ROMA (Reuters) - In una serie di colloqui avuti questa mattina con leader politici, il vice premier Francesco Rutelli, ha espresso una sorta di ultimatum alla sinistra radicale sui temi di politica estera.
Secondo quanto riferisce una fonte politica il leader della Margherita avrebbe espresso la sua irritazione dicendo che "la misura è stata superata".
Rutelli ha anche espresso "totale solidarietà" a Romano Prodi che ha deciso di non opporsi all'allargamento della base americana di Vicenza nonostante il parere contrario della sinistra radicale.
"Sulla politica estera, sul multilateralismo, sui rapporti atlantici non si arretra di un millimetro. Dopo che il premier ha sciolto il nodo della base di Vicenza ed ha confermato la linea coerente e innovativa dell'Italia sull'Afghanistan, la maggioranza deve solo sostenere il premier", ha spiegato ai suoi interlocutori il vicepremier.
Ieri il Senato ha approvato un ordine del giorno dell'opposizione a favore dell'allargamento della base di Vicenza. Il sospetto è che all'esito del voto abbiano contribuito i moderati della maggioranza irritati dalle resistenze degli alleati più radicali.
L'evento ha rinnovato i timori del Quirinale per la mancanza di compattezza della maggioranza sulla politica estera anche in vista del prossimo voto per la conversione in legge del decreto di rifinanziamento della missione in Afghanistan.
"Se è stato un campanello d'allarme, è chiaro che deve essere l'ultimo, Una linea unilateralista e minoritaria non appartiene al governo della Repubblica", ha aggiunto Rutelli.
"La linea internazionale del Paese è il cuore dell'intesa di governo. Così è per le missioni all'estero - anche quando le si chiude, come in Iraq - per le alleanze militari e le loro implicazioni operative, per il profilo di crescente impegno ed autorevolezza nazionale, che deve avere ed avrà il sostegno di tutta la maggioranza", ha detto Rutelli secondo la fonte.