
Sostengo ormai da molto, che prima di credere ad un fattore politico le persone devono trovare un modus vivendi comune, che non dia negatività ad una o l'altra parte; solo dopo si potrò iniziare a parlare di politica e più tardi (in caso) farla. Sino ad oggi hanno fatto il contrario sempre però con attinenza (troppa) al "divide et impera" che serve a spaccare la nazione in varie parti per poterle meglio "amministrare".
Qui abbiamo dimostrato che non conosciamo la tendenza politica dell'uno o dell'altro, però la conclusione logica è di entrambi ed è uguale, (visto che siamo in 2 a mandare avanti il thread...) dato che ci sono punti comuni condivisi.