di takion il 07 feb 2009, 00:18
Da parte mia penso che: la persona in completo stato vegetativo porta avanti una pseudo-vita, questo si può analizzare come con chi è malato di sla (ho avuto una bellissima amica ex indossatrice, morta lo scorso anno per sla); un malato di sla è capace di farsi capire e può "parlare"; oggi poi, c'è un computer che simula la voce umana.
La persona in tale stato (non sla) va curata per quanto sia possibile, anche per farle riprendere in caso conoscenza, ma in seguito è inutile accanirsi, perché diviene solo esperimento. Se non si conosce il danno intero, come si può procedere? Nel caso di Eluana manca una parte di cervello (perso nell'incidente), forse la parte adibita alla vita "esteriore", quella dei contatti, degli affetti ed altro e pertanto la persona diviene appunto come un vegetale. Qui fisserei un tetto massimo di 2 anni di cure e ricerche dopo i quali concederei l'eutanasia. Mettetevi un attimo nei panni del padre: angoscia, timori, insonnie, spese enormi, illusioni e tanto altro che non sto ad elencarvi; anche la vostra immaginazione non può arrivare a tanto...
Inoltre: credo che i genitori siano gli unici a poter esprimere cosa avrebbe fatto la figlia, e non una manata di persone che mai l'hanno vista e neppure sanno chi sia. Quelli fanno tutto per interesse personale, e per depistare molto altro di scomodo usando lei come loro cavallo di battaglia. Chi viene approvato, vince.
Che schifo!
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
(Conte Leo N. Tolstoy)