Fifa, tolleranza zero contro i giocatori violenti
Inviato: 07 mar 2008, 14:58
Il presidente Blatter proporrà nel prossimo incontro dell’International Board la squalifica a vita e l’incriminazione per chi si macchia di falli pericolosi. "Gli arbitri li istruiremo affinché siano più severi"
LONDRA, 7 marzo 2008 - Tolleranza zero della Fifa contro i giocatori violenti. Questo chiede Sepp Blatter che, in un’intervista al londinese “Times” alla vigilia dell’incontro dell’International Board di questo fine settimana a Gleneagles, in Scozia, ha proposto la squalifica a vita e l’incriminazione per chi si macchia di falli pericolosi, tipo quello che 13 giorni fa ha mandato all’ospedale l’attaccante dell’Arsenal, Eduardo da Silva, con una frattura esposta a tibia e perone causa brutale scontro con Martin Taylor del Birmingham. “In questo momento, i takle violenti sono uno degli argomenti più importanti nel mondo del calcio – ha spiegato il presidente della Fifa – e i giocatori che fanno questo genere di interventi intenzionalmente dovrebbero essere banditi per sempre dai campi di gioco”.
MA IL PUBBLICO DICE NO - Una presa di posizione durissima che, però, almeno per il momento, non sembra incontrare il favore del pubblico, visto che il sondaggio online immediatamente lanciato dal sito web del giornale vede una sostanziale parità fra coloro che sono contrari alla proposta (il 50,9%) e quelli che, invece, la approvano (il 49,1%). Comunque sia, Blatter ha individuato anche i responsabili del vergognoso andazzo: ovvero, gli allenatori, con la complicità degli stessi direttori di gara. “Il meccanismo alla base di questo genere di comportamento è piuttosto evidente. La pressione alla quale sono sottoposti i tecnici è tale che li porta a incoraggiare i loro giocatori a vincere ad ogni costo e con ogni mezzo. Nella nostra commissione arbitrale abbiamo un ex internazionale svizzero che ha il compito di analizzare le partite e assistere i colleghi e che ha ormai raccolto decine di esempi. Ne cito uno: durante una partita di Coppa d’Africa, un giocatore ha segnato tre gol nel primo tempo, mentre nella ripresa per poco il difensore non lo ammazzava. Il motivo? Il suo allenatore nell’intervallo deve avergli detto: “Non lasciargli fare un’altra rete”.
SCARSA TUTELA ARBITRALE - Quanto agli arbitri, il loro pensiero è: “Fino a quando posso lasciar giocare senza tirar fuori un cartellino?”. Sono convinti di essere dei buoni direttori di gara se la partita scorre via per 20 minuti senza un’interruzione da parte loro, ma non è così. Se necessario, gli arbitri devono ammonire o espellere i giocatori anche nei primi 3-4 minuti e chiederemo loro di fare proprio questo. In questo modo, si ristabilirà la pace sul campo a differenza, invece, di quanto avviene ora”. La reprimenda di Blatter non riguarda solo i falli da dietro ma tutti quelli violenti in generale. “Una volta, il problema erano gli interventi alle spalle, ma adesso i giocatori fanno takle pericolosi anche davanti e di lato e questo sarà uno degli argomenti che verrà discusso durante il weekend. Non ci limiteremo a dare raccomandazioni ai direttori di gara su come devono agire, ma li istruiremo affinché siano i più duri possibile con chi commette falli violenti. Attaccare qualcuno è da criminali, sia che questo avvenga su un campo di calcio che altrove, e quindi i trasgressori vanno trattati come tali”.
CAMPIONI DA PROTEGGERE - Il capo del calcio mondiale si è detto poi assolutamente d’accordo con quanti invocano una maggiore protezione per i loro campioni, vittime sistematiche dei tacchetti avversari. Una battaglia che nelle scorse settimane ha accumunato Sir Alex Ferguson, in apprensione per i fallacci che ogni volta subisce Cristiano Ronaldo, e il Milan, preoccupato per il trattamento riservato al brasiliano Kakà. “Gli arbitri dovrebbero essere consapevoli del fatto che se c’è un fuoriclasse in campo, questi va tutelato in ogni modo. La psicologia da adottare in questi casi è di avvertire i diretti marcatori, dicendo loro chiaramente che verranno tenuti d’occhio ad ogni intervento”. A fine intervista Blatter si è poi lasciato scappare un commento di ben altra natura rispetto alla volontà della Fifa di cacciare i violenti dai campi di calcio, sostenendo che “l’omosessualità è più popolare nel calcio femminile che in quello maschile”. Un’uscita che a molti ha ricordato la famosa gaffe del 2004, quando disse che le giocatrici di calcio avrebbero dovuto indossare pantaloncini “più aderenti”, scatenando le ire delle femministe (e non solo di quelle).
LONDRA, 7 marzo 2008 - Tolleranza zero della Fifa contro i giocatori violenti. Questo chiede Sepp Blatter che, in un’intervista al londinese “Times” alla vigilia dell’incontro dell’International Board di questo fine settimana a Gleneagles, in Scozia, ha proposto la squalifica a vita e l’incriminazione per chi si macchia di falli pericolosi, tipo quello che 13 giorni fa ha mandato all’ospedale l’attaccante dell’Arsenal, Eduardo da Silva, con una frattura esposta a tibia e perone causa brutale scontro con Martin Taylor del Birmingham. “In questo momento, i takle violenti sono uno degli argomenti più importanti nel mondo del calcio – ha spiegato il presidente della Fifa – e i giocatori che fanno questo genere di interventi intenzionalmente dovrebbero essere banditi per sempre dai campi di gioco”.
MA IL PUBBLICO DICE NO - Una presa di posizione durissima che, però, almeno per il momento, non sembra incontrare il favore del pubblico, visto che il sondaggio online immediatamente lanciato dal sito web del giornale vede una sostanziale parità fra coloro che sono contrari alla proposta (il 50,9%) e quelli che, invece, la approvano (il 49,1%). Comunque sia, Blatter ha individuato anche i responsabili del vergognoso andazzo: ovvero, gli allenatori, con la complicità degli stessi direttori di gara. “Il meccanismo alla base di questo genere di comportamento è piuttosto evidente. La pressione alla quale sono sottoposti i tecnici è tale che li porta a incoraggiare i loro giocatori a vincere ad ogni costo e con ogni mezzo. Nella nostra commissione arbitrale abbiamo un ex internazionale svizzero che ha il compito di analizzare le partite e assistere i colleghi e che ha ormai raccolto decine di esempi. Ne cito uno: durante una partita di Coppa d’Africa, un giocatore ha segnato tre gol nel primo tempo, mentre nella ripresa per poco il difensore non lo ammazzava. Il motivo? Il suo allenatore nell’intervallo deve avergli detto: “Non lasciargli fare un’altra rete”.
SCARSA TUTELA ARBITRALE - Quanto agli arbitri, il loro pensiero è: “Fino a quando posso lasciar giocare senza tirar fuori un cartellino?”. Sono convinti di essere dei buoni direttori di gara se la partita scorre via per 20 minuti senza un’interruzione da parte loro, ma non è così. Se necessario, gli arbitri devono ammonire o espellere i giocatori anche nei primi 3-4 minuti e chiederemo loro di fare proprio questo. In questo modo, si ristabilirà la pace sul campo a differenza, invece, di quanto avviene ora”. La reprimenda di Blatter non riguarda solo i falli da dietro ma tutti quelli violenti in generale. “Una volta, il problema erano gli interventi alle spalle, ma adesso i giocatori fanno takle pericolosi anche davanti e di lato e questo sarà uno degli argomenti che verrà discusso durante il weekend. Non ci limiteremo a dare raccomandazioni ai direttori di gara su come devono agire, ma li istruiremo affinché siano i più duri possibile con chi commette falli violenti. Attaccare qualcuno è da criminali, sia che questo avvenga su un campo di calcio che altrove, e quindi i trasgressori vanno trattati come tali”.
CAMPIONI DA PROTEGGERE - Il capo del calcio mondiale si è detto poi assolutamente d’accordo con quanti invocano una maggiore protezione per i loro campioni, vittime sistematiche dei tacchetti avversari. Una battaglia che nelle scorse settimane ha accumunato Sir Alex Ferguson, in apprensione per i fallacci che ogni volta subisce Cristiano Ronaldo, e il Milan, preoccupato per il trattamento riservato al brasiliano Kakà. “Gli arbitri dovrebbero essere consapevoli del fatto che se c’è un fuoriclasse in campo, questi va tutelato in ogni modo. La psicologia da adottare in questi casi è di avvertire i diretti marcatori, dicendo loro chiaramente che verranno tenuti d’occhio ad ogni intervento”. A fine intervista Blatter si è poi lasciato scappare un commento di ben altra natura rispetto alla volontà della Fifa di cacciare i violenti dai campi di calcio, sostenendo che “l’omosessualità è più popolare nel calcio femminile che in quello maschile”. Un’uscita che a molti ha ricordato la famosa gaffe del 2004, quando disse che le giocatrici di calcio avrebbero dovuto indossare pantaloncini “più aderenti”, scatenando le ire delle femministe (e non solo di quelle).