La Ducati si prepara al bis, Stoner: "Corro contro tutti"
Inviato: 08 gen 2008, 13:54
A Madonna di Campiglio vernissage per i campioni del mondo di MotoGp. L'australiano sfoggia sicurezza ("Possiamo solo migliorare"), Melandri professa umiltà: "Sono qui per imparare, parto come n° 2"
MILANO, 8 gennaio 2008 - Entusiasmo a Madonna di Campiglio per la presentazione ufficiale della nuova Ducati, che dovrà difendere il Mondiale della MotoGp stravinto da Casey Stoner nel 2007. Ad accendere i motori ha pensato Marco Melandri, arrivato dalla Honda a sostituire Loris Capirossi (passato alla Suzuki) con la speranza di far vincere un Mondiale ad un italiano su una moto italiana.
Melandri si è presentato con molta umiltà: "La Ducati non fa differenza. In questo team non ci sono numeri 1 e numeri 2 - ha esordito Melandri - Ma Casey Stoner ha vinto con questa moto il mondiale e dunque mi aspetto di essere il n.2. Io sono nuovo e sarebbe stupido pensare di arrivare nella squadra del campione del mondo e di essere il n.1". Melandri, dopo gli assaggi con la moto bolognese a Valencia e Jerez, ha fatto il debutto ufficiale da "ducatista" a 'Vrooom', il raduno di Madonna di Campiglio, sulle nevi trentine, che apre la stagione dei motori, quest'anno in contemporanea con la Ferrari, auspice lo stesso sponsor, una multinazionale dei tabacchi. «Io sono qua per crescere, imparare, conoscere la squadra e le persone - ha aggiunto Melandri - Prima devo adattarmi alla guida, capire le sensazioni. Quando l'avrò fatto chiederò a Casey consigli e cercherò di imparare i punti dove lui è meglio di me".
Dal canto suo, il campione del mondo, Casey Stoner, non teme la pressione politica che vorrebbe un italiano iridato a bordo di una moto italiana. "Io corro contro tutti. Mi concentro sugli avversari. Se Marco Melandri corre più forte di me e vincerà sono contento per lui. Ha talento e ci proverà", ha detto a Madonna di Campiglio. "Noi vogliamo vincere - ha detto l'australiano in conferenza stampa - l'anno scorso era un'incognita, quest'anno sappiamo che possiamo farlo. L'approccio cambia. Siamo più sicuri di noi stessi. So cosa ho a disposizione, conosco la gente e come lavora il team. Possiamo solo migliorare".
MILANO, 8 gennaio 2008 - Entusiasmo a Madonna di Campiglio per la presentazione ufficiale della nuova Ducati, che dovrà difendere il Mondiale della MotoGp stravinto da Casey Stoner nel 2007. Ad accendere i motori ha pensato Marco Melandri, arrivato dalla Honda a sostituire Loris Capirossi (passato alla Suzuki) con la speranza di far vincere un Mondiale ad un italiano su una moto italiana.
Melandri si è presentato con molta umiltà: "La Ducati non fa differenza. In questo team non ci sono numeri 1 e numeri 2 - ha esordito Melandri - Ma Casey Stoner ha vinto con questa moto il mondiale e dunque mi aspetto di essere il n.2. Io sono nuovo e sarebbe stupido pensare di arrivare nella squadra del campione del mondo e di essere il n.1". Melandri, dopo gli assaggi con la moto bolognese a Valencia e Jerez, ha fatto il debutto ufficiale da "ducatista" a 'Vrooom', il raduno di Madonna di Campiglio, sulle nevi trentine, che apre la stagione dei motori, quest'anno in contemporanea con la Ferrari, auspice lo stesso sponsor, una multinazionale dei tabacchi. «Io sono qua per crescere, imparare, conoscere la squadra e le persone - ha aggiunto Melandri - Prima devo adattarmi alla guida, capire le sensazioni. Quando l'avrò fatto chiederò a Casey consigli e cercherò di imparare i punti dove lui è meglio di me".
Dal canto suo, il campione del mondo, Casey Stoner, non teme la pressione politica che vorrebbe un italiano iridato a bordo di una moto italiana. "Io corro contro tutti. Mi concentro sugli avversari. Se Marco Melandri corre più forte di me e vincerà sono contento per lui. Ha talento e ci proverà", ha detto a Madonna di Campiglio. "Noi vogliamo vincere - ha detto l'australiano in conferenza stampa - l'anno scorso era un'incognita, quest'anno sappiamo che possiamo farlo. L'approccio cambia. Siamo più sicuri di noi stessi. So cosa ho a disposizione, conosco la gente e come lavora il team. Possiamo solo migliorare".