di Aragorn il 27 mag 2007, 20:04
luxuria Mosca, 27 maggio 2007 - Sono in corso "contatti con la Farnesina e l`ambasciata italiana a Mosca" dopo i fermi da parte della polizia moscovita di Marco Cappato, Nikolai Alexeiev, nikolay Kramov e Ottavio Marzocchi e l'aggressione alla deputata di rifondazione comunista Vladimir Luxuria. Lo riferisce in una nota l'ufficio stanmpa dei Radicali italiani.
"Questa mattina alle ore 10.15 ora italiana, a Mosca, davanti alla sede ufficiale del Sindaco di Mosca, sulla Via Tverskaja, - si legge in una nota dei Radicali italiani - sono stati aggrediti e malmenati da gruppi di naziskin, e poi dalla polizia che li ha arrestati, gli esponenti radicali Marco Cappato, deputato europeo; Nikolai Alexeiev, radicale russo e Coordinatore del Gay Pride di Mosca; Nikolay Kramov, rappresentante dei radicali a Mosca; Ottavio Marzocchi, radicale e funzionario al Parlamento Europeo".
La delegazione radicale, insieme a parlamentari europei di altri gruppi, tra gli altri la deputata Vladimir Luxuria di Rifondazione comunista, voleva consegnare al Sindaco di Mosca una lettera firmata da 50 parlamentari europei e italiani dopo che era stato vietato il Gay pride.
Sono stati poi rilasciati l'europarlamentare Marco Cappato e il funzionario del gruppo dei Liberali al Parlamento europeo e militante dei Radicali, Ottavio Marzocchi, dopo l'odierno fermo oggi a Mosca. L'accusa formale "di aver attraversato la strada dove non si poteva" è stata respinta da Cappato, che spiega: "Ho dichiarato che stavo difendendo un amico aggredito e non tutelato dalle forze dell'ordine".
IL RACCONTO DI LUXURIA
"Già quando siamo usciti dall'albergo abbiamo trovato un nutrito gruppo di poliziotti come 'comitato d'accoglienzà, che ci ha fatto controllo documenti. E quando siamo arrivati di fronte al municipio di Mosca, senza uno striscione o una bandiera, gli ultranazionalisti e gli ortodossi infiltrati in mezzo ai giornalisti, ci hanno tirato le uova. È evidente che c'è stata la pressione del sindaco per spaventarci e per non far avere luogo alla manifestazione". Lo ha dichiarato il deputato di Rifondazione comunista, Vladimir Luxuria, raccontando quanto successo a Mosca questa mattina.
"L'organizzatore del Pride - ha aggiunto - era stato preso dalla milizia che lo voleva portare sul camion: ho cercato di evitarlo e sono stata spintonata. La polizia ci ha detto che voleva portarci via perchè voleva proteggerci; ma mentre ci tiravano le uova e, ad alcuni, anche i sassi, la polizia non faceva nulla e rideva. Sono stata rassicurata dall'ambasciata italiana che Marco Cappato, che era stato portato via, è stato lasciato libero".
"Il nostro intento - ha spiegato il deputato di Rifondazione comunista - era solo quello di consegnare una lettera al sindaco di Mosca, sottoscritta da diversi europarlamentari, in cui si ricordava che l'articolo 11 della Convenzione europea dei diritti umani, sottoscritta anche dalla Russia, enuncia il diritto di manifestare il proprio pensiero. Tuttavia, preannuncio un'interrogazione parlamentare: tra un mese ci sarà l'incontro tra il governo italo-russo, e in quell'occasione voglio che la questione dei diritti umani sia posta in maniera risoluta".
IL RACCONTO DI CAPPATO
"Mi trovo in una cella all'interno di una camionetta della polizia. Siamo qui con alcuni militanti dei diritti civili in Russia". Così Marco Cappato, in diretta ai microfoni di RadioRadicale, collegato di nascosto con un telefono cellulare. "Alla fine l'autorizzazione della manifestazione non era arrivata, ma noi volevamo solo consegnare una lettera al sindaco di Mosca - ha spiegato l'europarlamentare radicale - il cordone della polizia chiudeva i manifestanti senza però proteggerci da alcuni contromanifestanti che gridavano e si lanciavano contro di noi, lanciandoci oggetti e uova".
"Ho personalmente visto anche alcuni di questi contromanifestanti che, prima di venire a lanciare dell'acqua, hanno parlato con i poliziotti che ci avrebbero dovuto difendere. Uno di loro ha cominciatoa tirare calci ad Ottavio Marzocchi, ed è allora che ho iniziato a urlare in inglese, chiedendo perchè la polizia non ci difendesse. Tempo cinque secondi e sono stato trascinato via da agenti in tenuta antisommossa".
Poco dopo lo stesso Ottavio Marzocchi, anche lui dirigente del Partito Radicale Nonviolento, funzionario del gruppo Liberale (ALDE) presso il Parlamento Europeo, è stato caricato. "Ora devo chiudere, hanno aperto il furgone", così si è chiuso il collegamento di fortunam in diretta ai microfonidi Radio Radicale.
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»