Telefoni: decisione dell'Agcom più veloce il cambio di operatore
Sarà possibile cambiare operatore fisso in tempi più rapidi: in massimo
dieci giorni, a partire dal primo novembre e poi in cinque dal primo
marzo 2010, contro gli attuali 20 giorni. È il frutto di una delibera
varata oggi dall'Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) e
fortemente voluta dalle associazioni dei consumatori. Lo scopo è
semplificare la vita degli utenti che vogliono cambiare linea alla
ricerca di servizi o tariffe migliori.
In particolare i consumatori
lamentavano un problema che ora la delibera affronta: abbandonare
Telecom Italia è semplice e veloce (bastano 8 giorni), mentre il
percorso inverso è molto più lungo e macchinoso, durando fino a 20
giorni. Fastweb e Wind hanno chiesto ad Agcom di mantenere
quest'asimmetria, per favorire la concorrenza, visto che adesso il
mercato è concentrato nelle mani di Telecom Italia. Ha una quota di
mercato record in Europa, sulla telefonia fissa. Tempi lunghi di
migrazione di fatto scoraggiano il ritorno a Telecom Italia e inoltre
consentono all'operatore di fare "retention", cioè di chiamare l'utente
per convincerlo a restare.
Agcom però ha deciso di mettere in secondo piano queste
considerazioni e abbracciare le richieste dei consumatori. Il taglio
dei tempi- che vale per i passaggi a/da qualsiasi operatore fisso/Adsl-
inaugura la seconda fase della battaglia per semplificare le
migrazioni.
Nella prima fase ha introdotto il codice di migrazione, per rendere più fluidi e rapidi
i cambi, imponendo inoltre tempi certi per la procedura. Il codice di
migrazione (che serve per tutti i cambi operatore eccetto che per
abbandonare Telecom) è stata una novità sofferta. Risultava che molti
utenti faticavano a ottenerlo dal proprio operatore e quindi non
riuscivano ad abbandonarlo con facilità. Di conseguenza, Agcom di
recente ha imposto agli operatori di pubblicare il codice in bolletta.
Oggi inoltre avvia un procedimento per investigare sui casi in cui gli
utenti hanno avuto difficoltà nell'abbandonare il proprio operatore
alternativo a Telecom.
Ultimo problema connesso al cambio: se in
certi casi è troppo difficile, in altri è indesiderato. Ad Agcom
risultano ancora esempi di attivazioni non richieste, molto seccanti
per l'utente. Si trova di colpo staccato dal proprio operatore e
connesso a un altro, per la linea telefonica e/o l'Adsl. Ed è una
fatica sbrogliare la matassa e tornare dal proprio operatore: deve
chiederne di nuovo l'attivazione (con relativi costi). E fare battaglia
per non pagare i costi di disdetta della nuova linea, mai richiesta.
Contro questo problema, Agcom oggi annuncia due novità. Dal primo
marzo, ogni utente avrà un codice pin segreto, una specie di password,
e dovrà rivelarla all'operatore subentrante. Senza pin, quest'ultimo
non potrà attivare la linea.
Altroconsumo non è d'accordo: teme che
il pin renda più burocratico il passaggio. Sostiene che per risolvere
il problema basterebbero multe pesanti per gli operatori che attivano
linee senza permesso.
La seconda novità è l'obbligo per questi ultimi a
ripristinare a proprie spese la situazione iniziale (eventualmente
sobbarcandosi i costi di ri-attivazione della linea con il precedente
operatore).
Tags: telefonia