<p>(Adnkronos) - Messaggi indesiderati, virus informatici e attacchi degli hackers alla rete non sono solo un problema di sicurezza ma anche un problema economico. Un problema contro il quale l'Esecutivo Ue, con il placet della Corte Europea di Giustizia, sta affilando le armi. E' <span id="U10452001392yUB">in arrivo</span> infatti <span id="U10452001392K6F">una nuova strategia europea, per la prima volta fondata su misure concrete, per proteggere reti ed utenti con le ''armi'' del partenariato e di nuove tecnologie anti-pirateria</span>. <br />
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Fino ad oggi Bruxelles ha avuto le mani legate in quanto i giudici di Lussemburgo non gli avevano riconosciuto competenza in materia. <span id="U10452001392afC">Una recente sentenza della Corte</span>, tuttavia,<span id="U10452001392qPE"> ha ammesso che la lotta alla pirateria cibernetica</span>, visto la dimensione del problema, <span id="U10452001392cKF">poteva rientrare nell'ambito del Mercato interno</span>. In gioco, ha spiegato Martin Selmayr, portavoce della commissaria Ue alla società dell'informazione, Viviane Reding, non c'è solo la fiducia dei consumatori nelle nuove tecnologie, la stabilità e l'efficienza delle reti, ma anche la possibilità di contenere i danni economici subiti da pubbliche amministrazioni, imprese e famiglie. <br />
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Nella Ue, secondo dati di Bruxelles, circa l'89% delle aziende e delle amministrazioni è in rete mentre più del 25% dei nuclei famigliari è connesso alla banda larga. Ciò nonostante la sicurezza informatica rappresenta solo una percentuale compresa tra il 5% e il 13% di tutta la spesa per le tecnologie dell'informazione. ''Sintomo di una debolezza preoccupante'', ha concluso l'Esecutivo Ue.<br />
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<span id="U1045200139268E">La strategia comunitaria contro il cyber-crimine comincerà</span> dunque <span id="U10452001392s5E">dalla sensibilizzazione del pubblico</span>. In cooperazione con gli Stati membri, i rappresentanti delle Tlc, le associazioni dei consumatori e l'Agenzia Ue per la sicurezza delle reti (Enisa) si procederà con l'analisi sistematica degli ''incidenti'' più ricorrenti e ciò servirà a individuare le migliori soluzioni finora adottate e le buone pratiche in materia. <br />
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Al settore pubblico - sottolinea Bruxelles - spetterà un ruolo di primo piano nel sensibilizzare all'importanza della sicurezza, mentre il privato sarà messo al banco di prova per quello che riguarda le ''terapie''. L'azione comunitaria, ha poi precisato Selmayr, si giocherà ''non tanto sul piano legislativo quanto su quello tecnologico''. <br />
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La strategia, al momento, non prevede infatti sanzioni penali contro i pirati piuttosto l'avvio di un'ampia concertazione che aprirà la strada allo sviluppo di tecnologie, sempre più affidabili e a prova di hackers. La Commissione Ue conta anche di rafforzare la cooperazione con i paesi terzi dai quali, come nel caso degli Stati Uniti, provengono maggiormente le spam, di procedere alla revisione delle regole europee sulle Tlc e introdurre il crimine informatico nel suo Libro verde per la protezione critica delle infrastrutture. <br />
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La voce di Bruxelles, ha annunciato il portavoce, si farà sentire anche nell'ambito dei forum internazionali e non è esclusa la messa a punto di un sistema di allerta comunitaria, nell'ambito dell'Enisa, per segnalare le minacce informatiche. </p>
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