Mi sa che avete le idee un pochino confuse sui raid.........
Iniziamo almeno con lo spiegare l'acronimo che sta per "redundant array of inexpensive disks" che non è un controller ma una tecnologia atta a garantire il fault-tolerance, ovvero l'affidabilità di una macchina di non perdere dati alla rottura di una memoria di massa.
Ora i raid vanno dallo 0 al 5 a seconda dell'utilizzo che faremo della nostra macchina, naturalmente necessitiamo di un controller che potrà essere "stupido" (usualmente gli IDE) o molto evoluto (SCSI) e di almeno 2 hdd che a seconda dei casi (raid0/1) potranno anche essere differenti (provare per credere) ma cmq passiamo ad un po di teoria spicciola senza addentrarci in troppe finezze tecniche:
raid0 (striping): si realizza con un comune controller e 2 hdd, è uno pseudo raid ed incrementa le prestazioni di accesso ai dischi dato che le informazioni vengono divise tra i canali, di contro non è in realtà fault-tolerant (e da qui lo pseudoraid) dato che alla morte di uno dei dischi perdiamo anche i dati contenuti nell'array.
raid1 (mirroring & duplexing): sempre un minimo di 2 hdd, ma stavolta uno è la copia speculare dell'altro, le prestazioni peggiorano (soprattutto se il raid1 è gestito via software, vedi MS) ma in compenso alla morte di un hdd non perdiamo nulla, naturalmente di 2 hdd ne vedremo uno (idem per il raid0).
gli altri raid è inutile prenderli in considerazione qui per i seguenti motivi:
sono orientati all'ambiente lavorativo, sono dispendiosi dato che l'hardware è quasi sempre scsi (anche se a oggi esistono buoni controller ide che pero non arrivano a supportare + di 2 periferiche per canale contro le 8 dello scsi) e le rack hotswap, la gestione richiede approfondite conoscenze sulla tecnologia Raid e la ricostruzione del raid stesso non è il massimo della semplicità.