E' morto il regista Sydney Pollack
Inviato: 27 mag 2008, 13:57
HOLLYWOOD perde uno dei suoi rappresentanti più innovativi. Sydney Pollack è morto nella sua casa di Los Angeles. Lo ha annunciato il suo agente e amico Leslee Dart, riferendo che il regista, 73 anni, da qualche mese era malato di tumore. Gli ultimi giorni li ha passati nella sua abitazione di Pacific Palisades, circondato dalla moglie Claire Griswold, le due figlie Rebecca e Rachel e il fratello Bernie.
Nato il 1 luglio 1934 a Lafayette, nell'Indiana, Sydney Pollack èstato regista, attore e produttore tra i più inventivi appartenenti alla schiera della Nuova Hollywood. Insieme ad alcuni colleghi, come Barry Levinson e Mike Nichols, Pollack non ha mai rinunciato alle ambizioni artistiche dirigendo grandi star come Robert Redford, Barbara Streisand, Warren Beatty e ottenendo grandi successi di cassetta.
Pollack ha firmato capolavori come Questa ragazza è di tutti (1966), Non si uccidono così anche i cavalli? (1969) che ottenne ben nove candidature agli Oscar, Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972) ma soprattutto Come eravamo (due Oscar per le musiche) e I tre giorni del Condor (1975), opera che narra gli intrighi della Cia ma nella quale è facile percepire il richiamo all'oscura vicenda del Watergate, di tre anni prima. Quasi tutti i suoi film in questo periodo hanno per protagonista Robert Redford affiancato da Natalie Wood, Jane Fonda, Faye Dunaway, Barbra Streisand.
Negli anni 80, in piena era reaganiana, Pollack ha gradatamente preso le distanze dal suo stile di denuncia e di analisi sociale per convertirsi in abile artigiano del cinema popolare, confezionando veri e propri successi non privi di pregio artistico e approfondimento politico, come Diritto di cronaca (1981) con Paul Newman e Tootsie (1982) con Dustin Hoffman, che ottiene dieci nomination ma conquista un solo Oscar a Jessica Lange.
Dopo qualche riconoscimento di contorno, Pollack ha coronato la propria carriera nell'86, conquistando sette statuette su 11 nomination per La mia Africa (1985), tra cui quelle per miglior film e miglior regia. Il suo palmares complessivo resta comunque invidiabile, e comprende tra l'altro un Golden Globe, un paio di David di Donatello, un Nastro d'Argento a Venezia, una menzione speciale a Berlino.
Gli anni Novanta sono alternati tra alti e bassi. Adattando il best seller di John Grisham costruisce su misura per Tom Cruise Il socio (1993), forse il suo ultimo grande successo. Poi è la volta di Harrison Ford che dirige prima nel remake di Sabrina (1995) poi in Destini incrociati (1999). Pollack torna dietro la macchina da presa nel 2005 per L'interprete (2005) con Nicole Kidman, primo film girato all'interno delle Nazioni Unite.
Pollack è stato anche attore misurato e produttore lungimirante, capace di valorizzare il talento degli interpreti. Collaborò tra l'altro con Alfred Hitchcock ad alcuni episodi per il piccolo schermo della serie Alfred Hitchcock presenta: dal maestro del brivido ha copiato il gusto per i cammei personali nei propri film, che si concedeva peraltro con parsimonia.
Nell'arco della sua vita Pollack ha sempre fatto tesoro dell'esperienza. Da ragazzo, figlio di un farmacista, avrebbe voluto fare il dentista; poi ha scelto il mondo dello spettacolo, e seguito le orme del fratello Bernie, costumista, trasferendosi a New York dalla natia provincia e studiando recitazione alla Neighborhood Playhouse sotto la guida di Samford Meisner. Lui stesso ha insegnato per parecchi anni, e in quel periodo ha incontrato la donna che sarebbe diventata sua moglie, Claire Grisworld. La coppia ha avuto tre figli tra i quali Steven, il primogenito, morto tragicamente nel '93 in un incidente aereo in California.
Sin dagli inizi della sua carriera Pollack ha cercato e trovato la collaborazione con i migliori attori: nelle diverse fasi della sua evoluzione stilistica, infatti, fu sempre molto attento al lavoro degli interpreti, la cui importanza strategica per la riuscita di un'opera sapeva valutare meglio della maggior parte dei colleghi. Un orientamento mai tradito, come comprovano la collaborazione con Robert Redford, già suo attore di riferimento, insieme al quale fu co-fondatore del Sundance Institute, autentica istituzione del cinema americano svincolato dalle grandi Majors; e con la Film Foundation di Martin Scorsese, dedicata alla preservazione dei capolavori del passato.
Verso la fine della sua carriera è diventato produttore di film indipendenti: con il partner Anthony Minghella (morto lo scorso 18 marzo all'età di 54 anni), aveva creato la casa di produzione Mirage Enterprises, da cui erano usciti, oltre ai film diretti dal regista britannico come MrRipley e Cold Mountain, anche Sliding doors e il documentario Frank Gehry - Creatore di sogni, sul celebre architetto e suo amico personale, ultimo film da lui diretto.
Ironico e rilassato sul set, negli ultimi anni non ha esitato a fare la parodia di se stesso: come quando ha partecipato alla sit-com Will & Grace o quando è apparso in una puntata del serial The Sopranos, prestando il volto a un ex medico incarcerato per aver sterminato la famiglia. Ha spesso recitato in piccoli ruoli, tra gli altri in Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick o nel recente Michael Clayton, che ha anche prodotto. La sua ultima apparizione è nella commedia, Un amore di testimone interpretato da Patrick Dempsey: ancora una volta Pollack ha puntato sul divo nascente.
Nato il 1 luglio 1934 a Lafayette, nell'Indiana, Sydney Pollack èstato regista, attore e produttore tra i più inventivi appartenenti alla schiera della Nuova Hollywood. Insieme ad alcuni colleghi, come Barry Levinson e Mike Nichols, Pollack non ha mai rinunciato alle ambizioni artistiche dirigendo grandi star come Robert Redford, Barbara Streisand, Warren Beatty e ottenendo grandi successi di cassetta.
Pollack ha firmato capolavori come Questa ragazza è di tutti (1966), Non si uccidono così anche i cavalli? (1969) che ottenne ben nove candidature agli Oscar, Corvo rosso non avrai il mio scalpo (1972) ma soprattutto Come eravamo (due Oscar per le musiche) e I tre giorni del Condor (1975), opera che narra gli intrighi della Cia ma nella quale è facile percepire il richiamo all'oscura vicenda del Watergate, di tre anni prima. Quasi tutti i suoi film in questo periodo hanno per protagonista Robert Redford affiancato da Natalie Wood, Jane Fonda, Faye Dunaway, Barbra Streisand.
Negli anni 80, in piena era reaganiana, Pollack ha gradatamente preso le distanze dal suo stile di denuncia e di analisi sociale per convertirsi in abile artigiano del cinema popolare, confezionando veri e propri successi non privi di pregio artistico e approfondimento politico, come Diritto di cronaca (1981) con Paul Newman e Tootsie (1982) con Dustin Hoffman, che ottiene dieci nomination ma conquista un solo Oscar a Jessica Lange.
Dopo qualche riconoscimento di contorno, Pollack ha coronato la propria carriera nell'86, conquistando sette statuette su 11 nomination per La mia Africa (1985), tra cui quelle per miglior film e miglior regia. Il suo palmares complessivo resta comunque invidiabile, e comprende tra l'altro un Golden Globe, un paio di David di Donatello, un Nastro d'Argento a Venezia, una menzione speciale a Berlino.
Gli anni Novanta sono alternati tra alti e bassi. Adattando il best seller di John Grisham costruisce su misura per Tom Cruise Il socio (1993), forse il suo ultimo grande successo. Poi è la volta di Harrison Ford che dirige prima nel remake di Sabrina (1995) poi in Destini incrociati (1999). Pollack torna dietro la macchina da presa nel 2005 per L'interprete (2005) con Nicole Kidman, primo film girato all'interno delle Nazioni Unite.
Pollack è stato anche attore misurato e produttore lungimirante, capace di valorizzare il talento degli interpreti. Collaborò tra l'altro con Alfred Hitchcock ad alcuni episodi per il piccolo schermo della serie Alfred Hitchcock presenta: dal maestro del brivido ha copiato il gusto per i cammei personali nei propri film, che si concedeva peraltro con parsimonia.
Nell'arco della sua vita Pollack ha sempre fatto tesoro dell'esperienza. Da ragazzo, figlio di un farmacista, avrebbe voluto fare il dentista; poi ha scelto il mondo dello spettacolo, e seguito le orme del fratello Bernie, costumista, trasferendosi a New York dalla natia provincia e studiando recitazione alla Neighborhood Playhouse sotto la guida di Samford Meisner. Lui stesso ha insegnato per parecchi anni, e in quel periodo ha incontrato la donna che sarebbe diventata sua moglie, Claire Grisworld. La coppia ha avuto tre figli tra i quali Steven, il primogenito, morto tragicamente nel '93 in un incidente aereo in California.
Sin dagli inizi della sua carriera Pollack ha cercato e trovato la collaborazione con i migliori attori: nelle diverse fasi della sua evoluzione stilistica, infatti, fu sempre molto attento al lavoro degli interpreti, la cui importanza strategica per la riuscita di un'opera sapeva valutare meglio della maggior parte dei colleghi. Un orientamento mai tradito, come comprovano la collaborazione con Robert Redford, già suo attore di riferimento, insieme al quale fu co-fondatore del Sundance Institute, autentica istituzione del cinema americano svincolato dalle grandi Majors; e con la Film Foundation di Martin Scorsese, dedicata alla preservazione dei capolavori del passato.
Verso la fine della sua carriera è diventato produttore di film indipendenti: con il partner Anthony Minghella (morto lo scorso 18 marzo all'età di 54 anni), aveva creato la casa di produzione Mirage Enterprises, da cui erano usciti, oltre ai film diretti dal regista britannico come MrRipley e Cold Mountain, anche Sliding doors e il documentario Frank Gehry - Creatore di sogni, sul celebre architetto e suo amico personale, ultimo film da lui diretto.
Ironico e rilassato sul set, negli ultimi anni non ha esitato a fare la parodia di se stesso: come quando ha partecipato alla sit-com Will & Grace o quando è apparso in una puntata del serial The Sopranos, prestando il volto a un ex medico incarcerato per aver sterminato la famiglia. Ha spesso recitato in piccoli ruoli, tra gli altri in Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick o nel recente Michael Clayton, che ha anche prodotto. La sua ultima apparizione è nella commedia, Un amore di testimone interpretato da Patrick Dempsey: ancora una volta Pollack ha puntato sul divo nascente.