nazionale. In Italia e nei vari campionati europei, sono molti i giocatori accantonati dai tecnici che li allenano. Calciatori famosi che, al di là delle dichiarazioni di circostanza, non godono della fiducia di chi deve scegliere l'undici da mandare in campo. Che si tratti di scelte tecniche o di motivi disciplinari, molto spesso le ragioni di queste bocciature sono poco chiare. Gazzetta.it ha selezionato un'ipotetica top ten di questi "oggetti misteriosi d'Europa". Vi segnaliamo le situazioni più singolari e vi invitiamo a votare il sondaggio: quale di questi giocatori è il più grande mistero della prima parte di stagione?
1 - JUAN ROMAN RIQUELME (Villarreal)
La storia del "Mudo" ormai la conoscono tutti: incomprensioni con il tecnico Pellegrini nate più di un anno fa, litigi e musi lunghi. Rientrato dal prestito al Boca, Riquelme non ha visto il campo dall'inizio della stagione. Si è allenato con il Villarreal senza mai venire convocato, salvo poi dare spettacolo con la maglia della nazionale argentina. Oggi è riuscito a trovare una via di fuga: tornerà nel suo Boca. Ma è possibile che nessun grande club si sia presentato a Vila-Real con un'offerta convincente quando Riquelme era sul mercato?
2- ANDRIY SHEVCHENKO (Chelsea)
In principio, il problema era la scarsa comunicazione con i compagni, per via della lingua. In seguito, si è parlato di difficoltà di adattamento ai ritmi indiavolati del calcio inglese. Per poi dare tutte le colpe a Mourinho e alle sue preferenze. La verità è che Shevchenko, oggi, non rientra neanche nei piani di Grant, l'uomo che guida il Chelsea. Eppure con la maglia dell'Ucraina si intravedono sprazzi di vecchio Sheva. Perché i Blues non hanno mai puntato davvero su un attaccante per cui hanno speso 45 milioni di euro?
3 - JULIO BAPTISTA (Real Madrid)
Lo avevamo lasciato esultante nella finale di coppa America, il 15 luglio scorso: dribbling su Ayala e gran destro all'incrocio, per il primo dei tre gol della Seleçao. E avevamo pensato: forse questa è la volta buona, Baptista ce la farà a conquistare Madrid. Invece, la seconda esperienza della "Bestia" al Bernabeu sta finendo come la prima: col sedere appiattito per la troppa panchina. La concorrenza al Real è tanta, ma era lecito attendersi un po' più di considerazione per questo atleta dal gran fisico e dai piedi dolci. In estate sembrava a un passo dal Milan, in inverno chissà.
4 - ROLANDO BIANCHI (Manchester City)
Pronti-via: Bianchi fa gol al West Ham nel debutto in Premier League. Entusiasmo, titoloni sui giornali, un italiano alla conquista dell'Inghilterra. E poi? Ecco che avviene l'inspiegabile: Eriksson sfila la maglia da titolare all'ex attaccante della Reggina, pagato 13 milioni dal City. In avanti c'è spazio solo per Mpenza, non proprio un fenomeno. Altrimenti Vassell, o addirittura Samaras, uno che a gennaio dovrebbe cambiare aria. E Rolando? Prima paziente, poi indispettito. Eriksson lo ha blindato, promettendo che gli darà fiducia. Sì, ma quando?
5 - JAVIER ERNESTO CHEVANTON (Siviglia)
Che brutta fine, povero "Cheva": ridotto ad aspettare il passaporto da comunitario di Arouna Koné per poter essere renitegrato dal Siviglia, che aveva già due posti occupati da Mosquera e Luis Fabiano. I rapporti con Juande Ramos erano ai minimi termini e l'ex leccese voleva ripiegare sul Recreativo Huelva. Ora sulla panchina del Siviglia c'è Jimenez e le cose potrebbero cambiare. Ma in Italia il buon Javier Ernesto non serve a nessuno? Nella stagione 2003-04 segnò 19 gol in serie A. E ha 27 anni, non 37...
6 - DIEGO TRISTAN (Livorno)
Sembra la versione spagnola di Mario Jardel, il brasiliano triste apparso qualche anno fa ad Ancona. Arrivato in Italia per rilanciare la sua carriera, Diego Tristan ha collezionato finora 147 minuti in serie A. Nessun gol per lui, che i gol li contava col pallottoliere quando giocava nel Deportivo e vestiva la maglia delle Furie Rosse. Tristan, purtroppo, necessiterebbe di recuperare una condizione accettabile per tornare il campione che era. Ma il Livorno ha un bisogno disperato di reti e di punti, subito. E per Diego il futuro potrebbe essere lontano dalla Toscana.
7 - GRAZIANO PELLE' (Az Alkmaar)
Van Gaal parla benissimo dell'ex stella dell'Under 21 italiana, ma intanto nell'attacco dell'Az Alkmaar giocano Ari e Dembele. Per Graziano, ogni tanto, c'è un quarto d'ora di partita prima del fischio finale. Al 90', quando lui si è scaldato, gli altri sono già sotto la doccia. Così i gol non arrivano e l'esperienza internazionale che tanto servirebbe all'attaccante italiano diventa difficile da accumulare. Peccato.
8 - ANDY VAN DER MEYDE (Everton)
C'era una volta un ragazzo olandese che giocava nell'Ajax e mimava il gesto dell'arciere dopo ogni gol. Ala devastante, Andy Van der Meyde ha iniziato la parabola discendente nell'Inter, dove non è riuscito a sfondare. Sempre meno frecce lanciate e sempre più frecciate ricevute, per via delle prestazioni altalenanti. Dal 2005 è all'Everton e nelle ultime due stagioni ha avuto parecchi problemi. Il tecnico Moyes ha sorvolato su quelli fisici, ma su quelli disciplinari no. Van der Meyde è stato sospeso e poi reintegrato, ma in questa Premier League non si è mai visto. Ha 28 anni, è un po' presto per considerarlo finito. O no?
9 - ARTURO LUPOLI (Fiorentina)
Claudio Prandelli è tra gli allenatori più bravi in assoluto a valorizzare i giovani, ma Lupoli fa eccezione. Non per cattiva volontà o perché il ragazzo non abbia grandi potenzialità, ma per ragioni di spazio. L'attacco della Fiorentina è fornitissimo e nel ruolo di vice-Mutu si è affermato alla grande Osvaldo, quindi per Arturo la vita è complicata. Reduce da un'ottima esperienza con Arsenal e Derby County, Lupoli è nel giro dell'Under 21, ma rischia di veder bloccata la sua crescita. Il paragone con il suo "gemellino" Giuseppe Rossi, oggi, è impietoso.
10 - IBRAHIM BA (Milan)
Quando si parla di misteri, a titolo di curiosità, non si può evitare di menzionare "Ibou" Ba. Nella scorsa estate, il suo ritorno in rossonero ha stupito un po' tutti. Se è chiaro che il Milan non lo ha rivoluto in rosa per farne una colonna della squadra, è abbastanza complicato immaginare quale apporto possa dare oggi ai campioni d'Europa. Finora, infatti, zero presenze in gare ufficiali. Il rispetto che si deve a un centrocampista che ha giocato e segnato nella nazionale francese farebbe sperare per lui un finale di carriera più luminoso.
ALTRI - La lista dei "dimenticati" potrebbe proseguire. Alla Juve c'è Tiago, che però non è stato definitivamente accantonato da Ranieri. Nell'Inter abbiamo Jimenez, chiuso dalla forza degli attaccanti interisti e dal modulo scelto da Mancini. A Firenze un altro potenziale campione sotto-utilizzato è Vanden Borre, che si vede solo in coppa Uefa, perché in campionato è la terza scelta dietro Ujfalusi e Potenza. A Palermo, Jankovic è stato un acquisto costoso, ma non ha convinto del tutto Colantuono. Esposito a Roma non sta trovando spazio. Se vogliamo estendere il discorso ai veterani, Chiesa non era nei piani di Mandorlini e con Beretta le cose non dovrebbero cambiare di molto. E se allarghiamo nuovamente lo sguardo verso l'Europa, tra gli "abbandonati" ci sono Lehmann, Gallardo e Baros. Tutta gente che ha giocato o gioca in nazionale. E che ora guarda i compagni giocare.
1 - JUAN ROMAN RIQUELME (Villarreal)
La storia del "Mudo" ormai la conoscono tutti: incomprensioni con il tecnico Pellegrini nate più di un anno fa, litigi e musi lunghi. Rientrato dal prestito al Boca, Riquelme non ha visto il campo dall'inizio della stagione. Si è allenato con il Villarreal senza mai venire convocato, salvo poi dare spettacolo con la maglia della nazionale argentina. Oggi è riuscito a trovare una via di fuga: tornerà nel suo Boca. Ma è possibile che nessun grande club si sia presentato a Vila-Real con un'offerta convincente quando Riquelme era sul mercato?
2- ANDRIY SHEVCHENKO (Chelsea)
In principio, il problema era la scarsa comunicazione con i compagni, per via della lingua. In seguito, si è parlato di difficoltà di adattamento ai ritmi indiavolati del calcio inglese. Per poi dare tutte le colpe a Mourinho e alle sue preferenze. La verità è che Shevchenko, oggi, non rientra neanche nei piani di Grant, l'uomo che guida il Chelsea. Eppure con la maglia dell'Ucraina si intravedono sprazzi di vecchio Sheva. Perché i Blues non hanno mai puntato davvero su un attaccante per cui hanno speso 45 milioni di euro?
3 - JULIO BAPTISTA (Real Madrid)
Lo avevamo lasciato esultante nella finale di coppa America, il 15 luglio scorso: dribbling su Ayala e gran destro all'incrocio, per il primo dei tre gol della Seleçao. E avevamo pensato: forse questa è la volta buona, Baptista ce la farà a conquistare Madrid. Invece, la seconda esperienza della "Bestia" al Bernabeu sta finendo come la prima: col sedere appiattito per la troppa panchina. La concorrenza al Real è tanta, ma era lecito attendersi un po' più di considerazione per questo atleta dal gran fisico e dai piedi dolci. In estate sembrava a un passo dal Milan, in inverno chissà.
4 - ROLANDO BIANCHI (Manchester City)
Pronti-via: Bianchi fa gol al West Ham nel debutto in Premier League. Entusiasmo, titoloni sui giornali, un italiano alla conquista dell'Inghilterra. E poi? Ecco che avviene l'inspiegabile: Eriksson sfila la maglia da titolare all'ex attaccante della Reggina, pagato 13 milioni dal City. In avanti c'è spazio solo per Mpenza, non proprio un fenomeno. Altrimenti Vassell, o addirittura Samaras, uno che a gennaio dovrebbe cambiare aria. E Rolando? Prima paziente, poi indispettito. Eriksson lo ha blindato, promettendo che gli darà fiducia. Sì, ma quando?
5 - JAVIER ERNESTO CHEVANTON (Siviglia)
Che brutta fine, povero "Cheva": ridotto ad aspettare il passaporto da comunitario di Arouna Koné per poter essere renitegrato dal Siviglia, che aveva già due posti occupati da Mosquera e Luis Fabiano. I rapporti con Juande Ramos erano ai minimi termini e l'ex leccese voleva ripiegare sul Recreativo Huelva. Ora sulla panchina del Siviglia c'è Jimenez e le cose potrebbero cambiare. Ma in Italia il buon Javier Ernesto non serve a nessuno? Nella stagione 2003-04 segnò 19 gol in serie A. E ha 27 anni, non 37...
6 - DIEGO TRISTAN (Livorno)
Sembra la versione spagnola di Mario Jardel, il brasiliano triste apparso qualche anno fa ad Ancona. Arrivato in Italia per rilanciare la sua carriera, Diego Tristan ha collezionato finora 147 minuti in serie A. Nessun gol per lui, che i gol li contava col pallottoliere quando giocava nel Deportivo e vestiva la maglia delle Furie Rosse. Tristan, purtroppo, necessiterebbe di recuperare una condizione accettabile per tornare il campione che era. Ma il Livorno ha un bisogno disperato di reti e di punti, subito. E per Diego il futuro potrebbe essere lontano dalla Toscana.
7 - GRAZIANO PELLE' (Az Alkmaar)
Van Gaal parla benissimo dell'ex stella dell'Under 21 italiana, ma intanto nell'attacco dell'Az Alkmaar giocano Ari e Dembele. Per Graziano, ogni tanto, c'è un quarto d'ora di partita prima del fischio finale. Al 90', quando lui si è scaldato, gli altri sono già sotto la doccia. Così i gol non arrivano e l'esperienza internazionale che tanto servirebbe all'attaccante italiano diventa difficile da accumulare. Peccato.
8 - ANDY VAN DER MEYDE (Everton)
C'era una volta un ragazzo olandese che giocava nell'Ajax e mimava il gesto dell'arciere dopo ogni gol. Ala devastante, Andy Van der Meyde ha iniziato la parabola discendente nell'Inter, dove non è riuscito a sfondare. Sempre meno frecce lanciate e sempre più frecciate ricevute, per via delle prestazioni altalenanti. Dal 2005 è all'Everton e nelle ultime due stagioni ha avuto parecchi problemi. Il tecnico Moyes ha sorvolato su quelli fisici, ma su quelli disciplinari no. Van der Meyde è stato sospeso e poi reintegrato, ma in questa Premier League non si è mai visto. Ha 28 anni, è un po' presto per considerarlo finito. O no?
9 - ARTURO LUPOLI (Fiorentina)
Claudio Prandelli è tra gli allenatori più bravi in assoluto a valorizzare i giovani, ma Lupoli fa eccezione. Non per cattiva volontà o perché il ragazzo non abbia grandi potenzialità, ma per ragioni di spazio. L'attacco della Fiorentina è fornitissimo e nel ruolo di vice-Mutu si è affermato alla grande Osvaldo, quindi per Arturo la vita è complicata. Reduce da un'ottima esperienza con Arsenal e Derby County, Lupoli è nel giro dell'Under 21, ma rischia di veder bloccata la sua crescita. Il paragone con il suo "gemellino" Giuseppe Rossi, oggi, è impietoso.
10 - IBRAHIM BA (Milan)
Quando si parla di misteri, a titolo di curiosità, non si può evitare di menzionare "Ibou" Ba. Nella scorsa estate, il suo ritorno in rossonero ha stupito un po' tutti. Se è chiaro che il Milan non lo ha rivoluto in rosa per farne una colonna della squadra, è abbastanza complicato immaginare quale apporto possa dare oggi ai campioni d'Europa. Finora, infatti, zero presenze in gare ufficiali. Il rispetto che si deve a un centrocampista che ha giocato e segnato nella nazionale francese farebbe sperare per lui un finale di carriera più luminoso.
ALTRI - La lista dei "dimenticati" potrebbe proseguire. Alla Juve c'è Tiago, che però non è stato definitivamente accantonato da Ranieri. Nell'Inter abbiamo Jimenez, chiuso dalla forza degli attaccanti interisti e dal modulo scelto da Mancini. A Firenze un altro potenziale campione sotto-utilizzato è Vanden Borre, che si vede solo in coppa Uefa, perché in campionato è la terza scelta dietro Ujfalusi e Potenza. A Palermo, Jankovic è stato un acquisto costoso, ma non ha convinto del tutto Colantuono. Esposito a Roma non sta trovando spazio. Se vogliamo estendere il discorso ai veterani, Chiesa non era nei piani di Mandorlini e con Beretta le cose non dovrebbero cambiare di molto. E se allarghiamo nuovamente lo sguardo verso l'Europa, tra gli "abbandonati" ci sono Lehmann, Gallardo e Baros. Tutta gente che ha giocato o gioca in nazionale. E che ora guarda i compagni giocare.
