di Aragorn il 10 mar 2010, 14:34
Il rampollo di casa Agnelli seduto in prima fila a Los Angeles per vedere Toronto, la squadra di Bargnani e Belinelli. Su una palla vagante decisiva Lapo interviene "rubandola" a Calderon, che si infuria. Poi le scuse in tv: "Io preferisco il calcio"
Los Angeles - Decidono Lapo e Kobe Bryant. I Los Angeles Lakers di Kobe stendono i Toronto Raptors di Andrea Bargnani con l’aiuto di Lapo Elkann. Il rampollo di casa Fiat ha "aiutato" i Lakers nelle fasi salienti del match della notte intervenendo su una palla vagante inseguita dal playmaker dei Raptors, Josè Calderon. Ad 1'48" dalla fine dell’incontro Elkann, seduto in prima fila per assistere all’incontro, ha impedito all’asso spagnolo di tenere in gioco la palla a spicchi ricevendo un’ovazione dal pubblico di casa per la "giocata". Sgradita, ovviamente, a Calderon: "Era un’azione cruciale perché eravamo sotto di due punti. Ma cosa voleva fare?" ha detto a fine partita il compagno di squadra di Bargnani. Elkann, che per allontanare la palla da Calderon si è addirittura alzato dal suo posto, ha chiesto scusa al giocatore. Il match, vinto per 109-107 dai Lakers, è stato chiuso sulla sirena da un decisivo canestro di Kobe Bryant, autore di 32 punti. Ottima la prova di Bargnani, riuscito a realizzare 21 punti e 8 rimbalzi con due stoppate all’attivo, 8/17 dal campo, 2/6 dalla linea dei tre punti e 3/4 ai liberi.
Le scuse in tv "Ho visto la palla che arrivava e l’ho spinta. Non sono un esperto di basket...". Lapo si è scusato così intervistato dalla Espn. "Con due italiani in campo, da italiano speravo che i Raptors vincessero. Ho visto la palla che veniva verso di me e l’ho toccata. Io non sono un esperto di basket. So più di calcio che di pallacanestro" dice Elkann, mostrando anche alla tv a stelle e strisce il tatuaggio che testimonia l’amore per la Juventus. Se Elkann è un esperto di soccer, ironizza Espn, dovrebbe sapere che nel calcio non si possono usare le mani. "Non si può - dice il rampollo -. L’unico a cui è stato permesso è stato Maradona ai Mondiali".
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»