La febbre americana del politically correct contagia anche le macchine. Con una e-mail ufficiale, la Contea di Los Angeles ha suggerito ai fornitori di hardware di eliminare dai loro prodotti le etichette con la denominazione master/slave. I termini, traducibili come padrone/schiavo, familiari agli appassionati del sadomaso, sono tradizionalmente usati nell’industria informatica per descrivere le gerarchie tra le componenti periferiche dei computer. A far scattare la molla antidiscriminazione il ricorso di un dipendente di colore all'Ufficio delle pari opportunità della Contea. Le diciture master e slave su un videoregistratore avevano evocato nell’uomo il passato schiavista degli Stati Uniti. Così i funzionari hanno reagito: «Date le differenze culturali presenti nella Contea di Los Angeles riteniamo inaccettabili queste etichette». La protesta dei rivenditori non si è fatta attendere ma, assicura la Contea, alcuni si sono detti pronti ad accogliere l’invito. Intanto, l’Ufficio per le affermative actions dell’amministrazione losangelina ha avviato una ricerca di termini alternativi. I risultati potrebbero tornare utili a Bill Gates, anche lui alle prese con una patata bollente politicamente scorretta: la corporation di Seattle ha annunciato con disappunto che l’ultima versione del software Office contiene un carattere raffigurante due svastiche. La gaffe, si giustificano gli imbarazzati manager della Microsoft, deriva dall’uso di un set di caratteri giapponesi. Per rimediare la società ha messo on line sul suo sito una utitity che rimuove «l’inaccettabile simbolo».
fonte:Dweb