ROMA - Nuove regole in arrivo per gli scioperi nei trasporti: indire una giornata di protesta capace di bloccare bus, treni e aerei sarà più difficile e, soprattutto, in alcuni settori sarà addirittura richiesta un'adesione individuale preventiva da parte del singolo lavoratore che intende incrociare le braccia. Il governo è infatti al lavoro su un progetto di riforma della regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi di trasporto che dovrebbe arrivare venerdì in consiglio dei ministri. E, se la bozza dello schema del ddl delega di riforma verrà confermata, sono molte le novità che arriveranno per regolamentare nel settore il diritto di sciopero, a partire dall' obbligarietà del cosiddetto sciopero virtuale. Tra le novità in arrivo è prevista anche una stretta sulla rappresentatatività dei sindacati che possono proclamare un'astensione dal lavoro, con la previsione di un referendum consultivo prima degli scioperi indetti dalle organizzazioni più piccole. Ma, soprattutto, è previsto che in alcuni servizi vi sia un'adesione preventiva del singolo lavoratore che intende scioperare.
Un obbligo che non piace per niente ai sindacati, i quali promuovono invece lo sciopero virtuale, a patto che preveda penalità anche per le aziende. "C'é una cosa che non ci sembra molto utile, quella del preavviso individuale dell'adesione allo sciopero, mentre c'é una cosa che potrebbe essere molto interessante, che noi sosteniamo da molti anni, cioé quella dello sciopero virtuale" dice il segretario della Uil, Luigi Angeletti. Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni conferma la disponibilità alla riforma del diritto di sciopero, ma solo nel sistema dei trasporti e invita il governo "a non andare oltre". Anche l'Ugl approva: "Se è solo per il trasporto va bene e credo che tutte le organizzazioni sindacali daranno serenamente il loro contributo" dice il segretario Renata Polverini.
Più politica, invece, la preoccupazione della Cgil: "Mi auguro che a guidare l'iniziativa del governo non sia, dopo aver favorito la rottura del sindacato, il tentativo di impedire che il dissenso possa manifestarsi" afferma il segretario confederale, Fabrizio Solari, ricordando che "legge attualmente in vigore è la più severa d'Europa". "Barricate" sono invece promesse dal segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, secondo il quale le nuove regole portano "a compimento l'attacco al lavoro e alla democrazia". Anche Italia dei Valori attacca: "In altri tempi la proposta dello sciopero virtuale sarebbe stata ritenuta semplicemente ridicola, oggi è un'altra dimostrazione della deriva autoritaria di questa maggioranza" dice il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi. L'ex ministro del lavoro, Cesare Damiano, considera "inaccettabile" la dichiarazione preventiva di adesione. In attesa di leggere il testo definitivo che potrebbe uscire dal cdm di venerdì, intanto, è sullo sciopero virtuale che si concentra di più l'attenzione anche se la bozza è ancora generica. Al momento prevede che l'istituto dello sciopero virtuale, possa essere "reso obbligatorio per determinate categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, determinino o possano determinare, in caso di astensione dal lavoro, la concreta impossibilità di erogare il servizio principale ed essenziale".
La Uil, che si dice favorevole, pensa che per attuarlo sia necessario prevedere per le aziende una penale dieci volte superiore alla perdita del salario. Novità sono infine in arrivo per arginare le conseguenze del cosiddetto effetto-annuncio in caso di scioperi proclamati e poi revocati; altre norme prevedono di regolare procedure di sciopero anche in settori di servizi "non essenziali", per evitare forme di protesta che in ogni caso influiscano sulla circolazione delle persone, altre ancora regolano gli scioperi degli autotrasportatori.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_902624209.html