Domenech: "Adoro l'Italia"
Inviato: 04 dic 2007, 15:11
Il c.t. della Francia dopo le polemiche post-sorteggio Euro 2008: "Mi spiace che si pensi che ce l'abbia con gli azzurri. Amo il loro Paese, la cucina e il calcio italiano, ma non sempre chi ci lavora. Non è certo colpa mia se alcune squadre e dirigenti sono stati puniti"
PARIGI, 4 dicembre 2007 – Irresistibile, inafferrabile Raymond Domenech, l'italien. Il c.t. della Francia fa mea culpa, ritratta sul suo presunto odio verso l’Italia e, anzi, si dichiara innamorato del Bel Paese, del calcio italiano, di Roma.
PROVOCAZIONI - Domenica, il francese si era arrabbiato per la solita domanda su Materazzi e la Francia che si ritroveranno agli Europei. Domanda forse scontata, ma legittima: "Domanda da coglioni" aveva detto il c.t. abbandonando la conferenza stampa organizzata dall'Uefa dopo il sorteggio europeo. Poi si era spiegato: "Non voglio cadere nelle provocazioni dei giornalisti italiani".
AMOUR - Ieri, invitato dell'Equipe Tv, il c.t. ha spiazzato di nuovo tutti con una dichiarazione d'amore inattesa: "Mi spiace che si pensi che ce l'abbia con l'Italia. Adoro l'Italia e la cucina italiana. Roma è la mia città preferita e ci vado appena posso". Tutto qui? No, ovviamente. L'ultima stoccata è velenosa: "Provo grande ammirazione per il calcio italiano, ma non sempre per chi ci lavora". Messaggio subliminale.
PENTIMENTO - Ma c'è dell’altro. Ad un telespettatore che gli chiedeva se si pentisse di aver dichiarato che l'Italia compra gli arbitri, il c.t. ha risposto così: "E' stata una polemica stupida, una frase è stata isolata dal contesto. Ho detto una cosa di cui mi pento, ma non è certo colpa mia se il campionato italiano, la Juve, il Milan, la Roma (errore, ndr.) e gli arbitri sono stati puniti. Io di certo non c’entro nulla". Ci mancherebbe.
Alessandro Grandesso
PARIGI, 4 dicembre 2007 – Irresistibile, inafferrabile Raymond Domenech, l'italien. Il c.t. della Francia fa mea culpa, ritratta sul suo presunto odio verso l’Italia e, anzi, si dichiara innamorato del Bel Paese, del calcio italiano, di Roma.
PROVOCAZIONI - Domenica, il francese si era arrabbiato per la solita domanda su Materazzi e la Francia che si ritroveranno agli Europei. Domanda forse scontata, ma legittima: "Domanda da coglioni" aveva detto il c.t. abbandonando la conferenza stampa organizzata dall'Uefa dopo il sorteggio europeo. Poi si era spiegato: "Non voglio cadere nelle provocazioni dei giornalisti italiani".
AMOUR - Ieri, invitato dell'Equipe Tv, il c.t. ha spiazzato di nuovo tutti con una dichiarazione d'amore inattesa: "Mi spiace che si pensi che ce l'abbia con l'Italia. Adoro l'Italia e la cucina italiana. Roma è la mia città preferita e ci vado appena posso". Tutto qui? No, ovviamente. L'ultima stoccata è velenosa: "Provo grande ammirazione per il calcio italiano, ma non sempre per chi ci lavora". Messaggio subliminale.
PENTIMENTO - Ma c'è dell’altro. Ad un telespettatore che gli chiedeva se si pentisse di aver dichiarato che l'Italia compra gli arbitri, il c.t. ha risposto così: "E' stata una polemica stupida, una frase è stata isolata dal contesto. Ho detto una cosa di cui mi pento, ma non è certo colpa mia se il campionato italiano, la Juve, il Milan, la Roma (errore, ndr.) e gli arbitri sono stati puniti. Io di certo non c’entro nulla". Ci mancherebbe.
Alessandro Grandesso