Addio al volley a Milano (Grazie LAPO!!!)
Inviato: 28 mag 2008, 21:28
Mai uno sponsor, dei 3,3 milioni di costi ne sono entrati solo 2
Giocatori e allenatori non hanno più visto gli stipendi dall´inverno
Girano tuttora per Milano i bus colorati di grigio-nero con la pubblicità della Sparkling. Bel paradosso, visto che la pallavolo muore per la seconda volta in cinque anni. Anche la carta finale, Giorgio Armani, è fallita. Il titolo sportivo è stato preso da Benigno D´Orazio, presidente della Framasil Pineto, società appena retrocessa in B1, e che invece giocherà in A1, a Pescara. «In fondo - scherza - la Sparkling fu promossa proprio da noi. Il titolo non poteva che venire qui». Resta l´ultimo passaggio, una formalità: il sì dei giocatori al pagamento degli arretrati.
Si risolve così la crisi della Sparkling, e tanti saluti alle migliaia che ogni domenica andavano a vedere una squadra che al primo anno aveva centrato la A1 e nel secondo aveva mancato i playoff all´ultimo. Il disastro è stato economico: mai uno sponsor, dei 3,3 milioni che è costata la squadra dalla nascita solo 2 erano stati pagati. E, pur ammirevole, non poteva bastare il pubblico: gli incassi in due stagioni sono stati 69.752 euro. Poi una malattia improvvisa e serissima al proprietario Claudio Giovanardi ha complicato tutto. Dall´inverno giocatori, staff e fornitori non sono stati più pagati. Oggi i nodi vengono al pettine: per iscriversi alla A1 va saldato il 70% delle pendenze coi giocatori, ed entro il 5 giugno l´altro 30. Un milione circa. Giovanardi (il presidente onorario Lapo Elkann, promesso il proprio interessamento, non si è più fatto vivo) si era detto pronto a mollare, «se c´è chi si accolla i debiti e fa una squadra». Solo che a Milano non c´era. Pure Massimo Righi, direttore della Lega Volley che ha condotto le trattative, si è arreso: «Confidavo in una città molto più ricettiva, che investisse risorse minime rispetto al calcio. Nessuno ha dato un euro». I quattro possibili acquirenti del titolo erano di Monza, Mantova, Alassio e Modena. Fino a Pescara.
L´ultima carta è stata Armani, tentato da una polisportiva assieme al basket. Ma più in là di colloqui informali non si è andati, per l´impossibilità fisica di Giovanardi. Insomma, è finita anche stavolta. Però, forse perché c´è stato tempo per elaborare il lutto, i tifosi sono filosofi: «Entro il 2010, quando ospiteremo il Mondiale di volley, qualcuno arriverà - dice Stefanino, del direttivo Ultras - Comunque Giovanardi ha solo la colpa di non aver aspettato uno sponsor prima di venir qui. Almeno ci ha provato». Non la pensa così l´assessore allo Sport Giovanni Terzi: «Speriamo che il volley rinasca con gente più seria. Intanto teniamoci la A2 femminile, a cui darò il Palalido anche come sede degli allenamenti».
Giocatori e allenatori non hanno più visto gli stipendi dall´inverno
Girano tuttora per Milano i bus colorati di grigio-nero con la pubblicità della Sparkling. Bel paradosso, visto che la pallavolo muore per la seconda volta in cinque anni. Anche la carta finale, Giorgio Armani, è fallita. Il titolo sportivo è stato preso da Benigno D´Orazio, presidente della Framasil Pineto, società appena retrocessa in B1, e che invece giocherà in A1, a Pescara. «In fondo - scherza - la Sparkling fu promossa proprio da noi. Il titolo non poteva che venire qui». Resta l´ultimo passaggio, una formalità: il sì dei giocatori al pagamento degli arretrati.
Si risolve così la crisi della Sparkling, e tanti saluti alle migliaia che ogni domenica andavano a vedere una squadra che al primo anno aveva centrato la A1 e nel secondo aveva mancato i playoff all´ultimo. Il disastro è stato economico: mai uno sponsor, dei 3,3 milioni che è costata la squadra dalla nascita solo 2 erano stati pagati. E, pur ammirevole, non poteva bastare il pubblico: gli incassi in due stagioni sono stati 69.752 euro. Poi una malattia improvvisa e serissima al proprietario Claudio Giovanardi ha complicato tutto. Dall´inverno giocatori, staff e fornitori non sono stati più pagati. Oggi i nodi vengono al pettine: per iscriversi alla A1 va saldato il 70% delle pendenze coi giocatori, ed entro il 5 giugno l´altro 30. Un milione circa. Giovanardi (il presidente onorario Lapo Elkann, promesso il proprio interessamento, non si è più fatto vivo) si era detto pronto a mollare, «se c´è chi si accolla i debiti e fa una squadra». Solo che a Milano non c´era. Pure Massimo Righi, direttore della Lega Volley che ha condotto le trattative, si è arreso: «Confidavo in una città molto più ricettiva, che investisse risorse minime rispetto al calcio. Nessuno ha dato un euro». I quattro possibili acquirenti del titolo erano di Monza, Mantova, Alassio e Modena. Fino a Pescara.
L´ultima carta è stata Armani, tentato da una polisportiva assieme al basket. Ma più in là di colloqui informali non si è andati, per l´impossibilità fisica di Giovanardi. Insomma, è finita anche stavolta. Però, forse perché c´è stato tempo per elaborare il lutto, i tifosi sono filosofi: «Entro il 2010, quando ospiteremo il Mondiale di volley, qualcuno arriverà - dice Stefanino, del direttivo Ultras - Comunque Giovanardi ha solo la colpa di non aver aspettato uno sponsor prima di venir qui. Almeno ci ha provato». Non la pensa così l´assessore allo Sport Giovanni Terzi: «Speriamo che il volley rinasca con gente più seria. Intanto teniamoci la A2 femminile, a cui darò il Palalido anche come sede degli allenamenti».