di Aragorn il 13 set 2007, 14:31
L’Enel: l’Italia rischia un inverno al freddo e al buio. Per colpa del governo
L’inverno è (quasi) alle porte e prima ancora del freddo si affaccia il rischio black-out energetico. A lanciare l’allarme è stato ieri Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, che ha spiegato: “Rischiamo ancora di rimanere al freddo e al buio, siamo più fragili di due anni fa”. L’accenno è al 2005, quando il rifornimento di gas per le centrali italiane fu messo in seria difficoltà dallo scontro tra Russia e Ucraina, che vide contrapposte Mosca e Kiev sulla questione della gestione dei gasdotti. Ma appunto, secondo Conti, per quest’anno la situazione che si prospetta è anche più grave. Colpa, secondo l’ad di Enel, dell’aumento della richiesta di energia elettrica (dovuta a un aumento dei consumi e conseguente innalzamento del fabbisogno nazionale) e del Governo, che avrebbe diminuito le risorse di carburante stoccate nei depositi italiani. Il ministero dell’Ambiente, infatti, avrebbe deciso una riduzione delle riserve di circa cinquecento milioni di metri cubi di metano, che non sarà possibile riacquistare prima dell’inverno. A un costo, tra l’altro, ben superiore agli anni scorsi: il prezzo del gas sarà sempre più legato a quello del petrolio, che negli ultimi mesi è salito incessantemente e non accenna a diminuire. Ma il titolare del dicastero, Alfonso Pecoraro Scanio, replica a stretto giro di posta: “Non c’è stata alcuna riduzione negli impianti di stoccaggio ed è bene non fare facili allarmismi. Il ministero, anzi, è impegnato a promuovere le fonti rinnovabili di energia, il consumo intelligente e la lotta agli sprechi”.
Preoccupato per la situazione che si potrà creare con l’arrivo del freddo è invece il ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani, che ammette: gli investimenti previsti e l’ammodernamento degli impianti non sono stati rispettati, e oggi “siamo abbastanza nei guai dal punto di vista della sicurezza del sistema energetico”. Un sistema che, a detta dei vertici dell’Enel, potrebbe essere rimesso in sesto da un utilizzo massiccio dei rigassificatori, impianti che riportano allo stato gassoso il metano trasformato in liquido per comodità di trasporto. Ma alla promessa del Governo di realizzarne quattro in Italia nei prossimi anni per ora non c’è stato alcun seguito.
Intanto sul discorso di Conti piovono le critiche dei Verdi e degli ambientalisti, che vedono nell’allarme lanciato ieri una velata richiesta per poter utilizzare su larga scala, per la produzione di energia elettrica, il carbone, minerale ad alto potenziale ma altrettanto inquinante.
E che, per di più, è stato bandito dal Protocollo di Kyoto, l’accordo mondiale sulla diminuzione delle emissioni di gas serra nell’atmosfera.
fonte panorama
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»