<p> ROMA (Reuters) - La pedopornografia è in aumento e utilizza sempre più i canali di diffusione come lo spam e il file sharing rispetto ai tradizionali siti Web. E' quanto emerge da "Minori nella rete", il terzo rapporto di Save the Children Italia pubblicato sul sito Stop-It (http://www.stop-it.org).</p>
<p> Anche i telefoni cellulari sono diventati un veicolo di trasmissione di pornografia infantile, soprattutto attraverso gli mms, mentre il ricorso al web è sempre più frequente per la prostituzione minorile, spiega il rapporto.</p>
<p> "Fra il 2004 e il 2005 (da ottobre a settembre) sono state 3.106 le segnalazioni di materiale pedo-pornografico inviate a Stop-It, il 10% in più rispetto all'anno precedente: il 66% riguarda siti Internet, il 20% spamming ed email non richieste, il 10% peer to peer, il 2% chat, l'1% newsgroup", spiega un comunicato di Save the Children Italia.</p>
<p> "Il dato più significativo è l'aumento del file sharing, pari all'85,4% in più nel 2005 rispetto all'anno precedente", sottolinea nella nota Carlotta Sami, Direttore dei programmi di Save the Children Italia. "Non trascurabile è stata anche la crescita delle segnalazioni di email indesiderate con link a siti pedo-pornografici, quasi raddoppiate nell'arco di un anno"</p>
<p> Secondo quanto emerso dal rapporto, Internet è anche utilizzato come mezzo di intermediazione e pubblicità nello sfruttamento sessuale dei minori. Bastano una webcam ed un computer per promuovere le proprie attività illecite e trovare "clienti", alimentando così un giro che finisce spesso per coinvolgere bambini non italiani in un meccanismo di immigrazione a scopo sessuale.</p>
<p> "Il ricorso a Internet nel mercato della prostituzione anche minorile è un fenomeno ancora poco diffuso in Italia, tuttavia è un campanello di allarme che deve spingerci a fare il possibile per aiutare i giovani ad utilizzare internet in modo sicuro e positivo", sottolinea la Sami.</p>
<p> Per prevenire l'adescamento o l'esposizione ad immagini pedo-pornografiche, il rapporto "Minori nella rete" ha predisposto un vademecum in 22 punti con indicazioni utili per genitori ed educatori.</p>
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