Alle conseguenze della guerra bisognava pensarci prima di attaccare . Questa faida così sanguinosa, che si confonde tra le azioni di guerriglia contro le forze della coalizione, è un prodotto successivo all'attacco. Prima, seppur soffocata nell'oscurantismo della dittatura, questa faida non aveva queste conseguenze così pesanti, così come non esistevano attentati suicidi e attacchi ai civili. Ma, ripeto, è tristissimo dover rimpiangere una dittatura.
Inoltre, a mio parere, il vaso è ormai scoperchiato. Non è che gli Stati Uniti, visti allo stesso tempo come causa scatenante e tampone della violenza tra sunniti e sciiti, potranno rimanere lì per sempre. Magari non sarà fra otto mesi, forse nemmeno fra un anno, ma prima o poi dovranno andarsene. Se il governo iracheno non saprà mantenere le redini (come appare già chiaro), a mio parere scoppierà il caos, in modo peggiore rispetto ad ora. E, se prevarranno i fondamentalisti sciiti (oltre il 60% della popolazione), non escludo l'instaurazione di una nuova Repubblica islamica. In quel caso, con la guerra del 2003 si sarebbe ottenuto esattamente l'effetto contrario a quello sperato. Ecco perchè ritengo che le azioni militari, specie quelle preventive, provochino solo danni.