Simply the best

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Messaggiodi Aragorn il 25 nov 2005, 20:49

Londra, 25 novembre 2005 - George Best ha perso la partita della vita. L'ex fuoriclasse nordirlandese si è spento oggi all'età di 59 anni nella clinica Cromwell, a Londra, dopo una lunga agonia.

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Genio e sregolatezza, ha pagato per gli stravizi che ne avevano minato gravemente la salute e avevano reso necessario nel 2002 il trapianto di fegato. George Best appartiene alla categoria dei fuoriclasse,e probabilmente sarebbero stato ancora più grande se non avesse scelto l'eccesso come sua filosofia di vita. Nasce in un povero quartiere di Belfast (Irlanda del Nord) il 22 maggio 1946 e si dedica al calcio fin da bambino. Di corporatgura esile, è difficile intravvedere in lui uno dei più ammirati assi degli anni '60.

La svolta, a 15 anni. In una partita che vede come avversari ragazzi di tre anni più grandi di lui segna due gol e impressiona gli osservatori del Manchester United. Best arriva così alla corte di Matt Busby, allenatore, manager nonchè proprietario dei «reds». George, arrivato da Belfast in traghetto insieme ad un coetaneo e suo futuro compagno di squadra, resiste un solo giorno. Molto provato a causa della giovanissima età, ha nostalgia di casa, riprende il traghetto per Belfast, dove viene raggiunto dallo stesso Busby, il quale, con grande comprensione, ma anche con grande abilità, lo convince a tornare a Manchester per provare di nuovo.

Il Manchester, nelle cui file militano Bobby Charlton e Denis Law, di lì a poco trionferà in tutta Europa. George debutta nel campionato inglese all'età di diciassette anni contro il West Bromwich. Nel 1966 partecipa alla storica vittoria nei quarti di finale di Coppa Campioni, contro il Benfica di Eusebio: dei cinque gol del Manchester United, due portano la sua firma.

Nel 1965 e nel 1967 vince il campionato inglese. Il 29 maggio 1968 di nuovo contro il Benfica, gioca la finale di Coppa Campioni e conquista Wembley: sigla una doppietta e contribuisce al risultato finale di 4-1.

La fama di Best è quella di un' icona pop': verrà soprannominato il 'quinto Beatles, lungo il corso di tutti gli anni '60, anni nei quali i giovani amano soprattutto esibirsi con stravaganti tipi di acconciature e muoversi all'interno del sistema con atteggiamenti anticonformisti. George Best in campo è uno straordinario prim'attore, un assoluto domatore della folla, e sembra in grado di vincere le partite da solo.

In quegli anni probabilmente solo Pelè gli è superiore, anche se quest'ultimo nel 1966 dichiarerà: 'George Best è il più grande giocatore del Mondo. Il fuoriclasse nordirlandese raggiunge l'apice del successo e della notorietà vincendo il Pallone d'Oro alla fine del 1968, suo anno d'oro, nonchè anno simbolico per tutto il mondo, caratterizzato dalle note rivolte studentesche e da una scena musicale ribollente. Poi, comincia la sua parabola discendente.

Inizia un periodo di dedizione alle sue passioni 'alternativè: l'alcol, le donne (tra le sue numerose compagne vi sono due Miss Universo ), il denaro e gli eccessi in genere. Dopo 13 anni di militanza calcistica, dopo l'ennesimo allenamento saltato, dopo l'ennesima furibonda lite con l'allenatore di turno, George Best lascia il Manchester United nel gennaio del 1974. L'ultima volta che George Best vede l'Old Trafford è costretto suo malgrado ad osservarlo dalla panchina. A fine partita imbocca gli spogliatoi, sconsolato, smarrito, piangente, ombra di se stesso e dei suoi eccessi. Varcata quella soglia George Best non sarebbe più tornato indietro.

A 28 anni lascia l'inghilterra, approdando al 'soccer' nordamericano, con l'intenzione di esplorare i nuovi orizzonti calcistici dei multimilionari USA. Di lui si ricorda la storica impresa in cui segnò sei gol in un solo match, contro il Northampton (FA Cup). Dopo Miss Mondo, colossali bevute di birra, migliaia di sterline sparse in un letto, ricoveri, periodi di smarrimento, addirittura la prigione (nel 1984, per offesa a pubblico ufficiale e stato di ubriachezza mentre era alla guida) ed una successiva rinascita, questa volta come commentatore d'eccezione per un popolare canale sportivo in Inghilterra, nel 2002 all'età di 56 anni, Best subisce un trapianto di fegato poichè l'alcol aveva ridotto le funzioni del suo organo al 20 per cento.

All'inizio del mese scorso George Best viene ricoverato presso la clinica londinese Cromwell: le sue condizioni sono stabili ma costantemente critiche. All'inizio di novembre l'ex calciatore chiede al suo agente e amico di ritrarre in alcuni scatti fotografici la sua pessima condizione: Best con questa richiesta vuole dare un messaggio chiaro e forte ai giovani, come monito sui pericoli dell'alcol. Un autorevole giornalista sportivo inglese scrive: 'Ci sono due modi per ricordare George Best: il primo vi causerà rabbia, rimorso, dolore per non aver visto questo immenso giocatore esprimere tutto il suo formidabile ed inarrivabile talento; la seconda vi porterà gioia, un'incredibile stato di estasi e la privilegiata opportunità di aver potuto ammirare uno dei più grandi artisti sportivi mai apparsi sul pianeta'.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Messaggiodi trappolino il 25 nov 2005, 20:51

ciao george, il migliore :cry: :cry: :cry:
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Messaggiodi Ciry il 25 nov 2005, 21:59

Un grande che poteva esserlo molto di più ha pagato col prezzo + caro i propri eccessi, ma questo non toglie che sia stato un grande.
Addio George... :cry: :cry: :cry:
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Messaggiodi diegofio il 25 nov 2005, 22:26

un talendo e un uomo che poteva dare molto e che invece ha fallito, considero un fallimento la sua vita.
peccato.
ciao george.
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Messaggiodi nemesys_72 il 26 nov 2005, 01:32

un grande calciatore, ma un piccolo uomo..
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