Avevano detto che il Varese era un'intrusa (a Cremona), che ormai era una squadra finita (a Brescia, dopo la sconfitta con il Lumezzane), che non sarebbe arrivata ai playoff (sempre a Brescia). La realtà, invece, dice che il Varese i playoff li giocherà eccome; si presenterà come la seconda in classifica, come la squadra che, da neopromossa, è riuscita a mettere dietro Cremonese, Arezzo, Benevento, gruppi costruiti, come il Novara, per andare in serie B. E chi lo dava per finito, la seconda parte della stagione non la giocherà neanche.
In 34 partite il Varese si è guadagnato sul campo, vittoria dopo vittoria, il diritto di disputare i playoff; tutto questo grazie ad un presidente, Antonio Rosati, che ha messo soldi e passione nel progetto Varese, un amministratore delegato, Enzo Montemurro, sempre vicino a squadra e tifosi, un direttore sportivo, Sean Sogliano che, pur dovendo rinunciare ad alcuni "pezzi da 90", è stato capace di mettere insieme un gruppo splendido ed un allenatore, Giuseppe Sannino che, dopo aver portato il Varese in Prima Divisione, è riuscito nell'impresa di condurlo a giocarsi gli spareggi per la serie B. Infine i giocatori che sono stati capaci di regalare momenti emozionanti a tutto il pubblico, quello stesso pubblico che, in casa o in trasferta, non ha mai smesso di incitare il Varese. Adesso che il secondo posto è stato conquistato, bisogna già pensare alla prima gara dei playoff contro il Benevento, la squadra che tutti volevano evitare; tutti meno Sannino e i suoi ragazzi che sono pronti a superare qualsiasi ostacolo pur di raggiungere il traguardo della Serie B. Ora come ora il Varese è ancora "nessuno", ma in queste due settimane di pausa potrà cominciare a mettere le basi per tentare di diventare "qualcuno"; bisogna cominciare a far magicamente apparire le prime lettere dei nomi dei giocatori sopra il numero delle gloriose maglia biancorosse: adesso è ancora un sogno, ma tra un mese potrebbe diventare realtà.