L’antiamericanismo è un vizio dannoso, accorcia le distanze politiche: destra e sinistra sul fronte anti yankee sovente si trovano a combattere con gli stessi fuciletti. Non ci credete? Beh, la beffa più bella stava ieri sulle prime pagine di due quotidiani. Il primo, il grande Corrierone della Sera che esibiva il mai stanco filosofo del pensiero debole ma dai pregiudizi d’acciaio, Gianni Vattimo. Il secondo, un po’ più defilato, sull’Eco di Bergamo, quotidiano molto vicino alla Curia e a Confindustria orobiche, con un editoriale di Franco Cardini, illustre studioso e tra le menti più raffinate della destra cattolica. Vattimo, di solito fine affabulatore, questa volta va giù grezzo. Il tema è: chi manovra la rivolta tibetana contro la brava Cina comunista? L’occasione per schierarsi al filosofo, ex ds ora marxista senza partito, gliela offre tal Domenico Losurdo, storico dell’Università di Urbino e fans di Rifondazione comunista. L’esimio ha lanciato su internet un appello a favore dei diritti dei governanti di Pechino, a suo dire, “sotto attacco dell’Occidente”: una “campagna anti cinese dai connotati razzisti” (sic). Losurdo ha messo in rete l’appello e finora a firmarlo è il solo Gianni filosofo Vattimo. Il messaggio è ciò che di più divertente poteva uscire dall’immaginazione comunista, se non ci fosse di mezzo la tragedia di un popolo. La tesi è questa: i monaci del Tibet vogliono invadere la Cina.
La tesi di Franco Cardini è invece meno rozza e un tantino più complicata. Gli Usa hanno un debito di quasi 40 miliardi di dollari, un terzo lo deve a Pechino: 24 miliardi di miliardi di vecchie lire. Conclusione: “Criminalizzare i creditori è facile, specie se i creditori sono in effetti un po’ cattivi. Ma scandalizzarsi può essere un buon modo per cercare di non pagare i debiti o ricevere un sensibile sconto. La riabilitazione internazionale, l’indulgenza della società civile del mondo in cambio d’un alleggerimento della somma dovuta: converrebbe a tutti, no?” Capito il ragionamento: il solito cattivone Bush avrebbe orchestrato (con l’aiuto della stampa internazionale, dice Vattimo) la rivolta mondiale contro i cinesi e le Olimpiadi delle manette solo per tirare sul prezzo e farsi fare lo sconto. Piuttosto che gioire per il fatto che il simbolo olimpico è diventato la torcia delle protesta mondiale per l’oppressione della libertà religiosa e politica in Tibet, prendono le parti del carnefice. Forse Cardini e Vattimo non hanno visto i katanga blu né i monaci uccisi, ma si sa, certi intellettuali non sopportano che i fatti contraddicano testardamente le loro fantasie.