NAPOLI, 9 giugno - Cinque pagine che possono cambiare la storia del calcio italiano dell’ultimo anno, una storia tutta scritta dall’Inter di Massimo Moratti e da Diego Milito, ma con un finale bruttarello: è il deferimento non ancora reso noto attraverso un comunicato federale (eppure è pronto dal 31 maggio con il numero di protocollo 8430/139pf09-10/SP/blp anticipato da questo giornale ieri) che il procuratore Stefano Palazzi ha inviato a Moratti, Preziosi, all’Inter e al Genoa per aver trattato la cessione di Milito e Thiago Motta mentre il presidente del Genoa era (è) ancora squalificato per cinque anni con richiesta di preclusione. Pagine che possono cambiare la storia se la tesi della Disciplinare (udienza entro la prima metà di luglio) sarà quella estremista di una lettura dell’articolo 10: contratti nulli se stipulati in conseguenza di una trattativa con un soggetto inibito, come annunciato dal 19 maggio al 21 maggio del 2009 da Preziosi e confermato dal presidente genoano in sede di interrogatori un anno fa! Ma che indagini lunghe che fai, avrebbe urlato il Lupo di Cappuccetto Rosso. E nulli (da rifare) sarebbero i contratti di cessione di Thiago Motta e Milito, proprio l’uomo che ha deciso scudetto, Coppa Italia e Champions (all’Uefa, però, interessa la questione solo dopo un pronunciamento della giustizia sportiva italiana, chissà al Bayern invece). C’è chi invoca già l’articolo 17 con perdita di tutte le gare a cui partecipano i due (ma anche Acquafresca, poi finito all’Atalanta, Bonucci del Bari, Viviano passato al Bologna), anche se nessuno dal 21 maggio 2009 ha eccepito con reclami sulla regolarità della posizione dei tesserati che ora avrebbero contratto nullo o annullabile. A proposito: dopo 15 giorni dalla sua fine (il 16 maggio) omologato pure il campionato. Anche se c’è chi paventa la Roma con lo scudetto e la Coppa Italia, Palermo in Champions e giù giù magari rivengono anche alla mente le parole di Mezzaromache dava il premio per il terzultimo posto... Insomma, va ricordato che nessuno ha fatto reclamo in stagione contro l’Inter.
INATTENDIBILE - Nel deferimento, a dire il vero, l’aspetto che si rileva è anche la formulazione: Moratti viene deferito sì per violazione dell’articolo 10 comma 1, ma senza fare riferimento alle conseguenze di nullità dei contratti. Ciò, nonostante la Procura l’abbia a più riprese citato come «non attendibile», a differenza dell’ampia confessione fornita da Preziosi e dai particolari riferiti dai dirigenti coinvolti nella maxitrattativa («le parole di Preziosi sono coerenti alla ricostruzione della trattativa - scrive la Procura - fatta da tutti i tesserati ascoltati con incontri dal gennaio 2009 al giugno 2009»). L’Inter ostenta serenità, convita di togliersi di dosso l’incubo (ma i contratti alla fine saranno dichiarati nulli e rifatti?). «La trattativa è andata avanti fino al 30 giugno e i cambiamenti nelle contropartite sono stati molteplici», dicono a MIlano. La Roma invece fa sapere (sapendo tutto da giorni) di «essere alla finestra». Per Moratti, dunque, c’è anche violazione (grave stando agli atti) dell’articolo 1 per aver fornito una versione «non attendibile» quando «ha riferito di essere stato avvertito da Preziosi della sua inibizione e di non aver pertanto parlato con lui di mercato: è inverosimile - attacca la Procura - che Moratti non sapesse» delle plurime condanne clamorose (due a 5 anni) del Preziosi e comunque (art. 2, comma 3) i comunicati federali si danno per conosciuti (non ammette ignoranza la legge del calcio). Non è creduto, Moratti, anche quando commenta l’intervista-scandalo dicendo che si doveva intendere che i contatti «ed incontri si tenevano tra le dirigenze dell’Inter e del Genoa non in quanto ci siamo detti io e Preziosi nell’incontro di maggio».
VIA I PUNTI - Un esperto di diritto sportivo e amministrativo, come il professor D’Onofrio dice: «Per Preziosi e Moratti questo deferimento determinerà una squalifica e un’ammenda. Il Codice, però, prevede, obbligatoriamente, che l’oggetto dell’illecito accordo, ovvero il contratto di trasferimento dei calciatori, sia da considerarsi privo di effetto, dal momento della sua conclusione, anche se l’accertamento della violazione sia, ovviamente, avvenuta solo successivamente. Ritengo che l’applicazione della norma comporti, dunque, l’accertamento dell’illegittimo impiego da parte dell’Inter dei due calciatori in ogni partita dagli stessi disputata, con automatica applicazione delle relative sanzioni, consistenti nella sottrazione di punti in classifica, con ogni conseguenza del caso in ordine ai risultati sportivi conseguiti». Chi lavora alle difese mette insieme i precedenti simili (ce ne sono 6) tutti senza sanzioni di punti. Di certo sarà il processo dell’estate, con richieste di retrocessioni e titoli tolti. In attesa che Palazzi muova un passo su Calciopoli 2, dopo il maggio dello champagne, un luglio di bruciori di stomaco per l’Inter.