ho trovato la recensione di infernal......
La lotta tra il bene ed il male e la contrapposizione tra luce ed oscurità sono, da sempre, temi ricorrenti nei vari intrecci narrativi legati alla produzione videoludica.
Dagli RPG alle avventure, passando anche per First e Third Person Shooter, lo scontro tra il “bianco piu’ candido” ed il “nero piu’ profondo” ci accompagna e ci rende partecipi di eroiche o -meno frequentemente- meschine imprese. Infernal -gia’ il nome e’ tutto un programma- non si sottrae a questo “schema”, anzi, lo capovolge deliberatamente a suo favore, ottenendo un background diverso e, quantomeno, inedito.
Inedito e’, infatti, il ruolo del protagonista del gioco, vero e proprio anti-eroe (in quanto alleato delle forze del male) in un periodo dove super-eroi e paladini della giustizia vanno per la maggiore.
Gli sviluppatori Metropolis Software, inoltre, hanno messo particolare cura nella realizzazione del motore grafico, per dare ai PC-isti un prodotto all’altezza dell’hardware ad oggi in commercio.
Andiamo quindi ad analizzare, passo dopo passo, le caratteristiche del gioco che, a detta di molti, dovrebbe segnare l'avvento di una “Next gen” in ambito Personal Computer.
Nella manciata di ore che intercorrono tra l’installazione di Infernal e la conclusione dell’esperienza videoludica, faremo la conoscenza del protagonista e della sua strana storia.
Ryan Lennox, questo il nome dell’alter-ego digitale, e’ un ex-agente segreto di Etherlight -agenzia al servizio nientemeno che di Dio- dalle cui fila viene improvvisamente radiato.
Spaesato, Lennox sceglie di allearsi con Lucifero, il quale, “gentilmente”, gli dona alcuni poteri psichici che lo aiuteranno, tra una sparatoria e l’altra, a far luce sul mistero del suo licenziamento.
Nello sviluppo dell’intreccio narrativo non troveremo, come ci si potrebbe aspettare, nessun risvolto morale e, tanto meno, nessuna speculazione filosofica sul concetto di bonta’ e malvagita’: Infernal e’ azione allo stato puro, senza rimpianti!
Welcome to the “Next Generation”
Come già accennato in precedenza, i programmatori Metropolis -tramite la loro "creatura"- vogliono dare all’utenza PC un prodotto che sfrutti al massimo i migliori componenti hardware a disposizione.
Per riuscire nell’impresa si sono concentrati sull’aspetto tecnico-visivo del gioco, realizzando di contro un gameplay piuttosto semplice -ed immediato- ma alquanto ripetitivo e piuttosto standard.
Infernal ricalca, in tutto e per tutto, i classici shooter arcade, appropriandosi del classico schema di divisione dei livelli di gioco tramite boss finale e conseguente cut-scene con funzione narrativa. Questa scelta, durante le prime battute di gioco, risulta appagante: il titolo “scorre” in maniera molto fluida ed è ricco d’azione adrenalinica. Proseguendo nell'avventura si avverte però una generale carenza d'innovazione: il gameplay ricalca gli stilemi di illustri predecessori, mutuando elementi da un'eredità che i videogiocatori di vecchia data ben conoscono. A poco serve l'inserimento nel contesto di Action Game "puro e semplice", di sezioni legate al puzzle solving: queste ultime non bastano a fugare l'idea che Infernal sia un titolo troppo legato ai canoni basilari del genere, cosicchè rischi di diventare, alla lunga, leggermente monotono. La ripetitività dell'azione è, in parte, fugata dalle abilità psichiche -affidate al tasto destro del mouse- ricevute da Ryan dopo il patto con il demonio: il nostro anti-eroe disporrà di vista psichica per scovare fonti di energia ed informazioni altrimenti irraggiungibili, telecinesi, possibilità di proiettare un corpo psichico per risolvere piccoli enigmi e potenziare i colpi d’arma da fuoco. Molte delle possibilità sono interessanti e ben integrate nel gameplay, ma è bene sottolineare ancora una volta che quasi tutti i poteri di Ryan sono finalizzati a facilitare gli scontri a fuoco, unico e solo perno del sistema ludico portante (l'esplorazione e la risoluzione di enigmi ambientali passano in secondo piano, per altro denunciando una generale linearità del prodotto).Nel corso dell’avventura affronteremo moltissimi nemici diversi: da preti armati fino ai denti a soldati corazzati, passando per astuti killer su commissione. Tutti, purtroppo, caratterizzati da un’IA non sempre all’altezza della situazione.
Si nota, infatti, come anche ad alti livelli di difficoltà l’intelligenza artificiale degli avversari li porti a tentare solamente semplici manovre di aggiramento, senza nemmeno l’ombra di efficaci azioni di copertura o di gruppo.
Il nostro alter-ego digitale, invece, potrà ripararsi dietro a qualunque elemento presente nei livelli di gioco, anche se, a dirla tutta, il fuoco di copertura risulta quasi controproducente tant’e’ macchinoso in Infernal: per eseguire tale azione, infatti, dovremo cimentarci -oltre a prendere la mira- nella pressione contemporanea di ben tre tasti.
Questa, ci teniamo a dirlo, e’ l’unica pecca in un sistema di controllo molto preciso ed intuitivo, soprattutto perché pressoché identico a qualunque altro sparatutto presente su PC: A, W e D per muoversi a sinistra, avanti e destra, SPACE per saltare, MOUSE SX per il fuoco primario e MOUSE DX per gli attacchi speciali.
Come già accennato, grazie anche ad una buona gestione della telecamera in terza persona alle spalle del protagonista, le 10 - 15 ore di gioco necessarie a portare a termine l’avventura scorrono piacevolmente, soprattutto grazie alla frenesia dell’azione, che molto ricorda quella dello storico Max Payne (eccezion fatta per l'assenza del bullet time).
Se nel gameplay Infernal diverte ma non eccelle (essendo poco innovativo e con qualche difetto a livello di IA), non si può dire lo stesso del suo aspetto puramente visivo. Iniziando proprio da Ryan, modellato con cura e dettaglio maniacali -tanto da distinguerne chiaramente tutti i tatuaggi- e passando all’ambiente circostante, tutto e’ fotorealistico: effetti ombra/luce e particellari -caretteristici di spari ed esplosioni- d’altissimo livello, texture di persone e oggetti molto definite e particolareggiate, tanto da far sembrare reali i materiali di cui sono composte, architettura delle ambientazioni curata al minimo dettaglio e totale assenza di difetti grafici di qualunque genere.
Tanto splendore grafico -per la gioia dei videogiocatori piu’ esigenti- e’ accompagnato da Ageia PhysiX, motore fisico di tutto rispetto -gia’ all’opera in GRAW- che, pur non permettendo completa interattivita’, garantisce un ottimo compromesso atto a fornire un “realismo di contorno” (bottiglie che saltano, muri che rimangono segnati, oggetti che si rompono e/o esplodono) osiamo dire necessario in un titolo del genere.
E’ un vero peccato -qui tocchiamo l'unica nota dolente- che a tanto ben di Dio (o di Lucifero?) non sia stato affiancato un parco animazioni convincente: seppur ogni personaggio presente nel gioco possieda diverse movenze, talvolta personalizzate, i movimenti, articolati frame dopo frame, risultano molto spesso legnosi e poco realistici, intaccando addirittura, in alcuni frangenti, la godibilita’ dell’azione.
In contrapposizione, tuttavia, non possiamo non lodare un ottimo charachter design, che interessa sia il protagonista che gli avversari che ci troveremo davanti (in particolare i monaci in sandali, saio antiproiettile ed MP5). Completa il quadro un altrettanto ottimo design visivo dei livelli (sebbene questi siano, a conti fatti, molto lineari), caratterizzato da ambientazioni all’aperto e al coperto sempre diverse e ricche di particolari.
Da aggiungere alla lista dei “pro” anche la colonna sonora, mai invasiva e spesso caratterizzata solamente dagli effetti sonori ambientali (ottima la qualità delle campionature). Sorpresa delle sorprese, i dialoghi che caratterizzano le frequenti cut-scene sono recitati magistralmente.
Caratteristiche:
* trama profonda e avvincente;
* ambientazioni interne ed esterne splendidamente realizzate;
* un'ampia varietà di armi e poteri sovrannaturali;
* teletrasporto e telecinesi per interagire con l'ambiente di gioco e superare gli ostacoli;
* IA evoluta;
* Motore Ageia PhysX.