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Quella che doveva essere una festa si e' trasformata in un pomeriggio amaro. Paolo Maldini, che contro la Roma ha giocato la sua ultima partita in maglia rossonera a San Siro, ha subito la contestazione di parte della curva Sud, il settore occupato dagli ultras milanisti. 'Per i tuoi 25 anni di gloriosa carriera sentiti ringraziamenti da chi hai definito mercenari e pezzenti'. Cosi' recitava uno striscione esposto dai tifosi rossoneri durante il giro di campo finale di Maldini, che stava raccogliendo l'applauso dai piu' di 70mila tifosi presenti a San Siro. La scritta e' stata accompagnata dall'esposizione di una maglia di Franco Baresi e dal coro 'C'e' solo un capitano'. Dal tono piu' soft un altro striscione che campeggiava in curva: 'Grazie capitano: sul campo campione infinito, ma hai mancato di rispetto a chi ti ha arricchito!'.A fine partita e' arrivata la risposta, lapidaria, di Maldini: 'Sono orgoglioso di non essere uno di loro'. Anche Carlo Ancelotti ha preso le difese del capitano, stigmatizzando il comportamento dei contestatori: 'Una piccola minoranza ha contestato - ha detto il tecnico dopo la sconfitta con la Roma - ma e' un particolare insignificante durante una giornata che Maldini ricordera' per tutta la vita'. Eppure i tifosi piu' caldi avevano risparmiato il tecnico: 'Pur avendo le tue colpe grazie Carletto uomo di onesta', vittima della politica perdente di questa societa'', recitava un altro striscione apparso al Meazza. Ma i tifosi non se la sono presa solo con Maldini. Nel mirino e' finito anche il presidente Silvio Berlusconi, fatto oggetto di alcuni striscioni polemici, esposti prima e durante la partita contro la Roma. I piu' duri recitavano: 'Sono anni che compri bidoni e figurine. Quest'anno chi compri...le veline?'. E ancora: 'Vendi Kaka' per risanare la societa' e non spendi piu' i tuoi milioni'.

io non ho visto la partita, ne il dopo partita. pero' mi sarei aspettato, dal resto dello stadio, che fischiasse la curva.

«Sono orgoglioso di non essere uno di loro»

vale anche per me.

io ho sentito la telefonata del capo degli ultrà del milan a controcampo..
lui ha detto che intanto non c'è stata una contestazione, ma che hanno incitato maldini per tutta la partita, anche con appluasi e cori, quello striscione non rappresenta una contestazione, ma era lì per far capire che lo apprezzano tutti, compresi quelli che sono stati definiti in quel modo.. naturalmente ha proseguito il tipo, la cosa è stata strumentalizzata a dovere, diranno tutto che la curva ha contestato maldini, che non capiscono nulla, etc..
non avendo visto e sentito altro, ho riportato sta cosa..


IL CAPO DEI TIFOSI : "NON ERA UNA CONTESTAZIONE"
Giancarlo Capelli, rappresentante della Curva Sud, è intervenuto a Controcampo per specificare quanto è successo a San Siro: "Non si trattava di una contestazione - ha detto Capelli- era soltanto una precisazione per fargli capire come la pensavamo su alcune sue affermazioni e comportamenti negli anni passati. Nel giro di campo, poi, ci sono stati episodi non belli, ma in ogni caso non era una contestazione verso di lui". Parole che lasciano intendere che la polemica era più nei confronti della società. E così la tifoseria tende la mano a Maldini in segno di pace. Ora la parola spetta al capitano.

io l'ho sentita a TL e mi veniva da ridere per nn piangere....

prima il calcio si libera di questa gente e meglio è!

Aragorn ha scritto:...
..
.
E ancora: 'Vendi Kaka' per risanare la societa' e non spendi piu' i tuoi milioni'.

posso completarla io sta frase o mi limito a dare qualche indizio tipo:
vai fuori dai meloni....
vai fuori dai bidoni....
vai fuori dai fannulloni....

da ricordare che ieri queste belle persone hanno intonati cori per baresi al passaggio del capitano, roba fuori dal mondo.
qui non si tratta di contestazione ma di maleducazione.

ieri con l'addio di Maldini e con l'indecente comportamento nei suoi confronti è morto un pezzo del milan... stiamo diventando un inter qualsiesi

non puoi dire questo Sergiopoli.... in campo non ho visto volare biciclette o sidecar dai!!!

è peggio diego x' insulti una bandiera.... forse con totti l'ultima vera bandiera del calcio

ah, ecco perchè i tuoi cuginetti lanciano biciclette e tricicli... non hanno mai avuto bandiere

sportmediaset.it
Ha lasciato che passassero un paio di giorni. Per farsi scivolare via di dosso la rabbia e ripensarci un po' su. Poi ha parlato, senza freni, con crudezza. Paolo Maldini "attacca" il Milan e questo, dopo 24 anni d'amore, ha dell'incredibile: "Pur essendo passate più di 48 ore da quell'episodio - ha detto - la società non ha ancora preso posizione. Dal presidente in giù nessuno ha avuto una parola di solidarietà verso di me. Sono deluso".

Parola come macigni per provare a strapparsi dallo stomaco tutte le brutte sensazioni provate in quello che doveva essere il giorno della sua festa ed è diventato l'attimo della rottura. Con tutti, indistintamente. Prima con la Curva con cui - spiega Maldini a Corriere della Sera e Gazzetta - "in tutti questi anni ci sono stati soltanto due motivi di frizione". Quindi con il suo Milan, "che avrebbe anche potuto dissociarsi e invece non l'ha fatto". Nessun responsabilie preciso, ma nemmeno un "libera tutti ecumenico". Già, ma chi ha più colpe? Berlusconi o Galliani? Maldini, in pratica, non risponde: "Il presidente l'ho visto un minuto... - continua -. Galliani gira con la scorta... Bastava un dirigente qualsiasi".

Bastava, magari, Leonardo. Perché nel giorno degli equivoci c'è da chiarire anche l'equivoco-Leonardo: "Hanno scritto che abbiamo litigato, ma è ridicolo. Lui mi ha detto in un orecchio di lasciare perdere e io gli ho risposto che non ci pensavo nemmeno, che un uomo deve essere uomo fino in fondo. Quando ci è stato riferito che secondo alcuni avremmo litigato, ci siamo messi a ridere". Capitolo chiuso, almeno questo, per sempre.

Per sempre, come per sempre rimarrà aperta la ferita per la contestazione della Curva: "Io ho sbagliato, ho offeso i contestatori conun gesto istintivo e tante parolacce. Me ne assumo la responsabilità. Però l'ho fatto per reagire contro una cosa organizzata, preparata e pensata senza che io potessi rispondere". E ancora: "Molti calciatori si avvicinano alla Curva per sentirsi più protetti, perché così ti fanno i cori a favore e gli striscioni. Ma sa qual è stata la persona che ha rafforzato le mie convinzioni? Franco Baresi. Mi ripeteva: fai tutto in campo, non cercare aiuti esterni. Mi ha insegnato a camminare a schiena dritta".

Schiena dritta e testa alta, come nel giorno dello scontro che i tifosi non gli hanno mai perdonato: "Hanno detto che gli ho dato dei pezzenti, ma una parola del genere non appartiene al mio vocabolario. Nel 2005, di ritorno dalla finale di Istanbul, all'aeroporto mi si avvicina uno di vent'anni e mi dice: ci dovete chiedere scusa. Cosa? Io gioco da vent'anni e devo chiedere scusa a un ragazzino dopo una finale persa, ma dominata sul piano dello spettacolo? Ma siamo matti?". Matti, certo. Completamente matti. Perché solo una follia poteva mandare in frantumi un amore folle.

27 maggio 2009

replica di galliani:
"Caro Paolo, capisco la tua amarezza: sono sotto scorta, come sai, da due anni proprio a causa dei comportamenti di quelle persone che ti hanno contestato. Sono stato io a prendere la decisione di tacere: non solo perché mi è stato consigliato, ma soprattutto perché ho ritenuto, e ritengo, che il silenzio sia l?arma più efficace per non dare ulteriore spazio a condotte quali quelle di domenica".