di Aragorn il 06 apr 2007, 19:41
MILANO - Il presidente di Telecom Italia, Guido Rossi, ha rassegnato le dimissioni da presidente e consigliere del Cda. Lo rende noto la società con una nota.
La decisone del numero uno della compagnia telefonica è arrivata dopo che Pirelli, azionista di maggioranza di Olimpia, la società che detiene la quota di controllo, aveva depennato il nome di Rossi dalla lista dei candidati ad amministrare la società in previsione dell'assemblea del 16 aprile prossimo.
Guido Rossi, alla guida di Telecom da circa 200 giorni, «ha rassegnato le dimissioni, con effetto immediato, dalle cariche di presidente e consigliere», si legge. L'assemblea del 16 aprile dovrebbe essere presieduta dal vice presidente esecutivo Carlo Buora che guiderà il gruppo in questi 10 giorni prima della riunione dei soci che nominerà il nuovo consiglio di amministrazione. Guido Rossi era stato nominato il 15 settembre scorso quando, nel corso di un cda straordinario convocato a sorpresa, Marco Tronchetti Provera aveva rassegnato le dimissioni da presidente.
Intanto le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil proclamano lo stato di agitazione in tutto il gruppo Telecom e annunciano per i primi giorni dopo la pausa pasquale un'assemblea nazionale dei quadri e dei delegati. «Per noi Telecom è un impresa-paese, strategica per l'oggi e per il domani dell'Italia e non può essere ceduta ad operatori stranieri» dicono le organizzazioni sindacali che chiedono quindi di «garantire l'unitarietà dell'azienda». Per Cgil, Cisl e Uil occorre inoltre difendere l'occupazione e le professionalità di più di 80mila lavoratori, garantendo ulteriore crescita e sviluppo a tutte le attività del gruppo Telecom. «La rete è un asset strategico per i cittadini, le imprese, l'intero sistema nazionale, elemento fondamentale per ulteriori sviluppi dell'intero settore dell'Ict» dicono ancora i sindacati che chiedono quindi un piano industriale che garantisca la competitività dell'azienda e la «crescita di un sistema più avanzato di telecomunicazioni fatto di maggiore innovazione e di nuove tecnologie». «Tutti - concludono Cgil, Cisl e Uil - sono chiamati a fare la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilità: governo, istituzioni, azienda. Per questo chiamiamo alla mobilitazione le lavoratrici ed i lavoratori di Telecom per assicurare un futuro all'azienda e al nostro Paese».
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»