AICA: un futuro di byte per tutti parte dalla scuola
E' stato presentato in occasione di un convegno tenutosi a Roma, il rapporto
dell'Osservatorio su Formazione e Certificazioni ICT, nato nel 2001 dalla
collaborazione tra AICA (Associazione Italiana per l'Informatica ed il Calcolo
Automatico), Fondazione CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane)
e CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per
l'Informatica).
Per la prima volta, quest'anno, la ricerca, originariamente limitata alla
Università, si è estesa alle Scuole Secondarie di Secondo Grado,
a partire da un campione di 500 Istituti di 3 Regioni (Lazio, Lombardia e
Puglia) per un totale di 145.000 studenti.
Scopo dell'Osservatorio è indagare, con cadenza annuale, la diffusione
dell'insegnamento informatico e delle relative certificazioni, in particolare
ECDL, nel mondo della formazione istituzionale.
L'informatica nelle scuole italiane è insegnata in quattro diverse
modalità
-
insegnamento curricolare
-
insegnamento curricolare aggiuntivo nelle classi del
triennio
-
attività extra curricolare gratuita e
facoltativa,
-
attività extra curricolare a pagamento e
facoltativa.
Nel campione di scuole considerate, l'insegnamento dell'informatica è
presente nel 50% dei casi, ed è per lo più a carattere facoltativo come avviene
per la musica, il teatro o la lingua straniera.
Anche là dove l'insegnamento esiste, esso non raggiunge tutte le classi,
ma solo il 50% di esse.
Per quanto riguarda l'infrastruttura tecnologica la situazione è di 1 PC
ogni 5 studenti contro una media nazionale di 1 a 10.
In prevalenza, l'argomento della formazione è costituito dalle
applicazioni di ufficio e dagli strumenti di accesso e di navigazione su web
approfonditi secondo il sillabo della certificazione ECDL.
Sono presenti anche, seppure per percentuali ridotte, insegnamenti
specialisti quali la ECDL-CAD o la programmazione.
Tralasciando gli insegnamenti specifici legati al curriculum di studi,
emerge una varietà di elementi riguardo ai contenuti della formazione
informatica nelle scuole. Ad esempio, esaminando la situazione delle scuole in
cui l'informatica è proposta come formazione aggiuntiva gratuita,
si osserva una netta prevalenza di insegnamento relativo ai pacchetti
applicativi di produttività individuale (88% delle scuole) e a internet e
utilizzo degli strumenti di navigazione (84% delle scuole). Seguono gli
insegnamenti sulla struttura dell'elaboratore (63% delle scuole), altre
tematiche specifiche, quali, ad esempio lo studio di programmi CAD (33%) e
infine i linguaggi di programmazione. Si tratta quindi di una formazione
prevalentemente di base e operativa.
Le certificazioni informatiche nelle scuole e il punto di
vista degli studenti
Il 73% delle scuole che insegnano informatica hanno
sviluppato attività specifiche mirate all'acquisizione di una certificazione
informatica: in larghissima misura finalizzate all'acquisizione della Patente
Europea del Computer nella sua modalità FULL, la più completa. Oltre tre quinti
delle scuole fanno precedere attività specifiche di formazione organizzate dalla
scuola per preparare gli allievi alla certificazione.
L'indagine sulle scuole è stata affiancata da un questionario proposto a
un campione di 201 studenti rappresentativo di quanti hanno conseguito una
certificazione informatica presso una scuola di secondo grado classificata come
Test Center ECDL, composto, per la quasi totalità, da studenti che hanno
ottenuto una certificazione ECDL FULL.
Analizzando le motivazione addotte dagli studenti, si nota che la
certificazione è considerata soprattutto un importante valore aggiunto per il
proprio futuro educativo o professionale e solo in seconda battuta uno strumento
per acquisire formazione informatica in quanto tale. Tre quarti degli studenti
intervistati ha valutato come utili le competenze acquisite attraverso il
percorso ECDL ai fini della propria carriera scolastica.
"La buona notizia che viene da questo osservatorio è che le scuole più
determinate si sono da tempo avviate sulla strada della formazione e della
certificazione ECDL" commenta Giulio Occhini, Direttore di AICA. "Meno
buona è la notizia che sono ancora poche e che, anche dove si fanno corsi, sono
limitati ad alcune classi e non sono estesi a tutti gli studenti".
La ricerca completa è disponibile a questo indirizzo web
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