"Conquisteremo Roma come promesso dal Profeta": è questa la minaccia lanciata dal Consiglio dei Mujahidin, sigla della guerriglia irachena al cui interno è confluita la cellula locale di al-Qaeda, in un comunicato diffuso oggi sul Web.
Secondo il gruppo terroristico iracheno, che con questa nota ha voluto commentare le polemiche scatenate dalle parole di Joseph Ratzinger sull'Islam, ci sarebbe un nesso tra la guerra americana all'Iraq e le posizioni della Santa Sede. "Dopo che il portatore della bandiera crociata, lo sciocco Bush, ha annunciato la nuova campagna crociata contro l'Islam iniziando l'invasione dell'Afghanistan e dell'Iraq - si legge nel comunicato - eccolo il servo della croce, il Papa del Vaticano, che come Bush attacca l'Islam e offende il profeta nel suo discorso sul Jihad".
Secondo il gruppo fondato da Abu Musab al-Zarqawi, ucciso a giugno in Iraq nel corso di un raid Usa, le recenti dichiarazioni del Papa sull'Islam servirebbero a tenere alto il morale dei soldati impegnati nei Paesi islamici. "Queste dichiarazioni vengono nel periodo in cui è in corso la guerra crociata dichiarata da Bush e servono a tenere alto il morale degli eserciti crociati". Il comunicato si conclude con le minacce contro l'Occidente, di cui Roma è la capitale simbolica dal momento che è la città che ospita il Vaticano. "Diciamo ai servi della croce: voi siete romani e avete un appuntamento con la sconfitta che vedrete un giorno in Iraq e in Afghanistan e in Cecenia e in altri luoghi. Il nostro appuntamento è con la vittoria e il martirio per realizzare il califfato dove regnerà la parola di Allah e distruggeremo la croce e butteremo il vino e vi imporremo la Jizia (tassa, ndr) e non potrete che accettare l'Islam o la spada. I musulmani conquisteranno Roma come ha promesso l'inviato di Allah e così come abbiamo già conquistato Costantinopoli in passato".
Una condanna a morte per il Pontefice è inoltre stata formulata in una fatwa (editto religioso) che da domenica pomeriggio circola negli ambienti integralisti palestinesi e che condanna Joseph Ratzinger per aver recato offesa al profeta Maometto. Anche se il nome dell'autore della sedicente fatwa non è noto, ambienti palestinesi ben informati hanno assicurato ad AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL che si tratta di un esponente religioso molto noto, che fino a poco tempo fa ricopriva una carica importante in un Paese arabo. Le autorità palestinesi assicurano che malgrado il profondo rammarico espresso ieri a Castelgandolfo dal Pontefice, le correnti islamiche radicali utilizzeranno le affermazioni di Benedetto XVI per istigare le masse arabe e islamiche contro l'Occidente e la Chiesa cattolica. La preoccupazione palestinese è condivisa anche dagli esperti della sicurezza israeliani.
Nella foto proteste in Indonesia contro Benedetto XVI (Reuters)Mentre per quanto riguarda le reazioni europee oggi a Bruxelles Johannes Laitenberger, portavoce del presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, ha detto che ''generalmente parlando, per la Commissione ogni reazione deve essere basata su quello che è stato realmente detto e non su citazioni prese talvolta deliberatamente fuori contesto. Reazioni sproporzionate e contrarie alla libertà d'espressione sono inaccettabili''. Laitenberger ha ribadito che per la Commissione Europea ''il rispetto della libertà di parola è una pietra angolare dell'ordinamento europeo, così come la libertà e il rispetto di tutte le religioni e le credenze, siano esse la cristianità, l'islam, il giudaismo, il buddhismo o il laicismo'