Sta a vedere che il nuovo slogan della sinistra sarà che grasso è bello. Ne ha avuti tanti di slogan e forse sente il bisogno di lanciarne uno nuovo. Invero, l'iniziativa giunge dal lontano Messico, dove ieri il capo dei guerriglieri di sinistra, il leggendario Subcomandante Marcos, ha preannunziato una ripresa delle offensive contro il governo con un nuovo programma:
Esso contiene, oltre al resto, la condanna di tutte le diete dimagranti che, secondo Marcos, sarebbero proprie della destra reazionaria. Per lui sinistra significa natura, spontaneità, disinibizione. Quindi, se vuoi essere uomo di sinistra, attieniti alla natura, mangia come vuoi e quanto vuoi. Chi ha detto che la bellezza debba coniugarsi con la magrezza?
Tutti i gusti sono gusti, e se la sinistra si avviasse a valorizzare la pinguedine di per sé non ci sarebbe nulla di male. Ma sostenerla per un rispetto della natura e un'esaltazione dei prodotti della terra è cosa che fa rabbrividire, se appena uno pensa che questo era stato lo slogan proprio dell'incipiente nazismo nella Germania degli anni Trenta. In tedesco quello slogan suonava Blut und Bo-den, "sangue e terra", e in Italia potrebbe anche essere la parola d'ordine dei Verdi e degli ambientalisti in genere: l'uomo sano dovrebbe aprirsi senza remore ai frutti della terra.
L'equivoco non è casuale: si comincia con l'esaltare la naturalezza della terra e dei suoi prodotti e si finisce col dare l'assalto ai simboli della civilizzazione, come è avvenuto duranti fattacci del G8 di Genova.
Può sembrare un paradosso, e tuttavia è una realtà non del tutto assente anche dal panorama italiano. L'ideale verde può entusiasmare la vecchietta che cura amorevolmente il suo canarino, ma questa non immagina che i suoi sostenitori passeranno poi dal canarino alle manifestazioni di piazza contro la globalizzazione e gli ideali di una vita pianificata razionalmente. Certo Marcos non può farci paura, non fosse che per la lontananza che ci separa dal Messico. E non dovrebbe farcene neppure chi sogna l'ideale di un'umanità sovrappeso, purché le generazioni che volessero realizzarlo non si mettano a seguire le orme di Agnoletto.
A ben pensarci questa svolta negli ideali della sinistra non sarebbe neppure infondata. In altri tempi infatti dipingeva gli uomini di destra come ricchi e oziosi, e quindi inevitabilmente tendenti all'obesità, ma oggi il potere di fatto è passato nelle mani della sinistra: è a sinistra che si trovano i poteri forti e i capitali. Può essere quindi conseguente che anche il loro ideale si adatti alla nuova situazione e che il prototipo del rivoluzionario possa presentarsi anche con la pancetta.
Ciò poi si accorderebbe con il materialismo di origine marxista e tuttora diffuso negli ambieìiti di sinistra. Presso di essi non è ancora scomparso il vecchio principio di Ludwig Feuerbach, secondo cui l'uomo è ciò che mangia.