Moratti: "I cori a Balotelli? Avrei ritirato la squadra"
Inviato: 20 apr 2009, 12:45
Il disappunto del presidente dell'Inter dopo gli insulti a sfondo razzista nei confronti dell'attaccante durante la sfida con la Juve. "E' stato massacrato da tutto lo stadio; assurdi poi certi commenti in tv. Mario provocatore? Per quello che è successo ha mostrato invece di essere maturo"
MILANO, 20 aprile 2009 - Non troppo felice dell’1-1 di Torino, sicuramente furibondo per quanto ha dovuto subire Mario Balotelli. Massimo Moratti il giorno dopo Juve-Inter fa da scudo in prima persona all’italianissimo gioiellino che mezzo mondo ci invidia. Da voltastomaco contenuti e intensità dei cori razzisti vomitati addosso a Mario da mezzo stadio Olimpico. Un "trattamento" iniziato parecchio prima del fischio d’inizio. "Già, se fossi stato allo stadio — ci dice al telefono il presidente —, a un certo punto avrei lasciato il mio posto in tribuna, sarei sceso in campo e avrei ritirato la squadra. Perché c’è un limite a tutto".
"E QUEI COMMENTI IN TV..." - A colpire il presidente nerazzurro il fatto che "quei cori siano stati fatti da quasi tutto lo stadio, con una convinzione tale che sembrava esserci orgoglio e felicità nel cantarli. Questo è terribile, tutto ciò va al di là della partita, del risultato, dei gol fatti e di quelli sbagliati". Ce n’è pure per giocatori, commentatori e tv in generale: "La cosa che più mi ha fatto impressione sono stati i commenti dei media, a cominciare da quelli delle tv: soft, per non dire assolutori. Come se si trattasse di fischi, che sono abbastanza normali negli stadi di tutto il mondo. E questo è l’aspetto che più mi sconcerta e mi indigna. Evidentemente cresce una certa assuefazione al razzismo. Va tutto bene? E’ tutto normale? Ho ascoltato poi continue critiche in diretta e in differita a Balotelli, per quello che faceva in campo. Io invece sono convinto che Mario, continuamente provocato, abbia avuto un comportamento civilissimo e abbia dimostrato maturità. Mi aspettavo subito le scuse della Federcalcio e della Juve, non a me o all’Inter, ma al ragazzo, per quanto ha subìto a Torino. Per ora non ho sentito niente. Ho anche pensato che la partita potesse essere interrotta dall’arbitro: mi sono sbagliato, niente da fare. Di certo, tutta la squadra, da Zanetti in giù, ha lasciato Torino molto scossa; ci sono rimasti tutti malissimo".
MILANO, 20 aprile 2009 - Non troppo felice dell’1-1 di Torino, sicuramente furibondo per quanto ha dovuto subire Mario Balotelli. Massimo Moratti il giorno dopo Juve-Inter fa da scudo in prima persona all’italianissimo gioiellino che mezzo mondo ci invidia. Da voltastomaco contenuti e intensità dei cori razzisti vomitati addosso a Mario da mezzo stadio Olimpico. Un "trattamento" iniziato parecchio prima del fischio d’inizio. "Già, se fossi stato allo stadio — ci dice al telefono il presidente —, a un certo punto avrei lasciato il mio posto in tribuna, sarei sceso in campo e avrei ritirato la squadra. Perché c’è un limite a tutto".
"E QUEI COMMENTI IN TV..." - A colpire il presidente nerazzurro il fatto che "quei cori siano stati fatti da quasi tutto lo stadio, con una convinzione tale che sembrava esserci orgoglio e felicità nel cantarli. Questo è terribile, tutto ciò va al di là della partita, del risultato, dei gol fatti e di quelli sbagliati". Ce n’è pure per giocatori, commentatori e tv in generale: "La cosa che più mi ha fatto impressione sono stati i commenti dei media, a cominciare da quelli delle tv: soft, per non dire assolutori. Come se si trattasse di fischi, che sono abbastanza normali negli stadi di tutto il mondo. E questo è l’aspetto che più mi sconcerta e mi indigna. Evidentemente cresce una certa assuefazione al razzismo. Va tutto bene? E’ tutto normale? Ho ascoltato poi continue critiche in diretta e in differita a Balotelli, per quello che faceva in campo. Io invece sono convinto che Mario, continuamente provocato, abbia avuto un comportamento civilissimo e abbia dimostrato maturità. Mi aspettavo subito le scuse della Federcalcio e della Juve, non a me o all’Inter, ma al ragazzo, per quanto ha subìto a Torino. Per ora non ho sentito niente. Ho anche pensato che la partita potesse essere interrotta dall’arbitro: mi sono sbagliato, niente da fare. Di certo, tutta la squadra, da Zanetti in giù, ha lasciato Torino molto scossa; ci sono rimasti tutti malissimo".